S.S. SPECIALE e STATALE, a chi serve una SCUOLA secondaria pubblica così?Assisi. STUDENTI CON DISABILITA' CERTIFICATA SENZA IL SOSTEGNO. BOCCIATURE "A PIOGGIA" PER TRATTENERLI QUI. Docenti "in ostaggio" del bisogno. Didattica che per lo più non c'è. Alunni "invisibili". Lo stigma della malattia mentale.

ASSISI."Un corpo estraneo" al III piano del Centro di eccellenza che si occupa di "attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche". Esiste ma non ne è parte. 

S.S. SPECIALE e STATALE. Secondaria di primo grado presso Istituto Serafico, a chi serve una SCUOLA PUBBLICA così?

STUDENTI CON DISABILITA' CERTIFICATA SENZA IL SOSTEGNO. BOCCIATURE "A PIOGGIA" PER TRATTENERLI QUI. DOCENTI "IN OSTAGGIO" DEL BISOGNO. DIDATTICA CHE PER LO PIÙ NON C'È. ALUNNI "INVISIBILI". LO STIGMA della MALATTIA MENTALE. 

di Elisabetta Berliocchi B.



...INCHIESTA IN CORSO... 

(vedi aggiornamenti quotidiani via social e piattaforme: LinkedIn, Facebook, Instagram, Twitter/X, Registro elettronico)

1) IL FATTO, SULLA NOSTRA PELLE*

2) L'ANTEFATTO (cfr. Post Scriptum 9).

3) IL CASO DI ATTUALITÀ E RILEVANZA PUBBLICA (cfr. punto 5)

4) LA MOTIVAZIONE (perché sono rimasta lì un intero anno scolastico)

5) STRUTTURA e DATI sul campo, BILANCIO E CONCLUSIONI

6) IL METODO APPLICATO

7) LE SEGNALAZIONI (a chi sono state fatte dall'inizio dell'anno scolastico ad oggi) e LA CALL TO ACTION 

8) IL DOMANDONE: SECONDARIA DI PRIMO GRADO presso ISTITUTO SERAFICO (Istituto comprensivo Assisi 1), A CHI SERVE UNA SCUOLA PUBBLICA COSÌ? 

9) *IL P.S. ...post scriptum...à rebours... L'EPISODIO BIOGRAFICO, psichico (mente e anima), anni fa, e fisico (corpo), oggi, raccontato con leggerezza...di corsa all'Ospedale di Città di Castello e all'Ospedale di Perugia...

10) IL P.P.S. ...post post scriptum...IL DUBBIO, LECITO.


1) IL FATTO SULLA NOSTRA PELLE.* 

...come dicevo via social, l'Assisi che ricordo sin da bambina è un'altra, rispetto a quella della Secondaria di primo grado presso Istituto Serafico, parte dell' Istituto Comprensivo Assisi 1 che ha sede altrove (in precedenza afferente al liceo Sesto Properzio a pochi passi)...e non per gli studenti, con i quali ho legato empaticamente da subito, bensì per l'organizzazione e il mancato rispetto delle persone, dei ruoli, del background, dell'età, di prassi, regolamenti scolastici, della legge italiana ed europea, dei diritti internazionali...Tutte cose, queste, che permettono di opporsi e tutelare la dignità delle persone, della professione, la salute e la sicurezza sul lavoro, il diritto allo studio e all'inclusione per alunni con disabilità certificata (Legge 104/92) qui senza insegnanti di sostegno e adeguato supporto. Il volontariato è scelta libera, e anche i rischi che talvolta ne derivano, qui però è lavoro, docenza in una scuola pubblicaDavanti a queste parole-chiave, la dicitura Scuola Speciale serve a poco per pararsi il fondoschiena dal punto di vista legale in uno Stato di Diritto. Dovrebbe bastare una segnalazione (vediamo poi a chi) per far "sanare" subito la situazione, e invece si temporeggia da anni a oltranza. E perché?! C'è qualche "intoccabile" di mezzo?! 





MA VEDIAMO CON ESEMPI CONCRETI  LA SITUAZIONE DELLA SCUOLA MEDIA AL TERZO PIANO DEL SERAFICO.... IL DOCENTE che è ancora alle prime armi, senza spalle coperte, che ha bisogno di lavorare... COSA FA quando, assunto come insegnante (non come inserviente!) di attività pratiche speciali (2 docenti di questa disciplina, qui da 6 anni), musica, arte, italiano, matematica, tecnologia, educazione fisica, religione, inglese e francese, gli si mettono in mano scopa, mocio, asciugatutto, perché c'è chi ha vomitato, chi ha fatto cadere acqua, cibo in terra...COSA FA quando vorrebbe insegnare la propria materia con l'ausilio di personale che ha competenza e professionalità nel settore della disabilità grave, per lo più psichiatrica, e non può farlo perché deve fare il badante e non ss come rapportarsi a certi alunni? ...COSA FA quando viene sollecitato a raccogliere i rifiuti del cestino che qualcuno ha lanciato (qui ancora non ci sono contenitori per la differenziata)...COSA FA quando gli si ingiunge di apparecchiare e sparecchiare a pranzo, seguirli, in certi casi supportandoli nel mangiare... COSA FA quando gli si chiede perentoriamente di cambiare il pannolone in un bagno per autosufficienti, aiutarli in certe necessità... perché non si possono disturbare sempre le bidelle della Primaria dove nella toilette c'è il lettino (qui alla Secondaria bidelle e lettino non ci sono, come non ci sono insegnanti di sostegno, siamo tutti curriculari, nonostante siano studenti con disabilità certificate), bidelle già giustamente indaffarate nella loro scuola, oltre il pianerottolo, con altri alunni..."E sennò che ce stamo affa' ", è il commento dei docenti più affaccendati, qui da anni...."A insegnare come da contratto no?", è la mia risposta. E sennò a noi docenti che cihanno chiamati affa' ? ...COSA FA quando gli si chiede di sollevare, facendo leva su muscoli delle gambe e forza delle braccia, chi è a terra (hanno dai 12, 15 a ben oltre 20 anni)... COSA FA quando gli si domanda ("tu che fai? n'aiuti?!") di separare sui materassini ginnici chi eccede nelle effusioni tra compagni di scuola, fa dispetti, per attirare l'attenzione, che causano spinte e botte, oppure gli si chiede di risollevare chi si butta a peso morto sul pavimento o sul tappetino dell'ascensore, nel tragitto tra Primaria e Secondaria ???? ⚠️COSA FA quando bisogna tenere a bada chi è più forte per statura, "stazza", difficile da contenere nella gestualità ordinaria e nelle situazioni di straordinaria CRITICITÀ, con la consapevolezza che si può divenir oggetto di aggressione fisica? (è accaduto più volte sotto i miei occhi, c'è persino chi ha ricevuto un pugno, davanti altri colleghi, con conseguente ematoma e non ha denunciato! Abbiamo pagato 9 euro a inizio anno un'assicurazione, tra l'altro)⚠️ COSA FA quando tutto questo viene dato per scontato e richiesto in malo modo, come se un docente fosse lì per questo e manchevole, dunque, se non si adatta alla situazione? ...COSA FA quando gli viene chiesto di bocciare gli alunni indipendentemente da ciò che hanno fatto nel corso dell'anno scolastico, così rimangono qui per anni? ...

...E IL DOCENTE CHE SI RIFIUTA DI FARLO, categoricamente sin dall'inizio, sente in sottofondo, in barba ai Principi della Costituzione Italiana e dei diritti internazionali, "tu mesà che 'n è voja de lavora' ", già...come se fossero queste per un insegnante le mansioni qualificanti, oltre le innumerevoli discussioni a toni accesi che deve affrontare sull'argomento, il dito puntato che deve sopportare sin dall'inizio su argomenti pretestuosi e "peccati veniali" (il ritardo di 2/3 minuti -quello solitamente del cambio dell'ora-, talvolta 5 minuti, segnati sempre sul registro cartaceo, raramente 10 minuti avvertendo via whatsapp o telefonicamente, come prassi in ogni scuola...Galeotto fu il ritardo e chi lo fece... come quella leggenda metropolitana chez nous e il relativo processo alle intenzioni...Qui però stiamo parlando di lavoro e mi sono "impuntata"! sul ritardo per "puntiglio"! e sul resto per principio, per dovere! mo' basta... non mi faccio azzittire e mettere all'angolo, sebbene con uno dei miei alunni scherzassi a volte con i guantoni rossi da boxer, lì in dotazione... a mio rischio e pericolo, ma stando attenta). Argomenti pretestuosi e peccati "veniali" usati per coprire "peccati mortali". Siamo nella città di San Francesco, la città della Pace, "PAX ET BONUM"...e chi se l'aspettava 'sto comitato di accoglienza e benvenuto e 'sta situazione di m _ _ _ a (!!!!... bip: citazione pertinente) è proprio il caso di dirlo, da me subito segnalati alla Dirigente, rimarcati alla Coordinatrice della Secondaria a voce e per iscritto, riferiti alla Coordinatrice e alla docente di religione della Primaria, lì da tempo, nonché espressi spesso in faccia a certi colleghi che si prestano ad essere sfruttati e a fare semplicemente da badanti, ostacolando chi ci prova, a insegnare...GIÀ, CHE DIRE..."mi rifiuto di sedermi a un tavolo dove non ci sono insegnanti", affermazione perentoria e provocatoria fatta al penultimo consiglio di classe/interclasse, con linguaggio verbale, e all'ultimo con il linguaggio del corpo, in silenzio, perché tali attività non sono docenza. Mi rifiuto di ascoltare la lettura di un PEI e di firmarlo, a fine colloqui con i genitori, (compilato da chi?) perché qui non c'è un piano educativo-didattico personalizzato, individualizzato, né coordinamento tra docenti, né ci sono insegnanti di sostegno. NON C'E' NIENTE DI IDONEO! I progetti, poche ore, sono attuati da esterni o da docenti della Primaria. Lì sì, sono per lo più tutti di sostegno e specializzati, strutturati da anni. Qui perché non li avete assunti? Qui perché non avete assunto almeno uno del personale Ata?  Ai docenti è richiesto: ⚠️SORVEGLIANZA, INTRATTENIMENTO, RISOLUZIONE DI CRITICITÀ E GAMBE, BRACCIA, STOMACO ALLENATI. È tutto giocato sull'IMPROVVISAZIONE ⚠️. E A RIMETTERCI SONO SOPRATTUTTO GLI ALUNNI (e se facessimo loro male per sollevarli o per contenerli, se l'approccio fosse quello sbagliato etc...), a parte l'OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE (ogni docente lo è) nell'esercizio delle proprie funzioni. DOCENTI (e professionalità curriculari) IN OSTAGGIO DEL BISOGNO. Non ho mai visto messa in atto una strategia didattica individualizzata, personalizzata, e tantomeno coordinata, salvo rarissime eccezioni. PER OBIEZIONE DI COSCIENZA mi rifiuto di firmare le schede cartacee (fatte tra l'altro in modo "asimmetrico" e redatte sul momento in modo "impressionistico") . PER OBIEZIONE DI COSCIENZA mi rifiuto di bocciarli per trattenerli qui (accade così da anni) "in accordo con i genitori" (è stato sottolineato come se fosse la cosa più naturale del mondo...che dà l'avallo a bocciature a pioggia...in pratica "un baby-parking", solo che loro sono grandi e noi siamo a scuola, sulla carta, non in un centro commerciale!). Decisione, la mia, maturata nel corso del Consiglio di classe svoltosi (11-12 giugno) contestualmente allo Scrutinio (11-12 giugno). Il Consiglio si fa prima degli Scrutini nell'interesse degli allievi! PER OBIEZIONE DI COSCIENZA mi rifiuto di partecipare alla redazione finale dei PEI (12 giugno), sebbene abbia fatto il mio dovere ogni giorno a lezione, scritto via pec mail e sul registro elettronico voti finali complessivi proposti, relazione finale, breve resoconto sul metodo applicato per francese e relativa educazione civica, nonché manifestato da subito ai colleghi de visu il mio pensiero, partecipato ai Glo, anche gli ultimi, salvo quelli del giorno 26 giugno 2025 per un disservizio. Disservizio e problemi di comunicazione...fatto sta che alla fine non ho potuto dire (bilanciando il ruolo di docente e giornalista, o di semplice cittadino testimone dei fatti), ai genitori, ai medici, agli assistenti socio-sanitari che li seguono fuori dalla scuola, ciò che penso sull' andamento scolastico dei loro figli, i miei studenti, e ciò che penso di una scuola speciale in cui per gli alunni, tutti con disabilità certificata, non c'è il sostegno...Censura?...Tranquilli, è nel loro interesse iscriverli gratuitamente e avere uno spazio "affidabile" dove possano stare dalle 8.20 alle 15.20 dal lunedì al venerdì, tutto a costo zero, trasporto incluso...L'anno prossimo classi e numero di alunni ci sono...BOCCIATI ANCHE I MERITEVOLI...E gli altri? Quanti bambini e ragazzi, oltre questi 9 studenti, potrebbero frequentare una scuola speciale e sono fuori?

SÌ, MI RIFIUTO PER OBIEZIONE DI COSCIENZA PERCHÉ LA "CHIAMATA" PER INSEGNARE È ARRIVATA DA UN AMBIENTE SOCIO-SANITARIO-ASSISTENZIALE (e magari fosse almeno questo!) dove l'obiezione di coscienza è un diritto (beh, perché...solo quando fa comodo allo status quo, ricorrete ai regolamenti scolastici e alle legge?!) ...ambiente che si fregia di un nome, di un titolo..."SCUOLA"... senza averne i requisiti. Sapete che cos'è l' "USURPAZIONE DI TITOLI O DI ONORI", art. 498 del Codice Penale?!

N.B. Qui si può pure insegnare, ma con un metodo didattico speciale! E questo pensavo di dover fare, con l'ausilio di docenti di sostegno e una struttura almeno adeguata, se non efficiente ed eccellente, quando ho firmato il contratto! Per quello che posso ho usato il mio metodo, adattato alla situazioneScuola media speciale non vuol dire che i docenti diventano oss, badanti, operatori socio-sanitari e animatori (ad alcuni, chiamati qui da anni, sembrerà accettabile, a me no, è inaccettabile). Non si può lasciare il peso di una scuola così sulle spalle di 11 docenti (3/4 presenti a rotazione con 9 alunni, 1 solo con problemi di loco-mozione, mai incrociato, gli altri soprattutto con disagi psichiatrici, psichici e relazionali, classi a porte aperte e lezioni in aula o peripatetiche, camminando in corridoio, di stanza in stanza - pochi metri quadrati-, nel parco...) ! Deve esserci una struttura con ruoli, mansioni, funzioni ben definiti (A inizio anno ho chiesto alla Preside che scrivesse gentilmente con precisione ciò che deve fare qui un docente, anche per non dover discutere nella quotidianità con i colleghi. Nessuna indicazione ricevuta in merito, salvo a voce dirmi che il referente è Lei. Quindi la scuola. Solo che Lei qui al III piano del Serafico non c'è. Ci siamo solo noi. A porte chiuse e finestre incatenate). Non possono fare tutti -quei pochi- tutto. Sono anni che è così e che alcuni docenti che si adattano tornano chiamati da graduatoria d' Istituto. Nessuno si è accorto? Nessuno ha segnalato o denunciato? Il coordinatore (di classe/interclasse) qui deve avere un ruolo cardine, quasi manageriale, con competenze eterogenee e specifiche nel settore medico, un professionista di esperienza. E dov'è?! Non basta un docente con incarico come negli altri istituti. SCUOLA MEDIA SPECIALE VUOL DIRE, ripeto (repetita iuvant, diceva mio padre), CHE IL METODO DIDATTICO DEVE ESSERE SPECIALE. E ci sono docenti specializzati per questo, però non sono qui, a parte chi dovrebbe insegnare attività pratiche-speciali perché ne ha la titolarità ed è costretto a fare ben altro in bagno o con scopa e pattumiera in mano. Inutile negare o bluffare "ai supplementari". Un docente curriculare può però adattare sempre e comunque la lezione al contesto e ai discenti, insegnando la propria disciplina in modo flessibile e interdisciplinare, secondo il metodo che ritiene opportuno. Ma qui ci vuole di più!⚠️ Ci sono casi psichiatrici gravi. ⚠️

Cfr. https://www.facebook.com/share/r/16tgTJXRYR/

Tre cose personalmente ho fatto IN PIÙ da settembre: 1) restando in piedi e piegando un po' le ginocchia, ho sollevato spesso una ragazzina da terra per amore suo; 2) ho separato alcuni alunni quando ho visto degli eccessi per decenza, buon senso; 3) ho accompagnato dalle bidelle alla Primaria due alunne perché situazione igienico-sanitaria, dignità e pudore venissero garantiti e tutelati. Nel bagno di qua, non essendoci il lettino, ho visto sul pavimento (quasi mai viene chiusa la porta), più volte, un'alunna che si oppone, spesso trascinata, per un motivo o l'altro. Va tirata su, si deve tirare su, come le ripetevamo adducendo varie motivazioni, ma la voce non basta. Per di più mi chiedo come facciano, lei e altri studenti stranieri, ma non madrelingua inglesi o francesi, a comprendere le lezioni di lingua, di grazia se parlano italiano! ⚠️Ed è stato detto, al GLO on line, che faceva i capricci...ma ci rendiamo conto del caso clinico, come sottolineato con garbo anche da chi la segue fuori dalla scuola?!!⚠️ Mi è capitato all'inizio dell'anno di dover tenere sotto le ascelle in corridoio (non c'era più nessuno), sollevandola, l'ultima alunna rimasta, mentre altri due docenti la cambiavano prima che tornasse a casa. Un'altra volta hanno cambiato l'alunna addirittura in aula dove c'è la sedia, il bagno è scomodo, e due compagni di scuola erano presenti, uno ipovedente, l'altro con altre criticità, però interessato al punto che mi sono dovuta frapporre per impedirgli la visuale. Perché non è vero che..."tanto loro...". L'ho raccontato in uno dei Collegi docenti dell'Istituto comprensivo Assisi 1 a inizio anno, dovendo poi rispondere... "se non qui quando?!". Mi sono alzata in piedi, dalla gradinata di quell'emiciclo gremito di insegnanti, come esortava Giovanni Paolo II ( https://www.sanfrancescopatronoditalia.it/notizie/preghiere/%0A%3Cp%3E-ci-alzeremo-in-piedi-la-bellissima-preghiera-di-giovanni-paolo-ii%3C-p%3E%0A-39529), ho parlato per chi non ha voce (molti degli alunni non parlano, non riescono a esprimersi verbalmente compiutamente), perché c'è un limite che non va valicato e a tutto ciò è necessario opporsi. Nessuno dei miei colleghi della Scuola Speciale presenti ha fiatato, nessuno ha negato in quel Collegio docenti unitario. In questo le cose sono un po' cambiate, almeno per quello che posso testimoniare. Non perché "è arrivata lei...", ma perché non si fa e non si può fare così, e se nessuno lo dice si continua a farlo. Ogni volta che ho un alunno di fronte mi chiedo: e se fosse mio figlio? Il "si è sempre fatto così prof.", "qui è così", non basta a giustificare l'oltraggio alla dignità e al pudore, alla sensibilità personale che albergano in ogni essere umano. 

È la verità sostanziale dei fatti? È lecito fare questo reportage-inchiesta? È di interesse pubblico? È pertinente? Il linguaggio con cui vengono esposti i fatti è continente? Direi proprio di sì. E chi scrive ha un curriculum vitae, ferite incluse, che rende autorevole e credibile ciò che dice. Ecco perché lo tiro in ballo. 


2) L'ANTEFATTO (cfr. Post Scriptum)

Sto guardando un articolo sulla Miss Universo 2024, Victoria Kjaer, danese, bellissima e preparata. Nel curriculum "di tutto rispetto" leggo: "è laureata in Economia e Marketing, e con esperienze lavorative nel mondo della gioielleria. Inoltre è attivista impegnata su vari fronti, tra cui l’empowerment delle giovani donne nelle associazioni sportive locali. Il suo impegno filantropico si estende alla promozione della consapevolezza della salute mentale, ambito in cui ha già ottenuto riconoscimenti internazionali grazie alle sue iniziative. Il suo impegno si estende anche sul fronte della protezione degli animali, e pure in questo campo ha ottenuto riconoscimenti." (Miss Universo, il titolo a Victoria Kjaer: ecco chi è ). E mi chiedo, facendo cross-checking e fact-checking on line, cosa significhi "promozione della consapevolezza della salute mentale". Intanto alla televisione generalista, su Rai 1 Mara Venier intervista Antonello Venditti che parla del suo periodo buio, della depressione, degli specialisti, di chi in quel momento gli è stato vicino. Ecco, testimoniare la malattia mentale e "incidenti di percorso momentanei" vissuti da persone famose o che comunque sono andate avanti nel loro cammino di vita, anche professionale, serve a chi ancora oggi subisce lo stigma e a chi ha pregiudizi.

Lo fece il portiere Gianluigi Buffon, campione di calcio che non ha bisogno di presentazioni, nella sua autobiografia NUMERO 1 (uscita nel 2010, scritta con il giornalista Roberto Perrone, scomparso nel 2023) e nel corso delle interviste che seguirono. Parlò di quel "buco nero dell’anima" nel quale precipitò "dal dicembre 2003 al giugno 2004". Si fa ancora fatica a dire "vado dallo psicanalista" o "vado dallo psicologo", figuriamoci se lo specialista è un medico psichiatra e la struttura dove riceve, quando non privatamente, il Centro di salute mentale. Era il 1992, fu istituita la Giornata della Salute Mentale (World Mental Health Day) dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH), per portare alla luce l'importanza della salute mentale a livello globale (Giornata Mondiale Salute Mentale 2024 | Enel Cuore), informare e sensibilizzare, "spingendo verso un cambiamento concreto" soprattutto in relazione alle nuove generazioni. Il 10 ottobre 2024 un evento documentato da Il Sole 24 ORE (Salute mentale: combattere lo stigma ripartendo dai giovani e da un uso equilibrato della tecnologia | Sanità24 - Il Sole 24 Ore)promosso da Fondazione The Bridge con il supporto non condizionato di Angelini Pharma, si è tenuto nella Sala Stampa di Montecitorio. Nel corso della tavola rotonda Alberto Siracusano, professore emerito di psichiatria Università di Roma Tor Vergata, coordinatore tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale Ministero della Salute, ha dichiarato: “La salute mentale è stata spesso stigmatizzata e vista come un insieme di patologie croniche, spesso incurabili, che se diagnosticate in età evolutiva si porteranno dietro per tutta la vita. Un grande passo in avanti è stato fatto sull’autismo, che oggi è considerato una condizione e non una malattia. Le nostre attenzioni si sono concentrate sulla fase prenatale per sensibilizzare il futuro genitore alla cura della salute mentale. Parlare di salute mentale e promuovere una sensibilizzazione attraverso le scuole, il mondo economico e artistico, è fondamentale per creare una rete di supporto e muoversi in maniera coordinata per combattere la POVERTA' VITALE responsabile oggi di molti gravi disagi psichici e relazionali”. Nello stesso articolo Maria Malucelli, docente di Psicologia Clinica Fondazione Fatebenefratelli, specialista in psicoterapia individuale, di coppia e disturbi alimentari psicogeni, socio onorario SIME (Società Italiana di Medicina Estetica), membro del Tavistock Institute of Human Relation of London, ha spiegato che “le emozioni sono la prima forma di comunicazione della vita. L’Homo Sapiens attraverso la mente ha, inoltre, la possibilità di attribuire un significato a ciò che fa. Questa fame di significato è un aspetto che manca a tutti i nostri giovani. Dopo il Covid-19 sono cresciute ansia e depressione. Abbiamo bisogno di tornare a sorridere, ad abbracciarci e camminare insieme riscoprendo il valore della socialità."



È capitato pure ad una giornalista del calibro di  Oriana Fallaci "un momentaneo incidente di percorso", finita per un periodo IN CLINICA PSICHIATRICA dopo un mix tra alcol e farmaci. E bene ha fatto chi lo ha mostrato senza censura nella serie Rai Miss Fallaci a lei dedicata, interpretata da Miriam Leone.


Intanto forza Vittorio!, che ha condiviso via social quest'anno il suo "momento buio", il suo "momento no"... Vittorio Sgarbi ha presentato tempo fa a Perugia, insieme alla mia maestra Caterina Zappia (docente universitaria di storia dell'arte contemporanea e storia della critica d'arte), Collemammole, il "corposo romanzo storico dal sapore autobiografico" di Alessandro Marabottini...  


3) IL CASO DI ATTUALITÀ E RILEVANZA PUBBLICA (cfr.punto 5). 

...Assunta, da settembre e fino al 30 giugno (part time: 9 ore ogni settimana), come docente di francese alla secondaria di primo grado dell' Istituto Comprensivo Assisi 1 presso Istituto Serafico. Ad Assisi, in Umbria, nel cuore d'Italia e dell'Europa, in una Scuola Speciale Statale. Neanche pensavo esistessero più. Invece sì. Dal 1933 (http://san.beniculturali.it/web/san/dettaglio-soggetto-produttore?id=70524), la scuola elementare. E però oggi il Plesso Ciechi (naturalmente per lo più vedenti alla secondaria!) è parte del sistema scolastico nazionale. Ed eccomi qua, alla Scuola Media, come si legge a destra della porta di accesso al III piano, ''attinta' da graduatoria d'Istituto. Questo sebbene, nel rinnovare e aggiornare la domanda d'inserimento nelle GPS - Graduatorie provinciali supplenti, non avessi messo tra le preferenze carcere e quant'altro, e sebbene non avessi mai accettato in 8 anni (anche in momenti di "penuria" come lo scorso anno) incarichi per il sostegno (ne arrivano a go-go ), ritenendo di non avere le competenze adeguate necessarie. Competenza e professionalità conteranno ancora qualcosa in uno Stato di Diritto!!!! Sono una giornalista professionista, dottore di ricerca in storia dell'arte, con due lauree v.o. (vecchio ordinamento) e borse pre e post-dottorato, esperienze lavorative in vari ambiti e attività di volontariato variegata. Sono un testimone oculare "infiltrato", ma a volto scoperto. Mi sono chiesta se fosse giusto testimoniare con foto e parole ciò che vedo e vivo come insegnante (docente II e III fascia nelle graduatorie Gps e d'Istituto, senza abilitazione - la legge lo permette-, l'abilitazione ce l'ho ma come giornalista, il mestiere che ho scelto di fare da sempre). Sì, è giusto farlo, persino da una struttura protetta in cui bambini e ragazzi (chi con gravi disabilità, chi forse con situazioni "gestibili" nelle scuole "normali") interagiscono tra di loro e con i docenti, in una quotidianità che è fatta pure di momenti divertenti ed esilaranti, dalla forte carica emotiva e affettiva, momenti persino poetici. È giusto farlo... dico testimoniare, ma senza edulcorare, nel rispetto delle persone. Questo perché "la verità esiste, nonostante tutto", e non possiamo nasconderci dietro un dito, dare spazio al "negazionismo", mettere toppe a un tessuto strappato e logoro, a giochi fatti, alla fine, o addurre a scusante lo spirito caritatevole che sopperisce a lacune e mancanze gravi. Lacune e mancanze gravi sostanziali che arrecano danni a discenti e docenti. Aprire le porte è un bene, per chi sta dentro e per chi sta fuori. E rende familiare ciò che non lo è. C'è un settore sommerso e affondarci le mani è scomodo. È un caso quasi unico in Italia. Quasi. Lo dice la stessa Preside, Maria Grazia Cecconi, che più volte si è rivolta al MIM - Ministero dell'Istruzione e del Merito e alle Istituzioni, senza ricevere tempestive e non procrastinabili risposte. È una "patata bollente" arrivata da non molto nelle mani della Dirigente scolastica dell'Istituto comprensivo Assisi 1 che ora è in attesa dell'intervento dell'Ispettorato, come ha detto al corpo docente nel corso dei Collegi unitari. E però la situazione va per le lunghe, visto che all'ultimo Collegio unitario docenti, il 30 giugno 2025, è stato detto che finché non interviene il Ministero la situazione resta più o meno questa, sebbene si stia lavorando per creare un ponte, che finora non c'era, tra scuole dell 'Istituto comprensivo. L'ho visto con i miei occhi, una scuola che ancora (quanti altri decenni occorrono?!) "non è né carne, né pesce", la secondaria del Plesso Ciechi, eppure c'è, soprattutto per gli alunni, che sentono di andare "à l'école", per le famiglie, alle quali dà supporto e uno spiraglio di una vita come tutti gli altri, nella speranza che per i propri figli ci sia uno spazio in cui potersi esprimere senza essere guardati come "fenomeni da baraccone". Alcuni hanno provato a farli frequentare le scuole pubbliche che tutti frequentano e conoscono sul territorio, poi hanno ritenuto opportuno trasferirli in situazioni più protette, in "un mondo a parte". "Un mondo a parte" tra mura in pietra rosa del Subasio, quelle dell'Istituto Serafico, privato, sotto l'egida della Chiesa nella persona del Vescovo, che però è anche scuola pubblica, sotto l'egida dello Stato nella persona del Sindaco, della Presidente della Regione, della Preside, di noi docenti, e come tale questa scuola umbra dovrebbe adeguarsi e uniformarsi a certi parametri di leggi e regolamenti nazionali, pur e soprattutto tenendo conto delle specifiche esigenze degli alunni, come non è stato fatto finora, per quello che ho visto in un anno scolastico. Verrà intitolata al professor Gianni (Giovan Francesco) Sculco, che fortemente l'ha voluta, apprendo da un Collegio docenti. E mi viene in mente una domanda, anzi due, vedendo che prassi, consuetudini, regolamenti e leggi vengono "piegati" a proprio uso e consumo: chi prevale qui alla Scuola Media Statale (parte dell'Istituto comprensivo Assisi 1) presso Istituto Serafico, lo Stato italiano o lo Stato vaticano? chi garantisce lo Stato di Diritto? E ripetendo "l'Istituto Serafico non c'entra niente" è come dire, per fare un esempio provocatorio, che se a casa mia, nella dépendance, i beneficiari del comodato d'uso gratuito dato per motivi umanitari esercitano la prostituzione, io non c'entro niente. E dicendo "questa è una scuola speciale, non c'è ancora la cornice normativa", si fa appello a chi di dovere che, come Ponzio Pilato, dà l'avallo ad una gestione "fai da te" spesso peregrina. E non importa che siano un'ora, un giorno, un anno o più, gli effetti possono essere deleteri, a volte basta un attimo. Lo sappiamo bene a scuola, dove siamo chiamati come pubblici ufficiali, e di ciò portiamo l'onore e l'onere, diritti e doveri, figuriamoci in una struttura socio-sanitaria-educativa (questo forse dovrebbe essere?) così. Non sono propriamente un "ghetto", la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado con sede all'interno dell'Istituto Serafico, come alcuni immaginano, e però c'è chi tra di loro a mio avviso potrebbe stare in una "classe pollaio" tra studenti che, va detto, non sono così insensibili come spesso li si dipinge. Altrove, quando c'è la crisi di un compagno di classe con qualche problematica difficile da contenere, ho visto la classe partecipe collaborare ai massimi livelli senza dire una parola, conoscendo la situazione. Mi spiegava una mamma a Perugia cosa l'abbia spinta a preferire per la propria figlia, nonostante le sue criticità, la scuola che frequentano tutti: perché così può fare progressi, avendo la tendenza ad emulare, imitare i comportamenti di chi le sta accanto. Rispetto comunque per la scelta delle famiglie, dei genitori o tutori che optano per la "Scuola per ciechi e pluriminorati", così si chiamava prima del politically correct, ora è "Istituto comprensivo Assisi 1 e per ciechi". Si potrebbe costruire con continuità e regolarità un ponte tra scuole (non solo burocratico), le altre scuole dell'Istituto comprensivo Assisi 1 e la Scuola Speciale, facendovi transitare gli alunni in maniera continuativa e proficua per tutti. Sono stata qui fino a lunedì 30 giugno 2025, e mi è piaciuto stare con i miei studenti. Ho proposto alcune delle cose che chi è stato mio alunno negli anni passati conosce. Le ho proposte fino all'ultimo giorno con un metodo flessibile, ad personam. Semplificate. In piccole dosi. A volte nell'immediato non ho il riscontro che vorrei, ma confido nei semi lasciati su un terreno fertile, quello dei miei allievi, di oggi e di ieri. A volte infatti mi sorprendono. C'è chi crede che qui il ruolo del docente sia quello del badante, del bidello o dell'oss, dell'animatore. Fermamente mi sono opposta sin dall'inizio. Ho insegnato e accompagnato i miei alunni a fare piccoli passiC'è chi tra i docenti non si è opposto, i più. C'è chi se ne è andato, subito o dopo un po'. Non siamo operatori socio-sanitari né educatori pur educando. Quando si è tenuta una riunione per somministrazione farmaci in caso di necessità, io c'ero però, così come ho partecipato a tutti i GLO (salvo il caso in cui non ero stata informata o in cui facevo lezione, e quelli di alcuni alunni il 26 giugno per un disservizio, che mi ha impedito di relazionarmi con genitori ed operatori di settore per le conclusioni finali...evidentemente la mia è una voce scomoda!!!), importanti qui come altrove. Questione di scuole di pensiero... e di categorie professionali, di età e di esperienze pregresse, ma soprattutto di Principi Costituzionali e diritti internazionali. Personalmente credo che anche un solo punto, Il punto per citare il libro di Peter H.Reynolds edito da Ape Junior, sia importante...come quel punto venuto fuori lavorando insieme ad una mia piccola alunna e ad un ragazzo (cfr. https://www.linkedin.com/posts/elisabetta-berliocchi-7b5907194_punto-zucca-citrouille-activity-7260920764080529408-9fZq?utm_source=share&utm_medium=member_android&rcm=ACoAAC2yX7kBiHMTPXRHkLgPj0cxCpnAY28ZbKI ;cfr.https://www.linkedin.com/posts/elisabetta-berliocchi-7b5907194_ilpunto-lepoint-corpoumano-activity-7265444645969526784-8mIO?utm_source=share&utm_medium=member_android&rcm=ACoAAC2yX7kBiHMTPXRHkLgPj0cxCpnAY28ZbKI  )




4) LA MOTIVAZIONE 

(perché sono rimasta lì un intero anno scolastico)


Sto portando avanti un'inchiesta che è anche viaggio nella scuola, parallelamente. E un motivo c'è, anzi quattro. Sono da sempre un'allieva, in un modo o nell'altro (in procinto di iscrivermi ad ALVMNI UNIPG, se me lo consentiranno), e la formazione è un mondo che conosco bene, così come il nostro territorio, crocevia dove s'incontrano e scontrano Chiesa, Massoneria, Stato, jet set nazionale e internazionale, clientelismo e mafie. Le solide fondamenta da cui è partita l'inchiesta sono un progetto di ricerca portato avanti grazie ad una borsa lavoro post-dottorato ottenuta dopo aver vinto un concorso pubblico (fondi Por-Fse). Un progetto innestato su quanto svolto all'Università degli Studi di Perugia, su esperienze pregresse, potenziato dallo studio-lavoro (project-work) condotto insieme ad Andrea Margaritelli, Antonio Guaitini e altri alla Giove Inform@tica- Formazione, redatto e costruito a Scienze Umane e della Formazione, avendo quale illustre referente il Prof. Francesco Federico Mancini. Un progetto, questo, attuato negli ultimi 8 anni di docenza di francese, storia dell'arte/arte e territorio, educazione civica, nella scuola pubblica. 







Il secondo motivo è un bambino, le sue mani e quelle del suo papà. Lo spiega bene Andrea Bruce, che ho citato in un post facebook del 6 febbraio 2021, perché i socials, in uno Stato di Diritto, se ben usati, sono una risorsa. 👇

"Ibrahim mostra al figlio più piccolo la neve, fuori dalla capanna di fango cotto in cui vive con la moglie e gli undici figli nei pressi di Kabul, 2013". Questa è la didascalia, la 'dida', di uno scatto di Andrea Bruce (@andreabruce, www.andreabruce.com). Qui propongo un dettaglio, le mani del bambino e di suo padre. Restano fuori da questo "taglio" tutta la dolcezza e l'amore dello sguardo paterno, interamente concentrato sul suo piccino. Un cucciolo d'uomo un po' smarrito, come si legge nei suoi occhi e nei suoi gesti, di fronte ad eventi più grandi di lui, che si aggrappa con forza al mantello del suo papà. Una delle "Storie dal fronte" di Andrea Bruce, condensate in un'immagine, che appare sul n.103 del mensile 《N.Photography》, nell'approfondita intervista corredata da molteplici foto, trovato in edicola vicino a dove abitiamo. 


"È un mestiere sempre più difficile, ma non per questo bisogna rinunciarvi," scrive Andrea Bruce. "Mai come oggi il mondo non manca di regalare occasioni per scattare [...]. Consiglio di seguire un progetto che sentite essere importante. Può essere qualcosa che vedete poco coperto dai media, magari qualcosa che succede proprio nel vostro cortile di casa [...]. Penso a tutto il lavoro che ho fatto in piccole città, a livello locale, a come cementare le mie capacità in quel modo mi sia servito per quello che ho fatto all'estero. Non penso sia necessario saltare in una guerra. Credo invece ci si debba affinare con esperienze alle quali si ha facile accesso, con argomenti ai quali si tiene - è un aspetto che poi brilla nelle immagini. E penso che non ci si debba arrendere. Oggi è difficile, per resistere dovete amare davvero quello che fate!"


E lei, che la guerra l'ha seguita sul campo come fotoreporter, di certo conosce anche i piccoli grandi "teatri bellici" che si combattono lontano dal fronte, quello vero! Guerre senza esclusioni di colpi, che possono essere altrettanto devastanti, per le anime che passano attraverso i meccanismi di questi 'tritacarne'. "Ma è l'amore che conta", come canta Giorgia a Venezia: https://youtu.be/l2l_bkgPock?si=LakmSnj5wBgyz26D . L'amore per il proprio mestiere, l'amore per il proprio bambino e per i propri alunni o allievi, l'amore per i docenti e i maestri, l'amore per un uomo o una donna che è sostegno, l'amore per le proprie scelte, l'amore per se stessi... anche quando dura è la salita e pare di fare ogni volta come Sisifo, l'eroe tragico cantato da Albert Camus... 

Il terzo motivo è: dare prova di tenuta psicologia. Sì, perché dopo l'accadimento del 2008 (cfr. punto 9), volevo liberarmi completamente da qualsiasi possibilità di "stigma" e di attacchi sull'attendibilità della mia testimonianza. Se ho resistito qui, un intero anno scolastico, con il sorriso in bocca e le braccia spalancate per i miei alunni, sostenendo le mie prese di posizione con decisione, piglio e fermezza, talvolta in modo perentorio, talaltra ironico e autoironico, lasciando che, nella mia percezione, la quotidianità alla scuola "speciale" divenisse da subito la "normalità", la normalità di un lavoro che mi imponeva di tentare ogni modo per poter fare lezione anche a casi psichiatrici gravi, documentando in itinere on line il lavoro svolto insieme, beh allora ...mo' so' c _ _ _ i vostri ! (mi si conceda il "francesismo"...) 

Il quarto motivo, il più prosaico, è che devo guadagnarmi il pane, da sempre, sebbene molti stentino a crederlo, ed essere indipendenti economicamente ti dà una sicurezza e una libertà imprescindibili per la dignità umana, che non andrebbe mai calpestata, come accade a chi non ha lavoro retribuito, e quindi autonomia, senza la quale si diviene vulnerabili, persino ricattabili. 

L'educazione (o "ri-educazione"!) non passa mai per l'umiliazione, lo dice con l'esempio un Maestro autorevole ...Gesù, che non ha mai umiliato nessuno, e con il Padre e lo Spirito Santo (non abbiate paura di nominarLo a proposito e con rispetto) ha chiesto espressamente che vengano messi a frutto i propri talenti, con il Suo aiuto, per chi crede. Le persone, gli alunni vanno sollevati, non schiacciati, e forse una "pédagogie differenciée" può aiutare in questo. È qualcosa su cui riflettere seriamente. Suggerisco un articolo che mi è passato sotto gli occhi ora. È di un vero esperto, Philippe Meirieu: https://www.meirieu.com/DICTIONNAIRE/pedagogie_differenciee.htm


...Biennale d'arte di Venezia 2019...
...a volte basta un punto...un altro punto...e un altro punto ancora...et voilà...



...Francese ed Educazione civica alla Secondaria di primo grado presso Istituto Serafico,
un allievo super, da 10 e lode!!!...



5) STRUTTURA e DATI sul campo, BILANCIO E CONCLUSIONI

Primavera-estate 2025, scuola secondaria di primo grado dell' Istituto Comprensivo Assisi 1 presso IstitutoSerafico, ho pensato quanto qui fossero inadeguati spazio, strumenti ludico-didattici e di ausilio alla disabilità degli alunni. La scuola è un appartamento con corridoio, bagno per autosufficienti, 3 aule standard (con banchi verso il muro, 3 L.I.M. posizionate in alto -non mi si dica per la sicurezza, perché fili, prese, spine e ciabatte sono a portata di mano-, con 2 scrivanie e 1 pianoforte sotto, quindi per alcuni quasi inaccessibili), un'aula benessere (fondi PNRR, chiusa il primo quadrimestre), trasformata sovente in "discoteca" dove si balla rispolverando persino, più volte, le canzoni di Rita Pavone... Fortuna il Parco sensoriale del Serafico, quando c'è bel tempo. Alle finestre, le catene. I libri sugli scaffali degli armadi sono donazioni, quindi a caso, di ogni ordine e grado. Nessuno dei proff. è di sostegno. Alcuni indossano un camice bianco per non sporcarsi (consiglio il nero... sfina ed è più elegante, bello!). Spesso usano guanti di lattice come bidelli, infermieri, oss, medici (allora se proprio devo... sebbene come giornalista non possa appartenere a società o associazioni segrete... metto gli altri guanti propostimi a suo tempo...). I giochi, quelli che ha in cameretta qualsiasi bambino dell'infanzia. Troppo poco, non ad hoc, è arrivato dal Centro didattico Borgione. Le bidelle stanno alla primaria oltre il pianerottolo (+scale/ascensore), un disagio ogni volta, sforzi fisici, persino discussioni aspre. Di qua, per praticità, a volte il pudore, inviolabile, bypassato. La maggior parte sono maggiorenni e vaccinati, si suol dire, e alcuni hanno più di 20 anni. Sia chiaro, nessuno del personale dell'Istituto Serafico (che ha concesso l'uso gratuito di questa piccola porzione della struttura) presta servizio qui al terzo piano, nella scuola, e gli alunni di norma non possono scendere ai piani inferiori per usufruire di quanto offre questo centro di eccellenza. Mondi separati, salvo rare concessioni. A pranzo arrivano (soprattutto nel secondo quadrimestre) le educatrici e restano un'ora, per farli mangiare e a volte per attività extra. Più tempo dovrebbe essere dato loro. Al di là dei progetti come ippoterapia, piscina etc., (non per tutti, alcuni ad opera di personale socio-sanitario: ad esempio massoterapia in aula benessere) per qualche ora in limitati periodi dell'anno, al di là di alcune lezioni brevi di stem-lab, teatro, pet-therapy (poco e non per tutti) "strappate" alla Primaria, il resto delle ore, tante (8.20-15.20, dal lunedì al venerdì), davvero si fatica a trovare la chiave giusta per far trascorrere in modo divertente, istruttivo, il tempo... quasi fosse, la scuola, una ludoteca. Le gite o uscite, anche di qualche ora, quest'anno niente. L'anno prossimo in programma alla Primaria, aperte alla secondaria: lago Trasimeno, Città della Domenica, Fattoria didattica. E' facilmente comprensibile che per alcuni casi psichiatrici diventi difficile realizzare tali propositi. Difficile, ma forse con il personale adeguato non impossibile. I tempi morti, in cui vedo da mesi ogni giorno gli alunni stesi sul materassino o vagare di stanza in stanza e in corridoio senza fare niente, sono tanti, troppi. Registro elettronico in uso (è il primo anno che qui viene adottato), i genitori non lo sapevano e non avevano le credenziali di accesso (emerso da un GLO al II quadrimestre, da un genitore). Tutti i docenti qui sanno usarlo, non c'è bisogno di attendere l'anno prossimo perché si adattino e imparino piano piano, come detto a giustificazione al Collegio unitario, e comunque...chi ci sarà l'anno prossimo visto che siamo tutti assunti con contratto a tempo determinato e attinti da graduatoria?... Ho smesso di compilarlo per protesta, il registro elettronico,  nel marzo del secondo quadrimestre, una sorta di "disobbedienza civile", pur documentando per altra via quanto fatto e firmando il registro cartaceo in uso in sede. Salvo poi alla fine in modo rocambolesco (non tutte le funzioni del registro elettronico Nuvola sono state attivateinserire voti proposti, relazione finale, breve resoconto sul metodo applicato, e altro eccepito per obiezione di coscienza. Nel primo quadrimestre ho scritto quanto fatto con ognuno, specificando negli argomenti delle lezioni le iniziali di ciascun alunno; ho inoltre dato voti, inserendo nelle motivazioni, progressi, successi, comportamento, suggerimenti e quant'altro potesse essere utile nel fondamentale rapporto scuola-famiglia, che qui c'è direttamente solo con la coordinatrice e l'altro docente di attività pratiche speciali, tramite cellulare. Nessuno mi ha comunicato che i genitori non hanno accesso al registro elettronico e che, quindi, ho scritto per loro parole al vento! Pagelle I quadrimestre cartacee, i genitori le hanno solo visionate in corridoio a scuola. Gli alunni sono per lo più maggiorenni e abitano in famiglia. Sono ordinati, tutti con i capelli rasati come militari, salvo il più grande (dati del registro elettronico) con ciuffo e orecchino alla moda, ben vestiti, anche con abiti firmati, come ogni coetaneo. Vengono accompagnati e ripresi gratuitamente. E gratuita, come in ogni istituto statale, è la permanenza all'interno della "scuola per ciechi", così si chiama a tutt'oggi, dove a frequentarla sono soprattutto vedenti con altre criticità. GiugnoTempo di consiglio di classe/interclasse finale (troppo tardi!), contestualmente agli scrutini (Dirigente scolastica non presente, ne fa le veci la coordinatrice Arianna Coccia). Esami di Stato: nessuno degli alunni dovrà sostenerli! Qui la linea-guida da anni è trattenerli in questa scuola il più a lungo possibile nell'interesse di tutte le parti in causa. Ma bocciarli a oltranza, senza tener conto di progressi, autostima, meriti individuali, è davvero nel loro interesse? Gli alunni non hanno tutti le stesse criticità e gli stessi disagi psichici. Ripetuto ad ogni nome: "lei/lui va bocciato", "lei/lui va promosso" a prescindere da tutto. Mi sono opposta e rifiutata di firmare. La Preside sta studiando e proponendo delle soluzioni anche per questo, in vista di una ridefinizione del "profilo" di questa scuola hybrid. Ma intanto ciò che è stato fino ad oggi è un fatto. C'è chi sale (due alunni, uno mai conosciuto perché non hanno coinciso i nostri orari) al terzo piano in orario scolastico mattutino, dall' Istituto Serafico, ma la scuola, che ha sede in questo Centro di eccellenza per "attività riabilitativa, psicoeducativa e assistenza socio-sanitaria per bambini e giovani adulti con disabilità fisiche, psichiche", non ne è parte. È passata di qua la Presidente della Regione Stefania Proietti, ne hanno parlato i media locali e si sono viste immagini belle e gioiose  dell'Istituto Serafico, però non è passata al III piano dove hanno sede, al suo interno, la Scuola Media Speciale Statale e la Primaria. Era sabato, l' 8 marzo 2025, Festa delle Donne, e la scuola è chiusa. Ho poi cercato di intervistarla in merito, tramite una collega, ne sono testimoni alla sede dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria, ma finora invano. Ho seguito a Perugia un corso di Formazione continua il 13 giugno a Palazzo Cesaroni sul Nuovo Codice Deontologico per giornaliste e giornalisti, in vigore dal 1 giugno 2025, tenuto da Paolo Giovagnoni, consigliere del Consiglio di disciplina del Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti e capo ufficio stampa del Consiglio regionale Umbria. A fine corso mi sono confrontata su quanto vissuto, scritto, condiviso e pubblicato on line, chiedendo io stessa lumi in merito. 

E a onor del merito, va detto, la coordinatrice Arianna Coccia,  docente di attività pratiche speciali, che all'Unipg ha frequentato la triennale in Psicologia (filosofia e scienze e tecniche psicologiche), ha discusso il 10 giugno 2025 la tesi del Tfa sostegno, dopo aver frequentato le lezioni il fine settimana a Roma,  con l' UniCamillus, Università medica (appunto!) fondata nel 2017, apprendo l'11 giugno in sede di scrutinio al III piano del Serafico, e poi via social. Arianna, lo hanno sottolineato più volte lei stessa e il collega di attività pratiche speciali, è come la madre membro del Lions Club, che ha finanziato lo scorso anno il Plesso Ciechi e quest'anno un'aula relax, "di distensione", di una scuola dell' Istituto Comprensivo Assisi 1, apprendo dal Collegio docenti unitario il 30 giugno 2025. Che dire...mi raccomando, salutami i Lions, ne conosco alcuni bene...sebbene a suo tempo preferissi i membri del Rotaract...pur non appartenendo a clubs, associazioni o "consorterie" che dir si voglia... 

Inclusività (cfr.https://elisabettaberliocchib.blogspot.com/2023/10/reportageinchiesta-scuola-e-liberta-di.html ), ha ragione quella mamma di uno dei nostri alunni: sono solo belle parole, nella pratica non attuate. Lei ha fatto riferimento alla "scuola normale", come l'ha definita, dove quasi tutti questi ragazzi sono transitati, io mi chiedo invece se questa, la "scuola speciale" pubblica, sia la soluzione giusta o non si perda di vista il vero obiettivo: il diritto allo studio. Esiste la scuola. Punto. O è scuola, o è qualcos'altro. Da parte della Preside, che da poco ha avuto "l'onore e l'onere" di occuparsene, buoni propositi, buona volontà, contatti già presi in alte sfere politiche a livello nazionale, e presso l'Ispettorato (così ha riferito durante i Collegi di Istituto comprensivo e, prima, in separata sede), ma a mio avviso non basteranno. Non è facile metterci le mani, è materia incandescente. E intanto?...E intanto faccio girare il banco a un alunno, e lui mi aiuta, perché se è contro il muro (tutti i banchi sono contro il muro) non può vedere la L.I.M. e il logo dei Carabinieri, la fiamma rossa e nera, di metallo sul cappello, che deve, vuole disegnare (lui di voglia di fare ne ha tanta!!!). Se il banco è contro il muro non può vedere il viso dei compagni e quello dei docenti. E gli spiego a voce con semplicità, poche parole, mentre vede i Carabinieri alla L.I.M. nelle aule con gli alunni, che la violenza a scuola non deve esserci, perché c'è un modo giusto di rapportarsi agli altri, difendersi. E gli spiego chi sono i bulli che agiscono di solito in gruppo contro uno (questa è debolezza, non forza; spalle coperte, pensano di non essere puniti). E gli spiego che, nonostante vadano fermati, vanno pure aiutati, perché da qualche parte la violenza è arrivata contro di loro. E insisto nel dire che male agli altri non si fa, né con parole, né con spinte -pericolose-, botte, tirate di capelli, pizzichi, lanci di oggetti...qui come altrove messi in atto da maschi e femmine contro loro stessi, compagni, docenti. E che non bisogna subire in silenzio o rispondere a un pizzichino con uno spintone, ma va detto a insegnanti, genitori che, essendo adulti, risolvono la situazione. Lo ripetono le Forze dell'Ordine, a disposizione sempre e nei casi segnalati. E per semplificare accanto a quella fiamma scrivo in nero: "a scuola no alla violenza". E lui, di sua sponte, lo ripassa con il rosso. Bravo! Mi chiede spesso di fotografarlo (visto che fotografo puntualmente) con i suoi lavori in mano, di mandare le foto alla madre, ne è soddisfatto, ne va fiero, e vuole riportarli alla mamma, a casa, altri li appendiamo in aula insieme e ciò lo rende felice ed orgoglioso. Perché bravo va detto, con la voce, con i numeri, con il registro elettronico, ai colloqui, nelle pagelle, con la promozione. Anche qui. Sì, bravo, ma chi non vuole o non può fare niente in una scuola siffatta? E poi dalle finestre, insieme, il 10 aprile abbiamo visto le poliziotte (chi persino con l'épée, la spada) e i poliziotti arrivare in divisa nel nostro parcheggio e salire fino alla Basilica di San Francesco, che si vede oltre le finestre con le catene, per festeggiare sotto il sole il 173° anno della Polizia di Stato. E poi mi viene in mente una canzone di Giorgio Faletti..."Minchia signor tenente!" (https://youtu.be/dOPmX4A6G2g?si=k5kzWarHnv8jbvbp). Trasite...trasite...

N.B. Alcuni progetti (indoor/outdoor...dedans/dehors) estremamente limitati nel tempo, interrotti mesi fa, tornano improvvisamente quasi alla fine, arrivano troppo tardi e non coprono tutto il resto. E c'è chi resta sempre dentro e indietro. E c'è chi per ore gira, vaga da una stanza all'altra, avendo come unico svago la L.I.M., con canzoni, cartoni animati, e scambi affettivi (spesso da contenere) con i compagni. E c'è chi per ore rimane sul materasso a terra oppure fermo in piedi girando tra le dita carta che fa a brandelli o una catena in plastica che fa un lieve rumore. E c'è chi per ore resta seduto in un angolo ascoltando musica rivolto verso il muro. E c'è chi guarda per ore da solo sul computer i video delle canzoni che ama come fosse in cameretta a casa sua. Quante cose esistono nel mondo della didattica, del sostegno e del design che qui sarebbero vitali per la psiche (mente e anima) e per la qualità di vita a scuola!! Bisogna contrastare la POVERTÀ VITALE in ogni modo.


6) IL METODO APPLICATO

Se dovessi riassumere in cinque parole il metodo didattico messo in atto in quasi 9 mesi (da settembre a giugno 9 ore ogni settimana) alla scuola secondaria di primo grado dell'Istituto Comprensivo Assisi 1 presso Istituto Serafico per insegnare francese direi...1) ascolto, 2) interdisciplinarietà, 3) improvvisazione, 4) rapporto personale, 5) phygital (quando la connessione, altalenante, lo permette). Vediamo perché...
1) Ascolto delle potenzialità di ogni discente, cogliendo pure i piccoli segnali, non meno significativi, perché è partendo da essi che si costruisce una didattica ad personam.
2) Interdisciplinarietà, perché non è sedendosi in cattedra che si può insegnare qui e occorre attingere a tutte le esperienze pregresse per far leva sui cinque sensi degli alunni, cercando di unire coinvolgimento ed apprendimento nei minimi del possibile.
3) Improvvisazione, possibile grazie all'interdisciplinarietà. Sì perché sono tante le variabili di cui bisogna tener conto, facendo di necessità virtù e facendo attenzione (la vigilanza è del resto componente essenziale in ogni scuola e bisogna avere riflessi pronti, per se stessi e per gli altri), senza venir meno al proprio ruolo e andando incontro a chi sta di fronte a noi e spesso tra le nostre braccia, tra le nostre mani.
4) Ecco perché è fondamentale avere un rapporto personale, oltre che professionale, con gli alunni, per poter entrare nel loro mondo, che è anche il nostro, tirarli fuori dal rischio dell'isolamento con delicatezza, rispetto, cognizione di causa, cuore, garbo, tenerezza e fermezza, forza. 

5) Quella forza che ti impone di non stancarti nel ripetere anche solo una parola, più volte e in più occasioni, trovando il momento giusto, stando insieme, prendendo spunto da ciò che si ha attorno o da ciò che gli studenti dicono, amano, fanno muovendosi, lì dentro, liberamente...usando una metodologia applicata phigytal... (e questo l'ho fatto fino in fondo, fino all'ultimo, come documentato in itinere via social). 

VOIX, perché è con la voce che si insegna e si apprende francese a scuola...E, salvo due o tre casi, dagli altri alunni non sento parlare francese, alcuni non parlano proprio, ma ascoltano, sentono, sorridono, disegnano, ripassano le parole con i colori, e mi guardano con dolcezza negli occhi...

Cloches...che siano delle campanelle musicali che tiene in mano uno studente o le campane della vicina chiesa, che si vede dalla finestra socchiusa per la catena, quelle del Serafico, di San Pietro, di San Francesco ...o quelle di Jingle Bells in aula alla L.I.M. ...il loro suono è incantevole e arriva a grandi e piccini superando barriere e mura...

Les flamants roses, che siano i fenicotteri rosa di peluche riportati dalla Camargue che qualcuno ha stretto a sé, o quelli di Milano, Cervia, del lago Trasimeno visti alla L.I.M., che siano quelli evocati dalla musica della scena del volo di Robert Redford e Meryl Streep in La mia Africa, descritti a voce come tutto il resto di ciò che appare in video, che siano quelli disegnati sul foglio da un alunno...l'effetto è di morbido apprendimento e incanto sinestetico... 

...Sto facendo bene? non lo so, sto cercando di fare del mio meglio con quello che ho...questo mi sono chiesta e detta ogni volta al III piano dell'Istituto Serafico...

 ...E la strategia in sinergia auspicata e caldeggiata dalla Preside?...Non c'è mai stata, salvo alla fine di ogni quadrimestre, nel momento in cui i docenti si sono seduti ad un tavolo per scrivere (l'unico momento su una sedia, perché non ci siamo mai seduti, fuorché per tenere in braccio qualcuno) e, diciamolo, per dare una parvenza di scuola attraverso la redazione di documenti ufficiali, il packaging, a un "prodotto didattico inclusivo" che non c'è!

Intanto faccio semplicemente la mia parte, mi sono ripetuta strada facendo, come docente, come giornalista, come cittadina italiana ed europea...dirò di più, come mamma, perché qui l'essere mamma ha pesato molto e mi ha aiutata a svolgere al meglio il mio lavoro, sebbene in cuore, quando si denuncia o si prende netta posizione, si ha il timore che chi si ama possa subire ripercussioni ...


7) LE SEGNALAZIONI (a chi sono state fatte, e come, dall'inizio dell'anno scolastico ad oggi) e la CALL TO ACTION

In qualità di docente:

- Ho informato la dirigente scolastica Maria Grazia Cecconi, attraverso qualche confronto di persona, sin dall'inizio, e varie pec mail (verba volant scripta manent), illustrando la situazione e facendo legittime recriminazioni, in corso d'opera, ma avrei tanto voluto avere un referente lì, sul posto, come quelli che ho avuto più volte e in più occasioni in precedenza, un leader capace per età ed esperienza di mettere in valore sul campo le varie professionalità in crescita e acquisite, di fare squadra con tutti, di prendere posizioni scomode, se necessario, senza temere di essere fatto fuori, un professionista di settore in grado di fare la differenza. Sì, ne ho sentito davvero la mancanza...perché altrimenti siamo solo monadi che vagano velocemente dietro gli alunni come quei "bucciottini" (gli avatars dei players) del video gioco Roblox, ...tanto lì dentro nessuno vede!

- Mi sono rivolta al Sindacato autonomo Snals di Perugia, informando a marzo e a fine contratto alcune referenti, in particolare l'avvocato Rosa Maria Caruso, su quanto stava accadendo alla secondaria di primo grado dell' Istituto Comprensivo Assisi 1 con sede presso Istituto Serafico e sulla mia situazione (oltraggio a pubblico ufficiale e frattura del menisco).

- Ho fatto persino un salto al Tar (Tribunale amministrativo regionale per l'Umbria) con l'intento di chiedere quale potesse essere la via giusta da intraprendere dinanzi ad una situazione così anomala, ed ho trovato qualcuno con cui interloquire.

- Ho segnalato l'illecito all' Ufficio scolastico regionale per l'Umbria, inviando pec mail (drum@postacert.istruzione.it) e mail (12/07/2025) alla cortese attenzione del dr. Francesco Mezzanotte (sono andata lì per avere un nome o incontrare qualcuno, altrimenti resta tutto sulla carta...e si rischia di far svanire il caso come goccia nel mare magnum della burocrazia,  sollevando i singoli da ogni responsabilità).

In qualità di giornalista, ho chiesto un parere in via informale su quanto visto, vissuto e testimoniato a chi mi ha gentilmente concesso del tempo:

- una giornalista che oltre ad essere vice presidente dell' Ordine dei Giornalisti dell'Umbria, ha curato per l'OdGU i rapporti con la scuola, Donatella Binaglia (toccato l'argomento in occasione delle votazioni in sede per il rinnovo delle cariche, nell'attesa... ).

- un giornalista che è consigliere del Consiglio di disciplina del Consiglio Nazionale Ordine dei Giornalisti e capo ufficio stampa del Consiglio regionale Umbria (a fine corso deontologico di formazione continua), Paolo Giovagnoni.

- un avvocato che è professore all'Università degli Studi di Perugia e giornalista, da anni consulente giuridico dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria, Simone Budelli (in aprile)

In qualità di cittadina , mi sono rivolta a:

- un avvocato che è Garante regionale dei diritti delle persone con disabilità, Massimo Rolla, al quale ho scritto una pec mail (26/06/2025)

Sono in procinto di segnalare la situazione a:

... (appena fatto, inserisco chi)

Ma voglio chiudere per ora con l'immagine in copertina, qualcuno alla guida di un aereo che tiene con un braccio e una mano la Costituzione della Repubblica italiana sventolata ai quattro venti come una bandiera...un uomo alla guida di un aereo giallo e nero su fondo ocra dorato...perché mi piacciono i "lieto fine"...quelli veri!!! ...E aveva ragione Tonino Guerra, il poeta..."l'ottimismo è il sale della vita"!!! ...Sapete da che film è tratta? MISSION IMPOSSIBLE!! È davvero una mission impossible, o forse è meglio seguire le parole di San Francesco (citazione trovata nel cartiglio dei Baci Perugina)? ..."tu inizia col fare ciò che è necessario, poi continua col fare ciò che è possibile, e ti ritroverai a fare l'impossibile"...

..."FREE LANCE È BELLO, nonostante tutto"!!!...E scrive Albert Camus: "J'ai fait beaucoup de métiers, par nécessité ou par goût, et il faut croire que je suis tout de même arrivé à les concilier avec la littérature puisque je suis resté un écrivain. J'ai même l'impression que c'est à partir du moment où je consentirai à être seulement un écrivain que je cesserai d'écrire ..."

...L'avevo specificato via social...da subito...che era una "CALL TO ACTION"...e qualcuno che sa... ha già risposto...Le parole hanno un peso. E le firme pure! "...

Chi viene tempestivamente ad aiutare, progettare e attuare un intervento radicale, alzi una mano o un dito!!!


8) IL DOMANDONE, a questo punto: SCUOLA MEDIA STATALE SPECIALE (secondaria di primo grado parte dell'Istituto Comprensivo Assisi 1, presso Istituto Serafico, e in precedenza parte del liceo Properzio), A CHI SERVE UNA SCUOLA PUBBLICA COSÌ?


9) IL P.S. ...POST SCRIPTUM*...à rebours...
L'EPISODIO BIOGRAFICO (raccontato con leggerezza)...psichico e fisico...di corsa  all'Ospedale di Città di Castello e all' Ospedale di Perugia.

EPISODIO PSICHICO IN TEMA. Era il 2008, accadde qualcosa, e mi ritrovai al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Città di Castello.  Nella serata e notte tra il 26 e il 27 novembre (di turno: dott.ssa Maria Rita Pieracci e dott.ssa Manuela Maio), festa della Medaglia Miracolosa e poco dopo, nella serata e notte tra il 7 e l'8 dicembre (di turno: dott.Antonio Niccolini), festa dell' Immacolata Concezione, una ricaduta a breve distanza come da manuale per assunzione di certe sostanze allucinogene. "Iperpiressia e stato delirante. Psicosi?". Ero a Perugia per svolgere, come facevo da alcuni mesi, le consuete attività del dottorato di ricerca. Tornai a Città di Castello. Non mi sentivo bene. Andai dal mio medico, il dottor Graziano Conti, a lungo Presidente dell'Ordine dei Medici. Poi, uscendo, mi confessai persino, nella chiesa prospiciente. La sera cenai, bevendo del vino (mezzo litro mi pare, lo reggo bene), e poi arrivò l'esplosione!!! Episodio circoscritto, allucinante e allucinogeno🤕😵‍💫🤯😱, con intervento dell' "eliambulanza" (😂🤣😅 citazione dal verbale del Pronto soccorso, in realtà una semplice ambulanza). Ricordo che, non riuscendo a dare una spiegazione razionale a ciò che mi stava accadendo, iniziai a pregare, mentre andava intensificandosi ...In ospedale qualcuno, ricordo ancora la sua voce, accarezzandomi la chioma mi disse: "Che bei capelli. So che sei brava, hai due lauree, sei giornalista, dottoranda..." E io risposi, tralasciando consueto garbo e cortesia, tra lucidità e offuscamento delle facoltà mentali: "Ma che me ne frega adesso!". "Momentaneo incidente di percorso" capitato in una vita che amo, ricca di innumerevoli incontri, molteplici esperienze, successi non privi di cadute, che procede come una ruota tra alti e bassi nella scala professionale e sociale ma fermamente salda nello stato mentale. "Momentaneo incidente di percorso" brillantemente superato in un periodo in cui ero felice per aver superato l'esame e avviato il dottorato all' Unipg. "Momentaneo incidente di percorso" dal quale mi ripresi repentinamente, continuando come prima a lavorare sodo (all'Unipg e in giro in archivi, biblioteche, musei e siti d'Italia e Francia da subito, nel 2009, persino durante il viaggio di nozze in Costa Azzurra e Provenza, pubblicando un volume su Perugia nel 2011 (allegato a La Repubblica/L'Espresso), anno in cui ero alla GmG-Giornata mondiale della Gioventù a Madrid, lasciando a casa il novello sposo, e vincendo poi nel 2012 un concorso Por-Fse con borsa lavoro post-dottorato svolto all' Unipg, applicando quanto progettato nella scuola pubblica -8 anni fino ad oggi e tanti alunni e docenti incontrati lungo il mio cammino-), perseverando nel sorridere e guardare dritto negli occhi. "Momentaneo incidente di percorso" che può configurarsi come "stigma", aggravato, persino oggi, alla mia veneranda età 🤣🥰💋👘💯💅 , dal sonoro "tam tam" su costumi sessuali e ambito della sfera privata, delle relazioni personali. 
Proprio Vittorio Sgarbi curò a Siena nel 2009 la mostra Genio, arte e follia. Ci andai, subito dopo questa "caduta a volo libero", e nel catalogo, donato con dedica al dott.Paolo Susini, psichiatra appassionato d'arte, lessi degli effetti, come la momentanea psicosi, che possono procurare nella psiche eventi traumatici. Sapevo già che effetti potessero procurare allucinogeni psichedelici come il peyote (mescalina), perché me ne aveva parlato un amico del "cactus" 🌵🤣 tanti anni fa. Di questo e altre sostanze allucinogene ho in seguito approfondito la conoscenza tramite link della polizia (https://www.poliziadistato.it/statics/05/droghe_sintetiche_ed_emergenti.pdf) e del governo (https://antidroga.interno.gov.it/schede/allucinogeni/#:~:text=Gli%20effetti%20degli%20allucinogeni%20variano,tremore)%2C%20stati%20di%20panico.) che sempre mette in guardia genitori e studenti (https://antidroga.interno.gov.it/cosa-facciamo-dcsa/prevenzione-nelle-scuole/), scoprendo che possono causare momentanee psicosi.
Mi sposai pochi mesi dopo il "momentaneo incidente di percorso". Tranquilli NON HO MAI PRESO il TSO-trattamento sanitario obbligatorio- sebbene la diagnosi, sul momento, di un dottore accorso da Perugia (10-12-2008), Alessandro Perazzi, fu inequivocabile: psicosi. Una diagnosi che ancora conservo, con la grafia che assomiglia a quella di una persona a me cara. Poco dopo ho frequentato con Giorgio, da gennaio 2009, il corso prematrimoniale presso i filippini in via dei Priori /via della Stella a Perugia... E qualcuno che mi conosceva bene, e ben conosceva il mio spirito libero, ribelle, avendo con me confidenza, quando gli comunicai l'avvenuta celebrazione del matrimonio con il mega tomo delle foto in mano, mi rispose ridendo: "ah, allora è vero che sei stata male!"😂🤣😅 Ecco, aggiungo la mia testimonianza a quella di chi ha vinto e superato certe défaillance. 

EPISODIO FISICO IN TEMA ... e passiamo a certe "scivolate" del corpo, come quella caduta, l'unica, a causa della quale ho rotto il famoso capitello radiale (mai rotto un osso, fino a quel 31 luglio 2021, giorno del compleanno di mio marito)...famoso perché quel capitello radiale senza nichel (sono allergica) arrivato all'Ospedale di Città di Castello da Milano, in ritardo in agosto, scomparve 🤣😂😅quando ero già ospedalizzata in ortopedia, con grande stupore e contrizione delle infermiere😱😡🤦🏼‍♀️...come condiviso all'epoca via social e attestato da referti molteplici e costose terapie. A proposito di Sanità umbra 🤦🏼‍♀️...reparto ortopedia osannato subito dopo, sui media, da un campione olimpico di cui non ricordo il nome e da... niente di meno che...il principe Emanuele Filiberto, che dalle nostre parti ama risiedere, anche loro lì ricoverati in quell' estate... E optai per il "consolidamento dell'esistente", non per la "ricostruzione" ...mi tenni il mio capitello radiale, feci attività di riabilitazione con ottimi risultati. Tutto agli atti. E viva Dio, mi andò bene...mantenuta persino la spiccata estroflessione delle braccia che mi caratterizza...e l'estroversione del carattere...
Speriamo che anche con il ginocchio, compromesso alla Secondaria di primo grado al terzo piano dell' Istituto Serafico, con sforzi reiterati per sollevare (in tutti i sensi) qualcuno a cui ho detto sorridendo bonariamente "tu sei la principale causa dei miei guai qui", ritorni in piena forma fisica...Microfrattura/frattura del menisco...Ho 54 anni, non ho mai fatto sforzi fisici e non so come vadano fatti, senza incorrere in spiacevoli conseguenze come accaduto al ginocchio per la reiterazione del movimento - forse con il colpo di grazia del cane 🤣🐶🦮🐕‍🦺🐕 a passeggio, unica novità, che però è un cucciolo arrivato a 2 mesi il 20 dicembre 2024, un batuffolo di pelo lanuginoso, e che comunque oggi, che è cresciuto nel frattempo, conduco a spasso- . Incidente di percorso con necessità del Pronto Soccorso a marzo, refertato, risonanza magnetica e visita specialistica a giugno poiché il dolore sotto sforzo, salendo e scendendo le scale, portando pesi, accucciandomi a ranocchio, persiste, nonostante a fine lezioni, con il riposo, si sia notevolmente attenuato. E l'esito ha dato la conferma: "lesione del menisco laterale ginocchio destro" (referto dell'ortopedico), "il menisco laterale mostra una sottile fissurazione e microfrattura del corpo" etc. (referto della risonanza magnetica)...  ⚠️ IN FUTURO NON DEVE ACCADERE AD ALTRI! ⚠️ Non vorrei fosse invalidante. Vengo per "sollevare" e rimango "schiacciata" come in quella foto in copertina del volume donatomi dal mio maestro: "Patrimoni" Ancora ho molto da fare e non mi faccio mettere in ginocchio ...in ginocchio si sta per scelta libera davanti a Dio...e comunque per farlo il ginocchio deve essere a posto...Andrà tutto bene anche stavolta, "l'ottimismo è il sale della vita" diceva Tonino Guerra! 

10) IL P.P.S. ...post post scriptum...
IL DUBBIO, LECITO.
Mi si consenta almeno il dubbio...Non è che per mettere un bavaglio a una giornalista che ha preso sin dalla prim'ora posizione in giornali e riviste, all'Università, a scuola nelle lezioni di Arte e Territorio, Cittadinanza e Costituzione senza fare propaganda politica, con decisione e garbo, ad eventi (in presenza o nel vuoto dell'assenza, con "silenzio attivo"), si mette a tacere la sua voce (che viene fuori comunque, quest'anno ai Collegi docenti unitari d'Istituto Comprensivo, e altrove nelle sedi opportune), si mina la credibilità della sua testimonianza (non è da oggi), "nascondendo" quella presenza scomoda tra quattro mura domestiche (cfr. in prececedenza ciclicamente e lo scorso anno scolastico, salvo le due ore settimanali di Arte e Territorio al corso serale dell'Istituto Capitini -una delle quali con finanziamenti PNRR, retribuzione decurtata perché possono essere al massimo 10. E ditemelo prima di averne svolte 24!!!! cfr. Registro elettronico Classe Viva!!) o tra le mura in pietra rosa del Subasio nella città serafica (questo a.s.2024-2025), delegittimando e sperando in un acquietamento o in un crollo psicologico? (🤔Strano ma non ho trovato altre chiamate annuali da graduatorie d'istituto a inizio anno per la mia disciplina, solo più di recente, contrariamente a prima che ne ricevevo in abbondanza...). 

IL COLD CASE. E se così sperate, come diceva un prete di Città di Castello, in corso di esecuzione testamentaria dopo la morte di mio padre, " 'n ci fète conto"...  🤣😂😅🖕, e sappiate che "lì 'n ci armango!!!!" e che la figlia di Luigi Berliocchi, sacerdote cattolico sposatosi in chiesa, imprenditore, docente, nominato a fine vita cavaliere al Merito della Repubblica italiana, che avete fatto di tutto per mettere in ginocchio, di cose da raccontare e scrivere ne ha molte, molte assai... A fin di bene, ça va sans dire. E, nello stile di papà, "gratis et amor Dei", per senso civico, per offrire il mio contributo alla tutela del patrimonio culturale (materiale e immateriale) paesaggistico. Una promessa fatta abbracciando papà in obitorio e nel suo feretro, una promessa scritta in un bigliettino autografo, messo nella tasca della sua giacca...una promessa che in molti conoscevano e conoscono...una promessa che rinnovo oggi abbracciando mio figlio e i miei alunni...

...nella chiesa di San Faustino a Perugia, 21 giugno 1981,
 il giorno della mia Prima Comunione.
Quattro giorni prima, proprio lì, si sposarono i miei genitori,
mio padre, sacerdote (
si rimane tali comunque,
essendo un Sacramento
), con Dispensa della Sacra Rota.
Partecipò alla celebrazione del matrimonio David,
mio fratello piccolo, Luca ed io non sapevamo ancora niente...



"La stecca arvien dal legno"..."il frutto non cade lontano dall'albero", già...magari!!! ...

-Cfr. Volume I (in corso di redazione). IL PICCOLO PRINCIPE E 'IL PRINCIPE DI BELVEDERE', TRA GRANDEZZA E MISERIA. A SCUOLA DI HUMANITAS DA LUIGI BERLIOCCHI: religione, formazione professionale, industria, arti e mestieri, sviluppo del territorio...ad opera di "UN DON" CAVALIERE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA
-Cfr. Volume II (in corso di redazione). "IL CASO LUIGI BERLIOCCHI" e IL SUO INSABBIAMENTO.
-Appendice. ÉTOILE 54. LA PRINCIPESSA SENZA REGNO ADORATA DAL SUO PAPÀ. Favola per bambini e ragazzi.

IL SUO CASO È IN TEMA ed è strettamente LEGATO AL MIO, perché papà ha proceduto lungo il triplo binario della CHIESA, dello STATO, del PRIVATO con risultati egregi, lui, a beneficio dell'intera comunità. Tutto documentato e nella memoria di molti...È incappato, però, in una serie di grossi ostacoli, dopo la richiesta di Dispensa (avuta a caro prezzo) alla Sacra Rota per potersi sposare in chiesa e dopo "la dismissione di tutte le attività imprenditoriali per obbedienza al Vescovo". Attività molteplici che hanno garantito benessere e sviluppo in Alta Valle del Tevere, portate avanti grazie anche a finaziamenti da lui ottenuti a Roma, quando non c'era la Riforma del Titolo V e lo Stato era centralizzato. Un sistema dalla filiera tracciabile: dall'ottenimento di fondi, ai corsi di formazione attivati sul territorio, alla costruzione di fabbriche e apertura cantieri (strade, rimboschimenti...), fino alla creazione di innumerevoli posti di lavoro e all'effettivo impiego del personale formato, con ricaduta sul benessere della cittadinanza e progresso industriale della regione Umbria. Attività imprenditoriali per lo più donate a chi con lui aveva costruito e lavorato. È noto. Nonostante questo, pure dopo essersi sposato, ha voluto portare a termine a sue spese l'edificazione da lui avviata dell'edificio sacro parte del complesso delle Terme di Fontecchio, oggi oggetto di ristrutturazione e rilancio. La Chiesa non gli ha teso la mano, alla fine lo ha lasciato solo, me lo diceva anche un sacerdote ben informato rimastogli accanto, vivente. La gente ha continuato ad amarlo. Una delle industrie da lui fondate, la Cartotecnica Tifernate S.p.A. di cui tenne delle azioni per la sua famiglia, proprio in quel periodo decise di non reinvestire in azienda né dividere a fine anno gli utili come sempre, bensì optò per un rialzo di capitale. Fu costretto a vendere ai soci, tra i quali un grande amico da papà sostenuto in ogni modo (è risaputo), le ultime azioni rimaste nelle sue mani. Rimase lì per noi come dipendente con il ruolo di custode assegnatogli dagli ormai ex soci (sebbene intestato a mia madre che lo aiutò, poi, essendo malato di cuore... aprivano e chiudevano i cancelli dello stabilimento con le chiavi come San Pietro in Paradiso). Andammo da Perugia ad abitare in fabbrica a Città di Castello, dove frequentai il liceo classico. Gli diedero inoltre, gli ex soci, l'incarico di servizio pulizie (incarico questo dato da subito in subappalto a una ditta specializzata per le industrie). Nell'ultimo pesantissimo periodo della sua vita si rivolse a chi non avrebbe dovuto rivolgersi, per continuare a finanziare la chiesa di Fontecchio, divenendo vittima di usura. Lui che aveva avuto rapporti molteplici per lavoro e sviluppo del territorio con le Banche per decenni. Ricordo di aver visto una scena sotto casa, dalla finestra dell'appartamento alla Cartotecnica Tifernate S.p.A., che ho ancora nitida nella memoria: le sporche mani di un usuraio alla gola del mio papà. E qui apriamo un altro capitolo, anzi due (c'è pure un episodio di cronaca che ha coinvolto imprenditori umbri e mondo del calcio, anni fa vittime di un "raggiro"), ma non è questa la sede opportuna per farlo. Ha però sistemato di tasca propria queste cose prima della morte, sborsando tre volte tanto e denunciando...Non ha mai perso il sorriso, si è tenuto per sé tutto il gravame, nonostante il cardiologo gli avesse detto all'epoca, quando eravamo a Perugia: se ti operi hai il 50% di possibilità di sopravvivere, se non ti operi vivrai probabilmente dai 2 ai 6 anni di vita. Non si operò. A noi tre figli non lo disse. Visse, alla fine, della pensione di insegnante di religione, la minima (mancavano due anni allo "scatto di livello", per avere quella superiore, come direbbe Checco Zalone, guardia assunta dal Vescovo, ma fu costretto a lasciare l'insegnamento), e della pensione di prete, che non era un gran che...Morì nel suo letto, nell'appartamento alla Cartotecnica Tifernate S.p.A.. E poco prima della sua morte (quando avevamo 13, 16 e 21 anni), nel 1992 (6 anni dopo la diagnosi), gli è arrivò la notizia della nomina a Cavaliere al Merito della Repubblica, onorificenza da me ritirata il 2 giugno 1993. Lo Stato gli strinse la mano, nella persona del Prefetto, complimentandosi per interposta persona per l'operato svolto. La Chiesa lo liquidò con poco, rispetto a quanto da lui profuso, e se ne lavò le mani come Ponzio Pilato, sebbene fu proprio grazie ad un vescovo francescano, Mons. Pellegrino Tomaso Ronchi (e al vicario Mons.Sergio Susi, da me scelto nel 2009 come celebrante del nostro matrimonio), subentrato al vescovo Mons. Cesare Pagani, che riottenne qualcosa, in trattativa sapendo di morire di lì a breve. Mi è capitato di scrivere, sin dal 1996, e fare lezione a scuola in seguito, contro l'usura, senza cenni alle vicende autobiografiche delle quali non ho mai fatto partecipi, finora, nemmeno amici e marito, per riserbo, per orgoglio, per preservare la bellezza, perché guardo avanti, perché preferisco sorridere... però oggi mi corre obbligo, come testimone, per amore di verità (ne ho sentite tante, anche sul conto di papà...), per Cittadinanza e Costituzione, per far luce su un capitolo della storia del territorio umbro che ha qualche ombra e tante luci, perché se a un carabiniere si va a scandagliare fino alla VIII generazione (l'ho sentito nell'audio di un incalzante susseguirsi di domande nell'aula del tribunale da parte dell'Avvocato di Roberto Saviano al vice premier Matteo Salvini in questi giorni), un docente che è pubblico ufficiale ed è punto di riferimento per bambini, ragazzini, ragazzi, deve essere trasparente come l'acqua...eau...

HO SEMPRE CREDUTO NEL MERITO, E HO FATTO DI TUTTO PER ESSERE MERITEVOLE NELLO STUDIO E NEL LAVORO. HO AVUTO A VOLTE DEI DUBBI, PUR CONTINUANDO A FARE DEL MIO MEGLIO, MA QUEST'ANNO SCOLASTICO 2024-2025 HO CAPITO DEFINITIVAMENTE CHE IL MERITO CONTA, AL DI LA' DI TUTTO. ED È IL MERITO, IL MIO CURRICULUM VITAE (https://it.linkedin.com/in/elisabetta-berliocchi-7b5907194), incluse le ferite, CHE MI HA PERMESSO DI DIFENDERMI DALL'OLTRAGGIO A PUBBLICO UFFICIALE, DI OPPORMI DA SUBITO AL DEMANSIONAMENTO, DI IMPEDIRE CHE VENISSE CALPESTATA LÌ E ALTROVE LA MIA E ALTRUI DIGNITA', DI COMBATTERE AFFINCHÉ LE COSE VENGANO FATTE, FATTE BENE, confidando in DIO e negli uomini. IL MERITO, IL CURRICULUM VITAE, LA COSTITUZIONE ITALIANA E I DIRITTI TUTELATI DALL'UNIONE EUROPEA E DALLA COMUNITÀ INTERNAZIONALE. ECCO PERCHE' SONO INDIGNATA DAVANTI A TUTTO QUESTO!!!!

Già, chissà che ne penserà l'Unione Europea di questa scuola che ha ottenuto finanziamenti Por-Fesr ..."Scuola Media"..."La classe per noi", si legge accanto alla porta di accesso, e mi rattrista leggerlo sapendo che non corrisponde a verità...Ma la Corte europea dei Diritti dell'uomo che ne dice?...




Redazione inchiesta in corso...ai prossimi aggiornamenti e inserimenti😉

Intanto la faccia, la mia, io ce la metto! Al diavolo il vostro "mascariamento" e "sputtanamento" ...e i dati sensibili eccoli (i miei)!!

Ah, dimenticavo, che non si dica che sono una stronza... Volontariato lo faccio gratis altrove... ringraziando Dio sono donatore di sangue AVIS regolare da tempo, come lo era mio padre, e donatore AIDO di organi... Le pulizie le ho fatte in parrocchia, a Montelaguardia, per scelta, con le mie amiche nonnine (spolveravo panche in legno e dando poi il peluche sul pavimento in marmo in chiesa), volendo dare il mio ulteriore contributo oltre le Letture e i canti liturgici con il Coro (a lungo sotto la guida del maestro Mauro, del Coro di Assisi, guarda il caso). Lo scorso anno ho ricevuto il mandato persino per il catechismo ai compagni di scuola di mio figlio, scelta di don Fonasco Salvatori su suggerimento di un'attiva parrocchiana... Sebvene poi, finito il ciclo scolastico (8 anni) di nostro figlio a Montelaguardia, io abbia girato pagina. E i lavori più umili li ho fatti a suo tempo...dopo la maturità, raccolta delle mele con alcuni compagni del liceo, prima di iniziare l'Università, quando facevo qualche sfilata retribuita...dopo i 4 anni come organizzatrice in team della sezione Cinema del Festival delle Nazioni a Città di Castello ho accettato di buon grado, a 27 e 28 anni, il lavoro part-time di centralinista-receptionist alla Cartotecnica Tifernate S.p.A. fondata da mio padre, mentre ero giornalista co.co.co. a Perugia e davo qualche esame per conseguire la seconda laurea...E le faccio a casa, oggi, certe faccende domestiche, perché non abbiamo la colf e ci dividiamo i compiti, mio marito ed io (la badante ce l'ha mia suocera, non vedente, e quindi non autosufficiente da anni, vedova, residente a Città di Castello). 
Fatti non chiacchiere... 

Il resto, tutti i momenti belli trascorsi insieme ai miei alunni, li tengo per me e li porto nel cuore ...per sempre...perché come scrive Emily Dickinson "per sempre è composto da tanti ora" ...Grazie per ogni ora...volata via...che le foto e le parole condivise nei posts dei vari socials non riescono a trattenere compiutamente...ma la psiche (mente e anima) sì...

Honi - honni in ortografia moderna - soit qui mal y pense!» (Sia vituperato chi ne pensa male)



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