Quando i calciatori diventano un bersaglio. "PERUGIA UN AMORE", dal Grifo agli altri clubs

IL CALCIO tra tifo, orgoglio di appartenenza, mafia, totonero e scommesse

Quando i calciatori diventano un bersaglio

"PERUGIA UN AMORE", dal Grifo agli altri clubs. Pagine belle e pagine da giudiziaria...

di Elisabetta Berliocchi Bi-star-Elli

work in progress ...in corso di redazione, tra consultazione d'archivio e aggiornamento
Intanto inserisco alcune foto...





"Ad una 'grifoncina' d.o.c. della prima ora... Con amore fraterno. Luca". Era iniziata così. Con un momento racchiuso in una dedica. Quando il Perugia andò in serie A, negli '70, io c'ero. In auto con papà andammo a festeggiare "rumorosamente" in centro e per le vie della città. Dappertutto bianco rosso a go-go!! Certe cose vissute da bambina non si dimenticano. 
Stagione 1974-1975: prima promozione in seria A del "Perugia dei miracoli". Questo appellativo se lo guadagnò. Poi, a inizio anni '90, mi fu chiesto di indossare le nuove maglie del Perugia con il logo che fu contestatissimo. Mi chiamò l'Agenzia Servizi Carloni (Anna Maria Carloni, sede via Bartolo, 54) / Studio UNO (Dino Cardinali, via A.Fratti, 2). Dovevamo sfilare, in quattro, per il Perugia Calcio. E l'abbiamo fatto, sotto il cielo stellato, sulla sommità del castello dell' Oscano...en plein air. Accettai infatti l'incarico, tra piacere e dovere, e venni persino retribuita, 50 mila lire, se non ricordo male, il mio primo compenso (o forse il secondo, dopo la retribuzione per la raccolta delle mele a Lugnano, in Alta Valle del Tevere, a fine maturità, con alcuni compagni di scuola). Mi capita di passarci accanto ancora oggi, al Castello dell' Oscano, visto che abito non lontano da lì, e non posso far a meno di scattare, quasi ogni volta, qualche foto...




In quegli anni conobbi anche un altro lato del calcio. Non ho mai amato il gioco d'azzardo. Non ho mai giocato al "Totocalcio" o al "Gratta e Vinci". Una volta però, in una tabaccheria, mi fu chiesto di segnare i risultati di quella domenica. Qualche crocetta qua e là a caso, metà il mio ragazzo dell'epoca, metà io, e con poche monete (messe da lui) vincemmo 30 milioni di lire. Non badai tanto alla cosa, ritenendo che, avendo fatto lui l'investimento (sebbene risibile), gli spettasse di diritto la somma vinta. Ma suo padre e il mio fidanzato vollero farmi un dono. Mi portarono in una pellicceria (all'epoca era consuetudine indossarle, animalisti non insorgete!) e mi fecero scegliere. Il padre, scherzando, volle che provassi un cappotto di ermellino (indossato di solito dal Papa o da alti prelati), ridendo per l'allusione velata che io, poco più che diciottenne, allora non colsi. La indossai, devo dire che mi stava bene. Alla fine gli feci il "favore" di scegliere una pelliccia di pancia di volpe grigia che mi arrivava appena sotto il punto vita (costo: 1 milione e mezzo di lire circa; l'ermellino costava 10 milioni, più o meno). Ci scrissero le iniziali del mio nome e cognome, ma anteponendo la B. alla E. Ancora è nel mio armadio. La usavo, nei gelidi inverni con tramontana, quando abitavo in centro e frequentavo l'Università degli Studi di Perugia. In questi tempi recenti, un giorno, ero in casa, ho sentito l'impulso di reindossarla, sentendomi avvolta, protetta, riscaldata.
Erano quelli gli anni in cui si continuava a parlare di calcio-scommesse e "toto-nero". Basta leggere la cronaca dell'epoca e cicliche riesumazioni in base a fatti di attualità. Attualità che in questi giorni vede sporcare il volto del calcio dalle mani della mafia. E quella pelliccia (sconsigliatissima poi dalle Forze dell'Ordine- "Potevano aprire la macchina e rubartela!"-) venne con me a Secondigliano, nel quartiere della 167, quando andai a trovare il mio fidanzato, all'epoca lì carabiniere, passando attraverso vicoli gremiti di giovani, ptocedendo s passo d'uomo fino alla caserma dei carabinieri. 

N.B. Sto leggendo vari articoli e documenti. Ne segno alcuni momentaneamente come appunti: 

















...le immagini precedenti sono tutte tratte da questo volume di 613-614 pagine dedicato al Perugia Calcio...(fronte) ...

...(retro)...

...Corriere dell' Umbria, mercoledì 4 settembre 1991...




Commenti

Post popolari in questo blog

S.S. SPECIALE e STATALE, a chi serve una SCUOLA secondaria pubblica così?Assisi. STUDENTI CON DISABILITA' CERTIFICATA SENZA IL SOSTEGNO. BOCCIATURE "A PIOGGIA" PER TRATTENERLI QUI. Docenti "in ostaggio" del bisogno. Didattica che per lo più non c'è. Alunni "invisibili". Lo stigma della malattia mentale.

LIBERAmente In UMBRIA, #SEED360 nel "cortile" di San Francesco