Fausto Cardella, itinerario d'autore da una conversazione sull'arte con il Procuratore antimafia

Fausto Cardella, itinerario d'autore da una conversazione sull'arte con il Procuratore antimafia...E Cittadinanza e Costituzione?

"Non è la verità vera che io debbo rappresentare nel quadro bensì la verità ideale", diceva Pellizza da Volpedo

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli 

Sono tornata in Rettorato, in piazza dell'Università a Perugia. Qui dove venivo per mostrare il lavoro in itinere al prof. Francesco Di Pilla, illustre docente di Lingua e Letteratura francese e all'epoca Pro-Rettore. Ho sempre pensato che lo studio e la conoscenza dell'arte potessero amplificare il piacere che ognuno prova dinanzi alla bellezza. La bellezza anche di un'architettura quale è Palazzo Murena, carica di storia, e di ricordi per docenti, studenti e dipendenti. L'edificio, che trae il nome dall'architetto Carlo Murena e da lui edificato su progetto dell'architetto Luigi Vanvitelli, è parte di un complesso realizzato nel 1740 su commissione dei monaci Olivetani che poco però vi risiedettero. Proprio dai francesi, infatti, fu trasformato nella nuova sede (prima in piazza del Sopramuro, oggi piazza Matteotti) dell'Università degli Studi di Perugia nata nel 1308. Ebbene, sono qui per incontrare il già Procuratore Fausto Cardella, Garante di Ateneo ( Garante di Ateneo - Università degli Studi di Perugia (unipg.it), Presidente della Fondazione Umbria per la Prevenzione dell'usura ( DOVE SIAMO – Fondazione Umbria per la prevenzione dell'usura E.T.S. (antiusuraumbria.it) e intavolare, come anticipato via whatsapp, una conversazione sull'arte, con qualche incursione (da profana, considerata la levatura dell'interlocutore) sul campo di Cittadinanza e Costituzione. E ci vuole coraggio, e un pizzico di ingenua faccia tosta, a porgergli certe domande...senza un back-ground di pari livello, ma mettendosi nei panni del semplice cittadino, quale poi sono pure io. Arrivo un po' in anticipo, un po' troppo, e ne approfitto per fare qualche passo verso piazza Morlacchi su quel ponte sospeso incantevole che era, in realtà, un canale per l'acqua posto sulla sommità dell'acquedotto. Un acquedottohttps://www.articity.it/vedere-perugia/acquedotto-medievale/ ; Acquedotto medievale della Fontana Maggiore - Wikipedia ) che affonda le radici nella "scienza idraulica e genialità costruttiva" della civiltà romana,  realizzato in epoca medievale, sotto la direzione di Fra' Bevignate e Boninsegna da Venezia, per collegare le sorgenti di Monte Pacciano all'acropoli perugina e al suo diadema scultoreo, la Fontana Maggiore di Nicola e Giovanni Pisano. Tiro fuori la mia cartellina e come una scolaretta ne approfitto per rileggere il programma di Educazione civica svolto quest'anno scolastico 2023-2024 sebbene, di norma, delineata una scaletta di argomenti possibili, lasci spazio per lo più all'improvvisazione e all'intervistato, salvo poi approfondire a posteriori quanto citato. È la terza volta che  incontro Fausto Cardella nel suo ufficio in Rettorato (si veda l'intervista A SCUOLA dal PROCURATORE #FAUSTOCARDELLA, GARANTE di ATENEO. CULTURA DELLA LEGALITA' in UMBRIA pubblicata a suo tempo: https://elisabettaberliocchib.blogspot.com/2022/11/in-corso-di-riflessione-e-redazione.html?m=1), ma l'ho ascoltato varie volte, sia di persona che on line, per corsi di Formazione continua dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria e in occasione di conferenze estemporanee. Ne cito una su tutte, quella organizzata nell' Auditorium San Giovanni Decollato a Città di Castello sul tema Perché non ci indignamo?, titolo del libro del prof. Paolo Mancini, docente di Sociologia delle Comunicazioni, introdotto da Marco Mazzoni e Rita Marchetti, tutti insegnanti Unipg. Al solito mi accompagna, al primo piano dell'ex monastero con corte interna (oggi sede del Rettorato e Cappella Universitaria dedicata all'Annunziata), chi alla reception accoglie gli esterni, fornisce informazioni ed è addetto ad altre mansioni di carattere amministrativo. Usiamo l'ascensore e scambiamo qualche battuta, del resto siamo colleghe, visto che ho svolto anni fa il suo stesso lavoro in un'azienda tifernate e sono stata interna all'Unipg con dottorato in storia dell'arte (gratis et amor Dei) e borsa post dottorato. Appena entro noto due dettagli che ai più sembreranno superflui, in verità carichi di significato. Sopra un antico mobile ligneo c'è una scultura, ridotta in scala, della Donna alla fonte. Figura femminile inginocchiata, realizzata da Arnolfo di Cambio per la Fontana minore (detta la Fontana del Grifo e del Leone, o Fontana in pede fori : Donna alla fonte figura femminile inginocchiata scultura, (beniculturali.it) ). "Una fontana a pie' di piazza dove il popolo può saziare la propria sete (non solo fisica ma anche di giustizia)"La Fontana “in pede fori” di Arnolfo di Cambio - Festival del Medioevo ). E poi noto l'abbigliamento del Procuratore: i jeans, e il colore di giacca e t-shirt. Un déjà vu. Un binomio (tortora/antracite, nero/marrone) che nell'abbigliamento e nelle collezioni home di alcuni stilisti va per la maggiore, imitato nella grande distribuzione. Mi si perdoni la piccola "scivolata" nel settore "moda, costume e società", sul quale torneremo nel corso di questa e altre interviste per conoscere l'uomo al di là del magistrato. Del resto era una mia consuetudine, nelle pagine "Il personaggio" o "Un giorno con..." (a  quattr'occhi, in famiglia e negli ambienti di lavoro) di La Provincia e Il sabato (direttore Sebastiano Botta, caposervizio Nicola Savino), bisettimanale e settimanale del Corriere dell'Umbria (direttore Federico Fioravanti), ai tempi dei fratelli Donati, Alberto e Antonio.




Per sciogliere il ghiaccio lui mette le mani avanti, ammettendo candidamente, per rispetto delle competenze disciplinari, che quello dell'arte non è il suo ambito. Gli chiedo qual è l'autore o il movimento che predilige, così come farei con un allievo o alunno per metterlo a proprio agio (mi si consenta la battuta!) Il primo nome che fa è quello di Giuseppe Pellizza da Volpedo, e il simbolismo è il movimento a cui lo ascrive. "La luce che passa attraverso pennellate filamentose", questo d'emblée mi viene da dire dando voce alla memoria visiva, quella memoria visiva che Vittorio Sgarbi consiglia di coltivare. Un artista dell' Ottocento, specifica. Nasce in Piemontein provincia di Alessandria nel 1868, a luglio, da Pietro e Maddalena Cantù, nella cittadina di Volpedo appunto...Cittadina che ha tratto profitto da un personaggio-chiave della storia dell'arte e d'Italia, facendone un elemento trainante della promozione del territorio, turistica, culturale ed economica. Ed è qui che Fausto Cardella è stato in visita. E infatti prosegue indicando Torino, quale città d'arte e meta turistica abituale, mentre prende l'avvio questa che si configura come una "conversazione sull'arte", metodo da me utilizzato in aula a scuola. Ascoltandolo visualizzo le opere d'arte, i luoghi e la costruzione di un itinerario turistico d'autore. Un itinerario turistico proposto così ...naturalmente...niente di meno che da un Procuratore antimafia, sebbene in pensione, come sottolinea più volte, e al quale, aggiungo io, dopo circa trent'anni è stata tolta la scorta. Dentro di me comincio a scavare nella memoria, facendo riemergere dati da fornire e da utilizzare per interloquire in merito, perché mi immagino sia Il Quarto Stato e le sue quattro versioni a me note, al di là di bozzetti e studi preparatori, l'opera prediletta. Invece mi spiazza, mostrandomi in prima istanza sul suo cellulare Lo specchio della vita. (E ciò che l'una fa, e le altre fanno), custodito alla Gam (Galleria d'arte moderna di Torino), titolo che mi richiama alla mente e al cuore un film, interpretato da Lana Turner, che guardavo con mia madre, commuovendomi insieme a lei. E vedo in fila ordinata quelle pecore in controluce, in mezzo ad un acquitrino paludoso. C'è pure la pecora nera! 


Prima però di arrivare alle pecore gli chiedo se è uno di quelli che considerano poco l'arte contemporanea. "Gli accrocchi metalmeccanici", chiosa... definizione da riproporre a lezione! Lo incuriosisce il legame tra arte e tecnologia. Quando menziono la Biennale internazionale d'Arte di Venezia ( La Biennale di Venezia), e la passeggiata che dall'Arsenale ai Giardini può compiere con piacere anche chi solo per diletto si interessa d'arte, o le famiglie con bambini divertiti da certe installazioni interattive (ne so qualcosa!), lui conferma, aggiungendo che alla Biennale voleva arrivare en passant. E parlando di arte contemporanea pensa al Guggenheim. Ometto di chiedergli se pensa al Guggenheim di Venezia ( Guggenheim museo a Venezia: mostre opere d’arte e visite guidate – Collezione Peggy Guggenheim (guggenheim-venice.it) ), quello di Peggy, o al Guggenheim di New York, quello di Solomon Home | The Guggenheim Museums and Foundation ). Torna però su Torino, e su un ritratto di Antonello da Messina che ogni volta che può va a vedere appositamente a Palazzo Madama. Mi chiedo quale sia...E lui mi spiega, senza citarla, che quel ritratto d'uomo o marinaio (?) è un po' come la Monna Lisa di Leonardo da Vinci (autoritratto o ritratto di Lisa Gherardini), che ti fissa e ti segue con lo sguardo penetrante quasi chiedendoti "ma tu chi sei?", con volto conturbato...Pochi gli indizi, soprattutto per me che sono specializzata nei rapporti Italia-Francia a cavallo tra Ottocento e Novecento, fino alla seconda guerra mondiale, e che a Torino sono stata una sola volta, andando subito oltre, ad Aosta mi sembra. In gita per l'esattezza, quando frequentavo il liceo classico, più di trent'anni or sono, ed ero talmente presa dalla compagnia che quasi non mi ricordo di esserci stata, a parte l'enfilade di archi e campate dei porticati. 
Ed eccolo qua in tutto il suo splendore Il ritratto Trivulzio...un po' accigliato, severo e beffardo direi...che mi guarda dal suo smartphone.

https://www.palazzomadamatorino.it/it/archivio-catalogo/ritratto-duomo-8/

Fausto Cardella racconta poi di essere stato a Tortona (Volpedo), di aver visto la casa di Pellizza da Volpedo. E finalmente arriviamo al Quarto Stato, del quale teneva in ufficio una riproduzione ("Un falso d'autore?", un d'après?, chiedo, "No, presumo un poster", risponde). 

Casa natale di Giuseppe Pellizza (1868-1907) - Comune di Volpedo

Museo - Studio di Giuseppe Pellizza da Volpedo - Comune di Volpedo


Suggerisco un sito tutto da esplorare, per chi voglia addentrarsi, prima della visita in loco, nell'universo di Pellizza da Volpedo e nei luoghi cardine del suo percorso umano e professionale musealizzati: Pellizza da Volpedo – Associazione ODV


Cultura. Il quarto stato di Pellizza da Volpedo torna a Milano in un nuovo allestimento alla Galleria d'Arte moderna - Comune di Milano

E arriviamo all'opera vessillo dell'art. 18 (poteva mancare?!!), di grandi dimensioni, ambientata nella piazza di Volpedo riconoscibile, dice, così come i segni dei figuranti, con il paesaggio dietro, sebbene l'autore abbia voluto trasmettere un messaggio universale simboleggiato da quella mamma con il bambino e dagli uomini con la barba in primo piano che guidano i lavoratori e avanzano reclamando i propri diritti: 1) Ambasciatori della fame (1892); 2) Fiumana (1895); 3) Il cammino dei lavoratori (1899); 4) Il Quarto Stato (tra 1898 c. e 1901), titolo ispirato, pare, dall'opera di Jean Jaurès sulla Rivoluzione Francese. Ripercorriamo insieme le versioni e certi dettagli (si vedano, per chi volesse: "Il cantiere Quarto Stato", da Ambasciatori della fame a Quarto StatoIl “cantiere” del Quarto Stato – Pellizza da Volpedo; le versioni principali di Quarto Stato e qualche cenno in breve: Il quarto stato - Wikipedia ). Mi lascio prendere la mano e vado al punto. Il legame tra arte, territorio e Cittadinanza e Costituzione (o Educazione civica che dir si voglia). Non ho saputo trattenermi. Comincio con un esempio e, senza specificare quale sia ma fornendo qualche informazione in merito, mi riferisco a un'opera di Giotto dedicata alla Vergine Maria a Padova. Un'opera meravigliosa, che dà l'assist per poter mettere a segno, a lezione, certi imputs su un fenomeno di triste attualità, acuitosi ancor più in tempi di Covid, come spiegavo all' Itet (Istituto tecnico economico tecnologico - indirizzo turistico) di Magione all'epoca, citando le difficoltà degli imprenditori, l'attività dei carabinieri e il rilievo dato al fenomeno da Roberto Saviano nelle sue battaglie mediatiche. E Fausto Cardella prontamente intuisce che sto parlando della Cappella degli Scrovegni, famiglia abbiente di mercanti, cui avevo già fatto riferimento nel redigere un precedente articolo, nel preambolo all'intervista. Il "rampollo" Enrico degli Scrovegni, forse per far dimenticare il passato del padre, Rinaldo, come usuraio, forse per motu proprio, motivato da autentico sentimento di devozione, sembra avesse acquistato da un nobile decaduto il terreno dell'area dell'antica arena romana a Padova, facendovi edificare questa chiesa affrescata con la Storia della Salvezza (Storie della Vita della Vergine e di Cristo; Vizi e Virtù; Il Giudizio Universale) sotto un cielo lapislazzuli stellato. E da chi? Da quello che all'epoca (1303-1305) era già una celebrità della pittura contemporanea, Giotto. "La prima grande rivoluzione compiuta da Giotto a Padova è nella rappresentazione dello spazio: si possono ammirare esempi di "prospettiva" e di resa della terza dimensione che anticipano di cent'anni le teorie rinascimentali. La seconda è l'attenzione rivolta alla rappresentazione dell'uomo, nella sua fisicità ed emotività" (http://www.cappelladegliscrovegni.it/index.php/it/ )
Nella Cappella degli Scrovegni ritroviamo anche Giovanni Pisano, artefice di una Madonna con Bambino tra angeli scultorea.

Cappella degli Scrovegni - Ministero della cultura

Partendo da queste considerazioni, è qui che chiedo informazioni sull'attività eventualmente svolta nelle scuole dalla Fondazione Umbria per la prevenzione dell'usura, di cui è Presidente in carica, e inizio ad addentrarmi "in una selva oscura" di medievale memoria...Ma della parte finale della conversazione, non scevra da domande interessate e provocatorie, silenzi eloquenti che gelerebbero un orso polare siberiano o un siberian huskyaffermazioni assertive, reattive e tranchantriporto in questa sede solo una news, rimandando per il resto ad una prossima "puntata". "Stiamo portando avanti con la Regione Umbria (assessori Paola Agabiti e Michele Fioroni)" anticipa il Procuratore Fausto Cardella "un progetto di di Educazione finanziaria rivolto ai giovani. Una serie di incontri estemporanei di due ore per arrivare ai ragazzi delle superiori (scuola secondaria di II grado). Questo in collaborazione con Banca d'Italia, Guardia di Finanza, Carabinieri, Polizia, volendo agire sul triplice versante della prevenzione, del contrasto e del sostegno".


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