Studio e reportage per immagini.

Rinascimento in bottega.
Mani che fanno e strumenti del mestiere...dettagli

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli

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...di solito entro quasi in punta di piedi, in un museo. Quasi volteggiando di quadro in quadro, per levitazione dell'anima e del corpo. Qui siamo in bottega. Attraverso l'arte accediamo ai laboratori (termine contemporaneo) dei più grandi maestri del Rinascimento. La mostra si snoda su due piani, a Palazzo della Penna, dove ha sede (si legge in una porta salendo le scale) l'ufficio comunale dell'assessore alla cultura Leonardo Varasano. Al piano terra l'ingresso, rivisitato e ridimensionato per il momento dopo lo stop (Dal 14 luglio riaprono i poli museali di Perugia – Perugia.Comunica (comune.perugia.it)), ma accogliente grazie alla gentile cordialità di chi fornisce, insieme al biglietto, informazioni di servizio e approfondimenti scientifici. Si può sostare per circa venti minuti, immergendosi in una videoproiezione, prima o dopo la visita. Si sale la doppia rampa di scale, tra riproduzioni di dettagli delle opere prestate da musei prestigiosi, anche locali, in una sorta di preview rispetto alla versione originale. Al primo piano, a fare da décor d'eccezione è un'enfilade di sale affrescate e di porte lignee, finestre aperte sul cuore storico di Perugia. Mi muovo dunque "sulle punte", scivolando silenziosamente sull'antico parquet...È un incanto!
La mostra Rinascimento in bottega. Perugino tra i grandi della storia è organizzata dal Comune di Perugia, in partenariato con l’Università degli Studi di Perugia e il Nobile Collegio del Cambio, con il contributo del “Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario della morte del pittore Pietro Vannucci detto Il Perugino” (Rinascimento in bottega Perugino tra i grandi della storia - Comune di Perugia - Turismo).
E chi poteva concretamente occuparsi della curatela meglio di Cristiana Galassi, docente di storia della critica d'arte e direttore della scuola di specializzazione in beni storici artistici, allieva di Francesco Federico Mancini, illustre ordinario di storia dell'arte moderna nell'Ateneo di Perugia, profondo conoscitore dell'arte di Perugino e "dell'editoriale umbra"?! Insieme al Professore e al team ("il progetto è stato supportato da un qualificato comitato scientifico costituito da Caterina Bon Valsassina, Sonia Maffei, Maria Luisa Martella e Alessandra Migliorati"), ha saputo materializzare, attraverso la pittura, quello che si configura, di fatto ancora oggi, come un rapporto tra maestro e discepolo, incentrato sulla trasmissione del sapere e del saper fare...con le mani...
Già, le mani...e gli strumenti del mestiere!!!...

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Fernando Gigliarelli, Ritratto di Perugino (particolare), 1877, Città di Pieve, Palazzo Fargna

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Pietro Aldi, Natura morta con pelliccia e liuto, 1871,
Saturnia, Polo culturale Pietro Aldi

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Silvestro Valeri,
La famiglia Rossi Scotti intenta a osservare il conte Gaspare mentre ritrae i propri genitori, 1850,
Perugia, Collezione Fondazione Perugia

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Francesco Benucci,
Pietro Vannucci riceve nella sua scuola Raffaello da Urbino a lui presentato da Giovanni Santi, 1851,
Perugia, Galleria dell'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci"

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Filippo Bigioli, Raffaello incontra la Fornarina, 1855,
San Severo Marche, Galleria comunale d'arte moderna

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Filippo Leonardi, Raffaello insegna la prospettiva a fra' Bartolomeo della Porta, 1863,
Genova, Musei di Nervi - Galleria d'Arte moderna

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Lodovico Caselli, Pintoricchio, 1878-1880,
Perugia, Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci"

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Lodovico Caselli, Domenico Alfani, 1880,
Perugia, Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci"

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Giuseppe Discepoli, Il Roscetto, 1877,
Perugia, Accademia di Belle Arti Pietro Vannucci

Tito Moretti, Galeazzo Alessi, 1869,

Perugia, Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci"

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Balthasar van den Bossche, Alessandro Magno e Campaspe nello studio del pittore Apelle,
fine del secolo XVII-inizio del secolo XVIII,
Riva del Garda, Antichità Castelbarco

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Pietro Michis,
Zeusi sceglie fra le più leggiadre fanciulle presentategli dai crotoniati
onde studiarne le forme per dipingere la figura di Elena, 1869,
Milano, Accademia di Belle Arti di Brera

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Leopoldo Toniolo, Dante visita Giotto nella Cappella degli Scrovegni, 1867,
Padova, Musei civici-Museo d'Arte Moderna e Medievale

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Paolo Spezia,
Simone Martini ad Avignone mentre, alla presenza di Francesco Petrarca, fa il ritratto di Laura,
1850 circa, Collezione privata

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Paolo Spetia, La "O" di Giotto, 1850 circa, Collezione privata

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Gaetano Sabatelli, Cimabue e Giotto, 1846,
Firenze, Galleria degli Uffizi

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Tommaso de Vivo, Cimabue e Giotto Pastorello,
1848, Reggia di Caserta

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Gabriele Castagnola, Filippo Lippi e la monaca Buti, 1864,
Firenze, Galleria degli Uffizi

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Francesco Filippini, La cella del Beato Angelico, 1880,
Brescia, Civici Musei
(immagine, questa come la successiva, tagliata in sede di montaggio)

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Umberto Galaccini, Il Beato Angelico mentre dipinge il polittico di San Domenico, 1882,
Perugia, Museo dell'Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci"

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Albao Lugli, Le porte del Ghiberti, 1869-1870,
Carpi, Museo di Palazzo dei Pio
(mi era sfuggito, in loco, questo dettaglio che ho notato e ingrandito in fase di studio, analizzando al pc le foto scattate lì. Foto alle mani e agli strumenti di lavoro, seguendo l'ispirazione del momento, soffermandomi, per fare tagli fotografici eloquenti e arditi)

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Elia Volpi, Donatello ammira il Crocifisso di Brunelleschi, 1880-1890,
Firenze, Museo di Palazzo Davanzati

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Angiolo Tricca, Piero della Francesca detta le regole di geometria a Luca Pacioli, 1881,
Sansepolcro, Museo Civico

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Emilio Scherer, Filippo Lippi e Lucrezia Buti, 1870,
Collezioni d'Arte del Comune di Parma

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Gabriele Castagnola, Filippo Lippi con la monaca Lucrezia Buti, 1862 circa,
Perugia, Collezione Fondazione Perugia

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...lievemente fuori fuoco...

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...Antonio Muzzi,
Michelangelo che studia le fortificazioni di San Miniato presso Firenze, 1867,
MAMbo - Museo d'Arte Moderna di Bologna

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Peter Rittig, Papa Paolo III nello studio di Michelangelo, 1834,
Roma, Collezione Vannozzi

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Enrico Fanfani, Michelangelo che legge i versi a Vittoria Colonna, 1863 circa,
Perugia, Collezione Fondazione Perugia

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Amos Cassioli, La modella nello studio di Leonardo, 1872,
Asciano, Museo Cassioli

...sembra intento a rimirar, in modo tenero, partecipe, compassionevole
(si noti la direzione dello sguardo),
una ballerina...
...dalla levità dell'abito alla Pizzi Cannella, le gambe divaricate a compasso,
per braccia una linea lignea e senza testa...
o meglio, con per capo quel punto color cenere di rosa scivolato sul cuore...

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...Cesare Maccari, Leonardo ritrae la Gioconda, 1863,
Asciano, Museo Cassioli

...tagliata in sede di montaggio...

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...Domenico Pellegrini, Carlo V raccoglie il pennello di Tiziano, 1820,
Parma, Complesso Monumentale della Pilotta, Galleria nazionale

...ingrandimento del dettaglio...fuori fuoco...

...ingrandimento del dettaglio ...leggermente fuori fuoco...

...guai al mondo...non sia mai...

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Silvestro Lega, Tiziano e Irene di Spilimbergo, 1859,
Carpi, Collezione Palazzo Foresti
(particolare rilevato in sede studio delle foto)

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Cesare dell'Acqua, Giorgione stupisce Tiziano e Giovanni Bellini, 1861,
Collezione privata

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...la mostra chiudeva, potevo soffermarmi solo su un quadro, degli ultimi tre rimasti,
per le inquadrature di dettagli significativi e in tema...
tre quadri accomunati da un nome ...Benvenuto...

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...sapete di chi sono queste mani e questo insostenibile dito puntato?...

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...e com'è invece secondo voi avere sempre qualcuno alle spalle che ti guarda
fin dentro il _ _ _ o del _ _ _ o (fortuna la sedia in legno!, scusate il francesismo...)
mentre lavori fin quasi allo sfinimento o t'incanti!? ...

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...è tempo di andare...prima che mi chiudano dentro Palazzo della Penna...
un'ultima considerazione voglio farla però.
Per alcuni l'arte è un gioco, un puro, raffinato divertissement,
per altri un lavoro, fonte di autentico piacere, soddisfazione e guadagno,
per qualcuno è realtà, "entre la Douleur et la Beauté", "la Patience" et "l'Engagement"...