SEMI. IL MAESTRO E L'ALLIEVA. Andrea Margaritelli: "Luca ti presento Elisabetta. È una giornalista"...15 maggio... "Happy Birthday Mr President!"...

ASSISI. SpazioSacro, SEED. DESIGN ACTIONS FOR THE FUTURE. Quasi sotto il capolavoro di Giotto, ecco la Sala Convegni Cimabue che "ne fa una e ne sbaglia due"...suggerisco di chiedere consigli ad architetti e ingegneri presenti...anche se a "giochi" fatti! 

SEMI. Il maestro e l'allieva. Andrea Margaritelli: 
"Luca, ti presento Elisabetta. È una giornalista!"
(che già il riconoscerlo è una notizia!)
 ...15 maggio..."Happy Birthday Mr President!" 
(augurio e citazione che, vista la specchiata condotta, ad oggi posso permettermi)

"In realtà sarei anche dottore di ricerca in storia dell'arte" e qualcosa di personale da dire sul Festival dell'Architettura, in veste di professionista del settore e in amicizia, francescanamente ce l'ho pure io... 

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli



Scattai questa foto il 10 aprile 2016, in piazza IV Novembre a Perugia. Pioveva. Era in corso il Festival del Giornalismo #ijf (https://www.journalismfestival.com/). In quel momento ero mamma a tempo pieno, e allattavo. La mia dunque era una sorta di "ora d'aria" tutta per me, strappata ad uno dei periodi più belli della mia vita. Sembra un ossimoro, ma non lo è. Quella sedia vuota e quella frase, in stile Magritte eppure carica di quella concretezza che solo la cronaca e la storia possono conferire alle parole, mi colpì. Nella foto accanto all'opera scultorea di Davide Dormino (https://davidedormino.com/), sul cartellone esplicativo, c'era una figura femminile accanto a Snowden, Julian Assange e Chelsea Manning. Sembrava una bambina. Sopra, a caratteri cubitali, veniva posta ai passanti una domanda, accompagnata da un'esortazione.  

"ANITHING TO SAY? 
Un monumento al coraggio 
LA SEDIA VUOTA È PER TE"

"LUCA, TI PRESENTO ELISABETTA. 
È UNA GIORNALISTA"
A dirlo è stato Andrea Margaritelli.

Luca non è il fratello (presente a Perugia all' Opening, Auditorium di San Francesco al Prato + cocktail nel chiostro dell'Aba -Accademia di Belle Arti "Pietro Vannucci"), ma l'artista intervenuto ad Assisi, in qualità di relatore, al Festival dell'architettura SEED. Design actions for the future. Stava uscendo, dopo la "chiusura" dei lavori, ed io parlavo con il mio maestro, essendone l'allieva e avendo, a suo tempo, al suo fianco studiato e lavorato su queste "cose". Sono rimasta incinta proprio durante il percorso integrato Por-Fse (Programmi Operativi Regionali finanziati con Fondo sociale europeo), rivolto a laureati disoccupati (in 15 eravamo), AVATAR (Azioni per la valorizzazione del territorio attraverso l' Augmented Reality) e quella "lucina" (così si vede il cuore di un bambino che pulsa sullo schermo dell'ecografo in b/n) accesasi dentro di me, Luigi Maria, oggi a 9 anni studente alla scuola primaria, è spettatore di SEED360°. Avevo ascoltato Luca con interesse, guardato le sue opere, in streaming tramite piattaforma (https://seed360.org/), fotografato in presenza poco prima che me lo presentasse Andrea informalmente. Era seduto, come alcune studentesse e professioniste del settore (SEED dà la possibilità di acquisire crediti formativi a studenti universitari e ad architetti, ingegneri iscritti all'Ordine per la formazione continua), su una delle poltroncine lungo la mia fila. La commistione tra arte, architettura e sacro è per me "pane quotidiano", come ben sa il mio docente. Ho ascoltato, in presenza nella Sala Cimabue, facendo una molteplicità di scatti da riutilizzare a scuola, on line, per la ricerca, tra approfondimenti scientifici e divagazioni di costume e società. "Incontri di ascolto, ricerca, preghiera" ad Assisi ne ho fatti (dal 1990), ho ottenuto persino una borsa di studi Unipg sul francescanesimo, il viaggio e Giovanni Jørgensen con la prof.ssa Caterina Zappia. 

al polso
...cristallo e pietra vulcanica...



Ho ascoltato, ho guardato, ho voluto aggiungere... il mio accento cromatico (vestito rosso fuoco), senza prendere in mano il microfono, lasciando che a comunicare fossero il silenzio e il colore, simbolico, in una moltitudine di parole e di grigi, blu, neri (come il mio coprispalle), ... e qualche aneddoto (almeno questo!) che alleggerisce, togliendo un po' di "prosopopea" all'ambiente, al milieu di specialisti e relatori noti, per lo più âgés. Sì, ora specifico... la mattina hanno partecipato gli studenti del liceo e c'erano spettacoli fruibili, godibili anche da bambini (incluso il nostro, di mio marito Giorgio e mio), che vanno con pazienza (che fatica!), rigore (che non vuol dire severità, ma serietà!) ed entusiasmo (che emozione!) tutti un po' sospinti, guidati, elevati attraverso l'educazione al bello e, si spera, al buono, al vero. Un po' come in questo video, di un artista che del cross-over ha fatto la parola-chiave della propria cifra stilistica: https://youtu.be/gRuEsdM2w-E . Lui è David Christian Bongartz, in arte David Garrett, musicista e compositore di fama (con trascorsi da modello, interprete di Paganini nel film Il violinista del diavolo). E il brano prescelto, di Vivaldi, è stato eseguito/registrato insieme/versus i Vertigo.


Ah, dimenticavo...il cognome dello scultore di arte sacra è Cavalca. Si chiama Luca Cavalca http://www.lucacavalca.it/ ) e il mio cognome è Berliocchi (dalla nascita) Bistarelli (dal matrimonio...in chiesa, visto che siamo in tema, come hanno poi fatto i miei, ottenendo dalla Sacra Rota, mio padre in quanto sacerdote, la dispensa dai voti. La dispensa, non l'annullamento). Del resto si sa, sono l'autore. Sì, preferisco al maschile, autore come dottore. Dottore di ricerca in storia dell'arte (Unipg, XXIII ciclo, coordinatore prof.Francesco Federico Mancini) ...il famoso PhD riconosciuto quale maggior titolo di studi in Europa. Con l'età e la sicurezza acquisite nel tempo, avevo imparato a non "sciorinare" il curriculum vitae, ma pare che torni "a bomba" e che, a 52 anni, sia ancora necessario mostrarlo. Del resto, però, i relatori e chi li introduce lo fanno, prima di cominciare a parlare. Sulla propria credibilità si fonda il lavoro dei professionisti. Sembra assurdo ma ho dovuto specificare che no...non sono esperta ad oggi di pH del sapone intimo (neutro, 3.5, 4.5, 4.8...🤣), bensì sono andata molto oltre, fino proprio a divenire PhD che, secondo l'Enciclopedia Treccani, è...😱 "pi-eič-di〉 s. ingl. [sigla del lat. mediev. Philosophiae Doctor «dottore in filosofia», usato nel mondo anglosassone per designare il titolare di un dottorato in qualunque disciplina], usato in ital. al masch. –1. Corso di dottorato, spec. in riferimento alle università anglosassoni: frequentare un PhD2. Il titolo dottorale che ne consegue: prendereavere un PhD"
E ho pensato che magari può essere un servizio pubblico, utile anche ad altri, sapere ciò che è accaduto a me, ciò che, stando lì da decenni, vedo e vivo ...in  viaggio attraverso il sistema scolastico, le scuole di alta formazione e l'università. Una vera e propria inchiesta a carte scoperte. Fatta da chi l'allieva, si veda su linkedIn https://www.linkedin.com/mwlite/in/elisabetta-berliocchi-7b5907194 ), la fa "di professione e per necessità". Allieva qualche volta retribuita, come in questo momento. Momento in cui, per chi non l'avesse capito, mi capita di poter insegnare (cambiando ogni anno istituto, ordine e grado) oltre che apprendere (learning by doing), sebbene iscritta soltanto alla seconda fascia e sebbene ogni giorno affronti l'impegnativo "salto ad ostacoli" con gli alunni. L'attuale normativa vigente in Italia e il sistema lo consentono. Scolastico, ça va sans dire, e di quale sistema altrimenti stiamo parlando... Un'inchiesta dunque, partita come un viaggio alla ricerca della Verità, con la "V" maiuscola, cercando, tra banchi per lo più in formica, sedie e scranni lignei, di non inciampare in conflitti di interesse, di non sputare su piatti in cui ho "mangiato", di non ferire o rendere bersagli persone che amo (accade pure questo), di procedere (qualche volta parlando in francese, sono laureata pure in lingue) in equilibrio entre la Douleur et la Beauté, tra arte, attualità, educazione civica, nel tentativo di decodificare e palesare ciò che si veste di strategica ed efficace ambiguità. Fatti non parole, vissuti sulla mia pelle. Non solo sulla mia. Parole che sono fatti, quando vengono lanciati come pietre. Azioni che sembrano svanire nel vento, come l'eco. E invece lasciano il segno. Quel segno che, sebbene faccia male, può divenire bene, un bene condiviso. Ex malo bonum. Ecco perché ho iniziato on line ad "armeggiare" con "l'architettura della comunicazione" (ho avuto, ho ...questo sì, grandi maestri), ho rispolverato informazione e tessera professionale (in realtà custodita nel mio portafogli quasi come una reliquia)...lasciando intanto on line e a scuola, a mo' di Pollicino, mollichine di pane. In nome di quella libertà, fatta di diritti e di doveri, tutelata dalla legge e dalla Costituzione italiana firmata dai "Padri Costituenti", celebrata in questi giorni nel suo 75° anniversario. Quella Carta Costituzionale che ho imparato ad amare e rispettare sempre più, comprendendone l'alto significato, l'imprescindibile garanzia di vita democratica, oltre ogni ostacolo, ingerenza, interferenza. Quella Carta Costituzionale che mi capita pure di leggere in classe, con forza e con amore, talvolta quasi fosse poesia, mentre insegno Cittadinanza e Costituzione (disciplina trasversale).  E non dimentico quelle carte deontologiche, tra le quali proprio il Manifesto di Assisi e il suo Decalogo, promosso dall' Ordine dei Giornalisti, dall'associazione Articolo 21 e dai frati del Sacro convento di San Francesco, primo tra tutti padre Enzo Fortunato. E ho nel cuore e nel sangue mio padre, Luigi Berliocchi, e quel 2 giugno 1993 in cui fu data a me, in Prefettura durante una cerimonia ufficiale, la sua Croce di Cavaliere al Merito della Repubblica e la pergamena, onorificenza arrivata post mortem.





Siamo all'interno della Sala Cimabue del Centro Congressi Colle del Paradiso, inaugurata per l'occasione, nella città serafica che diede i natali a Chiara e Francesco. Il primo a passarmi davanti agli occhi è Bruno Mario Broccolo, presidente della Fondazione Umbra Architettura (https://fondazioneumbraarchitettura.com/). Le sedute sono grigie, lo spazio compresso e senza "sbocchi" visivi sull'ampia vallata sottostante, per di più l'accesso è accanto al bagno...al bagno pubblico di tutti i pellegrini!🤣😱 Ma è ben fatta e funzionale. C'è inoltre uno spazio espositivo adiacente per mostre temporanee, come quella appunto dedicata in questa occasione a chiese, sinagoghe e moschee progettate, interpretate e illustrate da architetti, artisti, designers. Infatti, prima che inizi la Sessione II di SeedAssisi-SpazioSacro, qui incrocio Alessio Proietti, direttore artistico architettura, arte, design della rivista Riflesso (http://www.riflesso.info/), intento a conversare di fronte ai pannelli espositivi.

...queste ragazze sedute, ai piedi della statua lignea di San Francesco, stanno aspettando che si smaltisca la fila in bagno...o attendono di poter accedere alla Sala Cimabue per la II Sessione di SEEDAssisi?...









...E poi arriva anche il Presidente di Inarch (Istituto Nazionale di Architettura https://www.inarch.it/) al suo secondo mandato...(di tergo, nella foto sottostante, mentre prende gli ultimi accordi prima di dare il "la" all'evento).



...Ecco, al via i lavori della II Sessione...








































































Non mi sono mai alzata dalle poltroncine. Nemmeno per andare in bagno. Non ne ho sentito lo stimolo. Stimoli, invece, dal punto di vista culturale ne ho avuti molti, pure qui. E come sempre ne faccio tesoro. Ho sinceramente apprezzato la competenza dei relatori, gli interventi attuali e interdisciplinari, giocati anche sul dialogo interreligioso, gli accostamenti tra arte e architettura, le riflessioni conclusive. 
Avrei presentato volentieri, insieme agli altri, accanto al mio docente, il mio lavoro, condotto sia all'Università degli Studi di Perugia che alla Giove Inform@tica/Form@zione, se le "cose" fossero andate diversamente...
Ecco il mio regalo di compleanno, caro Coordinatore, peraltro, come scritto nero su bianco, già fattoti anni fa e in quella data legata a San Giovanni Paolo II e alla Madonna di Fatima che in questi giorni celebriamo. Ecco queste pagine, che sono pagine della mia vita, l'estratto e tutto il resto (fino a p.68, la pagina 1 bis la hanno in pochi: c'è solo nell' "edizione limitata").
Ti auguro buon compleanno (15 maggio) e tutto il bene del mondo, Andrea, come ho già avuto modo di dirti, guardandoti dritto negli occhi e viva voce. 
E tu sai che lo dico de tout cœur...
                                               
                                                                 Elisabetta

P.S. ...commento a caldo in chiusura #Seed23...

Io: - "Bene?"
Tu: - "Sì, bene..."  

...al di là di tutto...

... T_  _ _ _ _ _ _  bene... 

E in Umbria San Francesco e Santa Chiara, "costruttori di fraternità", docent!


























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