...SEED 2023. Quando i "SE" costruiscono UN PONTE...Il SE di Kipling e il SE del Design INSIEME cancellano il SE di Primo Levi

 

... SEED 2023. Quando i "SE" costruiscono UN PONTE ...
Il SE di Rudyard Kipling e il SE del Design INSIEME cancellano il SE di Primo Levi

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli


"Mi rendo conto e chiedo venia dei difetti strutturali del libro. Se non di fatto, come intenzione e come concezione esso è nato già fin dai giorni di Lager. Il bisogno di raccontare agli «altri» partecipi, di fare gli «altri» partecipi, aveva assunto fra noi, prima della liberazione e dopo, il carattere di un impulso immediato e violento, tanto da rivaleggiare con gli altri bisogni elementari: il libro è stato scritto per soddisfare questo bisogno; in primo luogo quindi a scopo di liberazione interiore. Di qui il suo carattere frammentario: i capitoli sono stati scritti non in successione logica, ma per ordine di urgenza. Il lavoro di raccordo e di fusione è stato svolto su piano, ed è posteriore. Mi pare superfluo aggiungere che nessuno dei fatti è inventato". [Primo Levi , Se questo è un uomo]

     ...ma a volte capita, e capita spesso, che un architetto, un ingegnere diventi scrittore, giornalista, 
e che uno scrittore, un giornalista diventi architetto, ingegnere...
magia della comunicazione e delle strutture del linguaggio, dei bits!!!...


Perugia, 16 marzo 2023. La mattina in aula è stato citato Banksy da uno studente. Poi è arrivato fino alla cattedra pure un cadeau tutto speciale: un guanto bianco in lattice riempito di liquido, suppongo acqua. Nel pomeriggio, uscendo da scuola, passando di fronte alla primaria "Enzo Valentini", mi imbatto in un gruppetto di universitari con mantello e feluca. La sera, ferma per il semaforo rosso tra la Fonte dei Tintori, in via San Galigano, e l'Arco della Conca, mi porgono dal finestrino dell'auto, non una rosa bensì un intero mazzo di rose (sei gialle, tredici rosse, quattro bianche) legato a doppio filo in alto e in basso. Inevitabile quindi per me, dottore di ricerca in storia dell'arte, pensare a quest'opera, The Absurdity of the War/Love is in the Airrealizzata con colori ad olio e stencil spray dal noto e misterioso street artist... Impressioni a caldo subito condivise con il mio maestro Andrea Margaritelli (a proposito di fiori...), conosciuto ai tempi dell'Università, impegnato in una giornata campale a Milano, che non ha minimizzato o tergiversato (come altre/i in presenza, quando ho dovuto ricordare loro che sono giornalista, sto portando avanti un'inchiesta sulla scuola, ho affrontato argomenti come mafia e massoneria per Cittadinanza e Costituzione) ma "ha preso il toro per le corna", commentato, "stemperato" ironizzando e ridendo, non di me bensì insieme a me sull'accaduto, con quel fare gentile e goliardico che un po' ci accomuna e ci contraddistingue. Giornata per me conclusasi andando, deliberatamente, a cena fuori con mio figlio, dopo i suoi allenamenti di pallavolo e facendo, nel mentre, un salto alla Santa Messa, con confessione inclusa, che risolleva lo spirito più di ogni altra cosa.

Milano, 16 marzo 2023. Ma veniamo alla presentazione di SEED. Design Actions for the Future nella città della "Madunina", che non a caso mio padre andava a ringraziare ad ogni nuova nascita (siamo nati tutti e tre a Milano, ndr). "Seed è il seme che fa germogliare le idee dove l'architettura è l'elemento fertilizzante", si legge nel comunicato stampa. "L'UMBRIA è riconosciuta come cuore verde d'Italia," ha dichiarato la presidente Donatella Tesei, portando il saluto della Regione e dei suoi cittadini, "ed è dunque orgogliosa di offrirsi come luogo di incontro planetario, fisico e digitale, per scambiare idee ed esperienze, per proporre azioni coerenti con un futuro diverso, tutto da costruire". Se dovessimo invece racchiudere in due parole-chiave, concretamente, il fine della manifestazione, lo potremmo fare attraverso la voce di Andrea Margaritelli che nel suo discorso inaugurale e beneaugurante usa due termini pregnanti: "abbraccio" e "ponte". Meno però mi piace l'espressione "rigenerazione umana", evocandomi d'istinto (deformazione professionale) la "eugenetica" di hitleriana memoria. Questa però è un'altra storia, della quale mi occupo nel corso della ricerca già condotta all'Università degli Studi di Perugia e oggi in autonomia. SEED infatti ospiterà anche la presentazione della quarta edizione del Premio letterario "Clara Sereni" (Presidente onoraria la Senatrice a vita Liliana Segre, Presidente della giuria specialistica la giornalista e scrittrice Benedetta Tobagi), con l'intervento di Luca Zevi e il reading "A cercar insieme i fiori", ispirato alle opere di Clara Sereni.  "Questo festival intende abbracciare l'intero territorio dell'Umbria, non solo Perugia e Assisi. Due città unite da valori simbolici molto forti che evocano arte, cultura, rispetto dell'ambiente e spiritualità. Il festival declina queste profonde radici storiche nella contemporaneità e getta un grande ponte verso il futuro. Il tema centrale di SEED 2023 sarà quello della rigenerazione umana, visione che mira a riconciliare l'uomo con il cielo e la terra: con la sua dimensione spirituale e con le altre forze della natura". È stato introdotto così FESTIVAL SEED, dal Presidente della FONDAZIONE GUGLIELMO GIORDANO e di INARCH (Istituto nazionale di architettura), organizzatore  dell'evento promosso insieme a FUA (Fondazione Umbra per l'Architettura), che si terrà dal 24 al 28 aprile a Perugia e il 29-30 aprile ad Assisi.  Assisi, quindidesignata tra le dieci finaliste insieme a Spoleto e Orvieto a concorrere al titolo di Capitale italiana della Cultura 2025. Tutto all'insegna della "cultura del progetto", cardine del design, dell'architettura, insieme all'ambiente, ai quali afferiranno le altre discipline (arte, giornalismo, filosofia, psicologia...) nelle riflessioni che prenderanno vita seguendo il fil rouge della cooperazione, senza tralasciare spiritualità in senso lato, ma anche più specificamente "sacro in architettura". Vincitore tra i progetti della seconda edizione del Festival di architettura, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, SEED 2023 per la giornata di apertura ha in programma un concerto diretto dal musicologo e pianista Giovanni Betti, interprete della musica sublime di Ludwig van Beethoven e Béla Bártok. Perugia, "la città del sale", e Assisi,  "la città serafica", due volti della stessa medaglia. Chiese, talvolta riconvertite d'uso (vogliamo qui rammentare l'Auditorium di San Francesco al Prato, già location suggestiva di eventi antecedenti e legati a SEED), moschee e sinagoghe, al centro delle ventotto opere dell'esposizione allestita a Palazzo del Monte Frumentario ( https://www.iluoghidelsilenzio.it/palazzo-monte-frumentario-assisi-pg/ ), "occasione per esplorare il sentimento del sacro nella cultura del progetto all'alba del terzo Millennio", ha sottolineato Claudio Minciotti, direttore della Fua. E fu a Palazzo Bernabei che nel 2010 si inaugurò il Centro studi sulle radici ebraico cristiane, in un territorio teatro dell'Incontro interreligioso voluto da Giovanni Paolo II, interprete dello "Spirito di Assisi" e di un dialogo basato sulla "fraternità" ( https://tuttoggi.info/nasce-ad-assisi-il-centro-studi-sulle-radici-ebraico-cristiane-della-civilta-europea/67220/ ). Nel Sacro Convento di Assisi saranno oltre trenta gli incontri dedicati a progettisti di fama internazionale che hanno disegnato, negli ultimi venticinque anni, lo skyline del Mediterraneo. Spiritualità ma anche materia, grazie all' "espressione teatrale, con al centro della scena il potere evocativo degli elementi naturali e in particolare della terra" del Colectivo Terrón, artisti franco-cileni. Giornalisti e scrittori come Alessandra Viola ed Enrico Martinet, sul palco in dialogo con il fisico Fabio Truc, per riportare realisticamente sulla terra il pubblico, dagli ambiti siderali in cui a volte la cultura rischia di finire in modo improduttivo. Ecco allora Vuoto a perdere, il concetto di spazio nell'universo. "Sarà sorprendente realizzare come la materia oscura corrisponda al 95% dell'universo, l'ignoto, mentre ciò che conosciamo riguarda solo il 5%", si legge. Un po' come dire, in due parole, ed  enucleare, ciò che è "essoterico" e ciò che è "esoterico", con quella "s" che fa la differenza da illuminare e riportare alla luce. Cifra stilistica della performance "Radici" di Marco Nereo Rotelli è la luce, protagonista anche quest'anno della serata conclusiva che si terrà a Perugia all'Auditorium di San Francesco al Prato dove nell'ottobre 2021, per chi non lo ricordasse, l'ing. Andrea Margaritelli avviò Green Table, experience di quattro giorni che già in nuce lasciava presagire ulteriori e diversi sviluppi. Archistars e nomi di richiamo internazionale: Michele De Lucchi, Renzo Piano Building Workshop, Benedetta Tagliabue, Kjetil Trædal Thorsen-Snøhetta, Open Architecture, Carlo Ratti, Paola Vigò, Joseph Grima, Bjarke Ingels Group, Patricia Viel, e Mvrdv.  E protagonisti della rassegna SpazioSacro ad Assisi: Mario Botta, Mario Cucinella, Alfonso Femia, Massimiliano Fuksas, Doriana Mandrelli, Gianluca Peluffo, Franco Purini, Guendalina Salimei. Tanti gli appuntamenti in calendario sui quali, in questa sede e in questo momento, sarebbe inopportuno soffermarci (https://seed360.org/seed-press/) . Ci sarà persino un Data Room a cura di Matteo Moretti, designer e co-fondatore di Sheldon.studio. Ma vediamo che cos'è... "Si tratta di uno spazio dedicato alla rappresentazione e descrizione della realtà attraverso dati oggettivi, per un'esplorazione semantica e interattiva di grandi set di informazioni". Più difficile a dirsi che a farsi. Come sempre nel panorama contemporaneo è richiesta una parte attiva al fruitore d'arte, ai fini di un coinvolgimento emotivo, intellettivo e fisico. Non tralasciando il battito. Direzione questa verso cui sta andando sempre più ogni manifestazione phygital, appunto! E infatti "altra novità l'apertura al pubblico del Material point, archivio fisico e digitale nato dalla collaborazione di ABA (Accademia di Belle Arti di Perugia), con Material ConneXion, il più grande centro internazionale di consulenza su materiali innovativi e sostenibili, con sedi in Usa, Europa e Asia." Non potevano mancare momenti dedicati alle Scuole e all'Alta Formazione dei più giovani, che poi è il fine ultimo di eventi, come questo, che si prefiggano di dare il proprio contributo alla creazione di un mondo più "sostenibile" in ogni senso. "Dalla collaborazione con il Corso di Laurea in Design dell'Università degli Studi di Perugia - presieduto dal prof. Paolo Belardi - , nasce il workshop di design urbano Gli occhi del santo, a cura di Marco Tortoioli Ricci e Giovanni Filindeu, che coinvolgerà cento studenti del corso di Architettura e Installazioni Temporanee del prof. Paolo Di Nardo." Installazioni pure al centro della mostra fotografica Ashaninka di Nicoló Lanfranchi, dall'associazione Radicity "generate con la tecnica della intelligenza artificiale: un racconto grafico sulla complessità degli elementi significanti della città di Perugia". E qui vorrei usare l'evidenziatore su di un concetto-chiave che personalmente detesto, "lezione di vita esemplare", anche quando volta al bene e sostenibile. La frase tratta dal comunicato stampa è relativa al "gruppo indigeno dell'Amazzonia (Acre) che ha dato una lezione di vita sostenibile esemplare: gli Ashaninka, dopo essere stati oggetto di persecuzioni e cacciati dalla loro terra, sono infine riusciti a bonificarla e delimitarla nel 1992". Ritengo infatti convintamente che le lezioni, se proprio vogliamo usare questo termine, non siano "a senso unico" ma "circolari" (San Francesco docet!), come più volte ribadito a scuola, persino nel registro elettronico. Senza "mettersi in cattedra", nel senso profondo che questo concetto-chiave ha. "Lezione circolare": mutuo scambio e arricchimento che nasce da un confronto, nel rispetto dei ruoli, aperto, leale, fondato sul rispetto reciproco e teso all'arricchimento del proprio bagaglio culturale ed esperienziale attraverso il vissuto, lo studio, proprio e di docenti, compagni o chicchessia. E in questo senso la lezione degli Ashaninka è stata davvero "circolare"! Ecco quindi, seguendo l'ordine del comunicato stampa, che ritroviamo con piacere "la serie di contributi visivi Seed360" che "unisce semi di pensiero raccolti con una speciale tecnica di ripresa nei più diversi e suggestivi angoli del pianeta per portare testimonianza di una visione a 360 gradi del suo stato di salute: tutti i contributi sono stati girati in luoghi speciali con una telecamera panoramica stereoscopica, posta al centro di un tavolo rotondo disegnato per l'occasione da Michele De Lucchi; attraverso diffusi visori 3D" che rendono "possibile una partecipazione immersiva in modalità metaverso". Addirittura! "La stessa modalità di coinvolgimento polisensoriale basato sull'utilizzo delle nuove tecnologie e Virtual Reality" che "è alla base dell'installazione ed esperienza scientifica BIO.POD curata da Giuliana Salmaso in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia Generale dell'Università degli Studi di Padova". Lunga vita dunque alle "Parole della salute circolare, unica via possibile per costruire un mondo sostenibile ed equo", "intesa come sistema circolare e integrato" (Ilaria Capua, Antonella Attili) che non usi parole come pietre ma parole come fiori, memore della "lezione" di Rudyard Kipling e i suoi tanti "Se"..."If"...Lunga vita alla tecnologia e alla partecipazione immersiva applicata alla cultura, all'arte! Ed è con estrema felicità che lo stesso Andrea Margaritelli ha potuto direttamente constatare, in prima persona e a 360 gradi, quanto il pianeta terra possa ancora godere e goda di buona salute! ...



https://www.sothebys.com/en/articles/the-absurdity-of-war-banksys-love-is-in-the-air









https://it.wikipedia.org/wiki/Se_(poesia)




...il nastro di Mœbius...I remember...


Commenti

  1. Bel pezzo, Elisabetta!
    Intrigante e certamente non convenzionale l’analisi letterale (e letteraria) di un comunicato stampa, spunto di osservazioni critiche e divagazioni autobiografiche. Un sano esercizio di pensiero libero, che fa sempre bene. Insieme a chi legge e a chi scrive…
    E poi annuncia una bella notizia: lo spirito del giornalismo è ancora vivo, nonostante tutto

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    1. ..direi proprio che ho avuto, ho un grande maestro!!..

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