Reportage di viaggio. CAPO VATICANO..."e il naufragar m'è dolce in questo mare"


Reportage di viaggio. 
CAPO VATICANO..."E IL NAUFRAGAR M'È DOLCE IN QUESTO MARE", 
DOLCE come la cipolla rossa di Tropea, che delizia e non fa piangere
SUBLIME (bello e terribile) come il Mediterraneo in tempesta, il vulcano in eruzione, gli agenti atmosferici imprevedibili

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli


"Il viaggio lo vivi tre volte: quando lo sogni, quando lo fai, quando lo ricordi"


...innanzitutto la cartina geografica...
bisogna sempre partire da una mappa, per avere il polso della situazione...
(https://www.calabria.org.uk/calabria/geografia/calabriacarta_stradale.htm
)




Parto da una domanda.
PERCHE' IL TURISMO NON SEMPRE DÀ LAVORO?
Sì, in questo "pezzo" ci metto la faccia, all'acqua di mare.     
Lo sponsor della vacanza però, come si vede da un dettaglio nella foto, è mio marito. Per lo più... Dio solo sa quanto vorrei così non fosse (o forse "va/fa bene così" come canta Giorgia) e quanto ho fatto perché così non fosse (forse non abbastanza). Perché?! Rispondo dando un consiglio a tutte le alunne: cercate sempre l'indipendenza economica, anche quando non vi fanno pesare nulla. Non cullatevi sugli allori. Non sostate troppo a lungo nell'ovatta, nella bambagia, fosse pure per ricaricarvi dalle battaglie della vita, leccarvi le ferite, ritagliarvi frammenti di bellezza e delicatezza dall'agone, dall'incontro-scontro con il mondo. Lottare, con tutto il proprio essere, con tutto ciò che si è e si può, non per avere, ma per sopravvivere e vivere, per essere. E qualcosa arriverà... Essere autonomi significa essere liberi, in ogni piccola grande scelta. Il lavoro è dignità. E in Calabria, al Sud, lo sanno bene. Ho conosciuto sul trenino turistico, lungo la costa di norma utilizzato come un autobus di linea, persone quasi coetanee che da qui, sole o con i genitori, sono emigrate al nord e all'estero dove oggi vivono. Altre che invece sono riuscite a ingrandire l'attività avviata da chi in famiglia li ha preceduti, e sono rimasti. C'è sempre un inizio. Il "Bel Paese" che potrebbe vivere quasi esclusivamente di turismo, di massa e d'élite, soprattutto nel Meridione, tra fondali cristallini, arte, cultura, prodotti eno-gastronomici...non dà lavoro ai suoi figli. Almeno non a tutti. Eppure "l'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro" (art.1 della Costituzione Italiana)! E allora...si fa presto a cadere nella rete delle mafie e del clientelismo, al Nord, al Sud e al Centro. Si cercano appoggi, protezione, lavoro, soldi, là dove è meglio non approdare. E poi arriva il conto da pagare (prima o poi arriva!), che si dica "sì" o che si dica "no". E allora...chi è più libero, nonostante tutto, chi dice il primo "sì" (al quale poi devono seguirne altri, senza possibilità di "obiezione di coscienza", come garantisce la legge) o chi dice "no!" (e a quella o altre leggi dello Stato democratico si appella)?

UN TERRITORIO TRA BELLEZZA E DOLORE ("Entre la Beauté et la Douleur"). A proporre in famiglia la vacanza in Calabria sono stata io. Ho suggerito, come possibile meta, Crotone, quindi Capo Rizzuto e mar Ionio. La controproposta mi è piaciuta: Rìcadi, Tropea, Capo Vaticano dunque e mar Tirreno. Finora solo una volta sono andata in Calabria, decenni fa a Scalea. Ho vari amici e conoscenti calabresi che risiedono in Umbria. Ma tutto qua. La Calabria ha perciò il fascino della novità ed è una terra tutta da scoprire e vivere. 
Mi è stato donato un libro, prima di partire, in tema con ciò che insegno a scuola: "Arte e Territorio & Cittadinanza e Costituzione", con approfondimenti sull'attualità e cenni interdisciplinari. A volte lo faccio, leggo qualcosa prima di partire, come quando siamo andati in Sicilia. Lì era La voce del violino di Andrea Camilleri, qui è Il coraggio di parlare di Gina Basso (uscì nel 1981, circa 40 anni fa). Ma soprattutto mi lascio rapire dal luogo e da ciò che di sorprendente e inaspettato ha da offrire, senza pianificare, se non lo stretto necessario. Ho iniziato a sfogliarlo prima di partire, e l'ho portato spesso nella borsa mare. Ho letto alcune pagine, fino pp.34-35 (il cap.II finisce con una frase: "L'uomo era talmente soddisfatto di aver pescato un ragazzo tanto ingenuo, da essere diventato insolitamente generoso e protettivo"; il cap. III inizia con: "Il viaggio di ritorno Vincenzino se lo godette in pieno". Ed è qui che mi sono fermata)...poi la bellezza del mare, il desiderio di scoprire ciò che il territorio ha da offrire, le attività a disposizione per chi arriva hanno preso il sopravvento. E mi sono lasciata incantare dalla magia della Calabria e dell'acqua cristallina. Mi sono messa però in ascolto, e in attesa. Disposition à l'accueil...la chiama André Gide.

"Que chaque attente, en toi, ne soit même pas un désir, mais simplement une disposition à l'accueil. Attends tout ce qui vient à toi, mais ne désire que ce qui vient à toi. Ne désire que ce que tu as. Comprends qu'à chaque instant du jour tu peux posséder Dieu dans sa totalité? Que ton désir soit l'amour, et que ta possession soit amoureuse” 
(Che ogni attesa, in te, non sia un desiderio, ma semplicemente una disponibilità ad accogliere. Attendi tutto quello che ti arriva, ma non desiderare che ciò che viene a te. Non desiderare che quello che hai. Capisci che a ogni istante del giorno tu puoi possedere Dio nella sua interezza? Che il tuo desiderio sia l'amore e che la tua possessione sia d'amore)
                                                                                                 [André Gide, Les Nourritures terrestres]

Quando si ha la fortuna di vivere o di viaggiare in un luogo così, già si è ricchi, ricchi di bellezza. E non è poco. Ma viaggiare è una necessità e un lusso. Ed è persino una professione. Di ritorno dalle vacanze in Calabria stavo guardando una trasmissione condotta da Licia Colò, su Bosa in Sardegna, altri luoghi che ho amato. Inevitabili, per lei e per chi, sebbene solo di passaggio, fa un reportage, sono i cenni ai problemi o alle ferite di un territorio. Proprio per amore verso questo o quel territorio, che è anche nostro, e la sua gente, che siamo pure noi. Già, noi...
Sono stata benissimo a Capo Vaticano. Abbiamo visto molti posti incantevoli, e nuotato guardando i fondali, la riva, gli scogli e il cielo. Ho incontrato, conosciuto e parlato. 
La cosa più bella? Snorkeling, le coste, i tramonti e i vulcani. L'università (sì, c'è la Piccola Università Italiana a Tropea), e certe sfiziosità. 
Procedo quindi in questo racconto-resoconto per immagini e per parole-chiave.
Non è molto elegante ma ...iniziamo con la...
TASSA di SOGGIORNO: sì c'è. Due adulti e un bambino, 13 giorni, 36 euro (servivano contanti, pare, l'ho pagata io alla fine).  
In compenso, però, è GRATIS (!) il transito lungo l'AUTOSTRADA da Caserta fino alla punta dello stivale. 

PRODOTTI TIPICI: molti i vini da sorseggiare in un calice, magari al tramonto di fronte al mare... 
C'è un amaro, però, il cui nome trae origine dal luogo ed è un noto liquore d'erbe di Calabria, oggi anche nella versione con peperoncino. Sul vetro in rilievo si legge: "Semper ad maiora".
Da non perdere il salame piccante spalmabile, "la 'nduja", utilizzato pure come condimento della pasta lunga e corta. E la cipolla rossa di Tropea, dolce, che non fa piangere: cotta, valorizzata come ingrediente di punta per primi e pizze; cruda, in insalata con i pomodori. Si può trovare sui banchi della frutta o in vere e proprie boutiques dedicate. Ho persino ricevuto un dono inaspettato e gentile, a chilometro zero: peperoni verdi, pomodori, cetriolo. Le trecce di cipolle però le ho scelte io, poco prima di ripartire, e le ho pure riportate come gustoso "souvenir".




 
Spaccata e poi tagliata a rondelle,
come il tronco di un albero 

Il cuore della cipolla rossa...
tropézienne...
excusez-moi, tropéenne
... 


Insalata con pomodori freschi dalla Calabria,
cipolla di Tropea, tonno.






Ho chiesto a mia madre indicazioni su come fare la sua fantastica peperonata,
volendo essere all'altezza delle eccellenze alimentari utilizzate,
ma i risultati, sebbene pregevoli, sono suscettibili di ulteriori perfezionamenti.
Il suo ingrediente principale è stato sempre l'amore, unito alla dedizione per mio padre
e per la famiglia (tre figli) che insieme a lui ha creato. Tutto
condito con un pizzico di poesia e fantasia, giorno dopo giorno.

IL PROMONTORIO. Iniziamo dunque con un lieve tocco di poesia..."Il tratto di costa che culmina in Capo Vaticano è pieno di storia e di bellezza. Si potrebbe chiamare Costabella con un pizzico di rimpianto e nostalgia". Lo scrive Giuseppe Berto, autore veneto, che elesse questo luogo a sua patria ideale. A parte le informazioni utili che si trovano on line facendo cross-checking tra i siti, anche a posteriori (https://calabriastraordinaria.it/ ; https://villaggiotramonto.it/tag/giuseppe-berto; https://it.latuaitalia.ru/where-to-go/capo-vaticano/...), il bello di un viaggio è lasciarsi sorprendere da ciò che ci circonda e che ci accade, mentre avanziamo alla scoperta di un territorio. Comunque, siamo in Magna Grecia, dove si narra che "sacerdoti e indovini scrutassero il futuro". Capo Vaticano è un alto promontorio fatto di granito b/n (sì, bianco e nero, raro, sottolineano i geologi) e sabbia, finissima, o di piccoli sassolini, come abbiamo riscontrato. Si trova proprio di fronte ai vulcani, Stromboli (meravigliosi la sabbia, i ciottoli neri!) e le altre Isole Eolie. È situato tra Pizzo Calabro (dove siamo passati al ritorno, in auto, cercando una stazione di rifornimento metano trovata a Rende -Cosenza-. In questa zona ce ne sono poche: cercatele on line!) e Nicotera (https://it.m.wikipedia.org/wiki/Nicotera : nel testo si incontra la parola " 'ndrina/'ndrine " e si può "cliccare" sopra ...molto interessante!). Questa piccola punta precede di poco l'estrema propaggine dello stivale, è tra il Golfo di Sant'Eufemia e il Golfo di Gioia Tauro. Tante le baie, si legge nei siti di promozione turistica, dalla Baia del Tono, passando per la Baia di Santa Maria, fino al Monte Poro. Innumerevoli spiagge e calette, come quelle che abbiamo visto, vissuto, fotografato, condiviso tramite socials e che qui andrò ad illustrare più approfonditamente...

QUALCHE ELOQUENTE SOUVENIR...




...C'è un luogo particolare, a pochi passi dall'hotel-residence dove abbiamo soggiornato, che ci riporta in Umbria...Non voglio fare pubblicità ma il richiamo ai luoghi di San Francesco è esplicito e il dialogo tra territori "oblige". "La Porziuncola", così si chiama questo antro di sapori, forme e colori dal Sud, come la piccola chiesa restaurata a Santa Maria degli Angeli dall' "alter Christus" (http://www.centrostudifrancescani.it/site/2014/09/san-francesco-e-lalter-christus/) Parlare con il proprietario è un valore aggiunto. Partendo dalla nostra "Perugia-Assisi e i luoghi di San Francesco" abbiamo avviato una piacevole conversazione, sfiorando il tema dell'umiltà, sfociata in una poesia, da lui scritta e condivisa a memoria. Un dono ulteriore. Sì, è stato Romano Andrizzi - è il suo nome- a donarmi i prodotti di questa splendida terra poi finiti in padella. Si definisce semplice, eppure tanto ha letto e scritto. Senza avere grandi titoli di studio, che a volte inaridiscono il cuore e rendono superbi, è un autentico poeta. Credo sia un self-made-man. Non ha detto nulla, eppure si vede. E allontanandomi da questo caratteristico museo-bottega artigianale, tra negotium et otium, ho notato, dietro, una piscina e lettini, ombrelloni, forse ad uso personale. Mi fa pensare, in piccolo, a Brunello Cucinelli, magnate umbro... lui non disdegnerà l'accostamento. Ma che cos'è l'umiltà? E chi può dirsi davvero umile? E' una parola che non uso, quando parlo, e che ho visto, insieme alla semplicità, in chi non l'ha mai detta. Proprio lì, dove non te l'aspetti, fiorisce. Sì, Andrea Margaritelli. È bene non parlare tra le righe e fare i nomi e i cognomi. Per sentirne il profumo, basta avvicinarsi o lasciarsi avvicinare, e andare oltre le apparenze, "incontro" e non "contro".








CERAMICHE, MASCHERE E TESTE DI MORO. Qui siamo a Capo Vaticano, in Calabria. Ma alcune di queste ceramiche mi trasportano in Sicilia, oltre lo stretto (si ritorna, in questi tempi, a parlare del progetto del PONTE SULLO STRETTO DI MESSINA, tra penisola e isola, che a quanto pare va avanti )...altre ceramiche invece mi riportano in Umbria. Penso alle famose PIGNE, colorate e benaugurali, ispirate a quelle reali con cui giocano i bambini persino a calcio -lo so per certo perché si divertivano pure così a scuola di mio figlio a ricreazione e all'uscita-( https://catania.liveuniversity.it/2021/04/10/pigna-siciliana-significato/ ). È capitato persino con un cucchiaio. I bambini riescono a divertirsi con ciò che trovano. Penso alle "TESTE DI MORO" e alla LEGGENDA  ( https://catania.liveuniversity.it/2021/01/08/testa-di-moro-sicilia-leggenda/ ) ad esse legata. E qui apro un collegamento. Andando in giro in un piccolo centro umbro proposto dagli alunni, proprio loro mi mostrarono varie opere scultoree, soprattutto in terracotta, dislocate in piazzette, vicoli e su pareti murarie esterne. Ricordo bene, arrivati ad una di queste MASCHERE CLASSICHE CON LA BOCCA SPALANCATA che si vedono nella foto (in quel caso era stretto l'orifizio, della dimensione di un proiettile o di una canna della pistola), il nome che per gioco qualcuno aveva ad essa attribuito...Roberto. Confesso che ebbi un attimo di trasalimento e chiesi le ragioni di quel nome. Mi dissero...senza un perché. Subito rimossi quel pensiero e non commentai. Sebbene c'è da dire che, non una ma svariate volte negli anni, ne avessi e ne ho sentiti di riferimenti non casuali. Inoltre proprio in quei mesi, con un'altra classe, avevo affrontato il tema dell'usura, dai tempi della Cappella degli Scrovegni al tempo del Covid ed avevo parlato in proposito dell'attività dei Carabinieri e della campagna intrapresa da Roberto Saviano contro questo fenomeno legato anche alle mafie. Questo, concludendo in quei giorni il percorso di arte ed educazione civica con un 'compito di realtà' interdisciplinare significativo. C'erano in quella scuola alcune opere d'arte, tra le quali, in vicepresidenza, il dipinto di una Venere di Milo con cassetti di Salvador Dalì, ulteriormente rivisitata e corretta dagli studenti, e alle pareti maschere bianche, forse in gesso, più contemporanee però rispetto a quelle in terracotta legate alla tradizione del TEATRO GRECO. Già, ci sono OPERE D'ARTE DA VALORIZZARE NELLE SCUOLE che tutti dovrebbero poter ammirare. Questo pure in Umbria. In una scuola, intitolata a un grande pensatore messo al rogo per le proprie idee, lessi su un dipinto una domanda e una risposta che non ho dimenticato, materializzate attraverso parole, forme, colori:
"- Come fa chi non ha il mare a sognare? 
- Guarda il cielo!"
Proseguimmo serenamente il giro, leggendo il testo di alcuni scritti su ceramica appesi ai muri della case, fermandoci sul pianerottolo rialzato, con qualche scalino di accesso ad una casa, per vedere da vicino una scultura femminile nuda, seduta in contemplazione di fronte ad un' Ultima Cena in bassorilievo, e così via...Tutto rigorosamente in terracotta e ceramica. Facemmo degli scatti fotografici con i cellulari, foto scambiateci via gruppo whatsapp, ricordi che ho nel pc e nel cuore. Un po' come qui, nella cosiddetta "COSTA DEGLI DEI", tra sacro e profano. Del resto al Sud siamo in MAGNA GRECIA e in terre dove la devozione è ancora viva!












LE EDICOLE SACRE. Arrivando in Calabria, una delle cose che mi ha colpito è stata la dimensione delle edicole sacre. Enormi, monumentali, rispetto alle nostre. Ho fatto uno scatto al volo dall'auto ad un crocevia. Confesso che il primo pensiero che mi è passato per la mente è stato: "direttamente proporzionali alla devozione e allo spazio dato al sacro qui al Sud". E mentre rileggo questo articolo, a distanza di tempo, per condividerlo oggi che fa freddo e che torno a trattare certi temi, penso a quel Crocifisso staccato dal muro. Era lì, sopra una scatola di ferro attaccata al muro che celava probabilmente fili elettrici e prese di corrente, un po' più in alto dei miei occhi. Mi sono girata e l'ho visto. Un Crocifisso staccato dal muro di un'aula scolastica poggiato orizzontalmente, disteso. Sarà stato 30 centimetri di lunghezza. Al suo posto, sul muro, una barchetta di carta tra parole di Educazione civica su cartoncini colorati. L'ho preso in mano e l'ho mostrato alla classe dicendo: "Guardate che ho trovato qui sopra!" Magari è stato poggiato lì momentaneamente, magari no. E però intorno al Crocifisso esposto nelle scuole, italiane ed europee, c'è stato e c'è un grande dibattito...che si traduce concretamente nei fatti. Ti giri per guardarlo nei momenti in cui ne hai bisogno (così fece un'alunna con noi presenti quasi scherzando) e spesso non lo trovi, ma sai che c'è, indipendentemente dagli oggetti di arte devozionale. 

Poi però, senza nulla togliere all'autentico sentimento religioso, subito mi sono "riapparsi" i servizi giornalistici sulle processioni con inchino davanti alle case dei boss, i santini nei bunker dei membri delle varie mafie, alcune interviste...Dal punto di vista storico-artistico e turistico ho sempre dato valore, nel mio lavoro, a questo genere di produzione frutto di fede e arte. Tanto da proporre un itinerario turistico incentrato sulla valorizzazione e riscoperta in Umbria delle edicole sacre. Anche con mappatura, giochi interattivi come una sorta di 'caccia al tesoro' per ritrovare la loro dislocazione (così come proposto, circa 10 anni fa, per la Street Art, nelle aiuole, al centro delle rotatoria, nei sottopassaggi, alle stazioni...) Sono parte del nostro territorio e tangibile testimonianza delle vicende di santi e cavalieri che hanno segnato la nostra storia, quando non il nostro cammino. È bello vedere come ogni regione abbia dato il suo imprinting a questa che si configura come una vera e propria tipologia edilizia, in formato bonsai, che coinvolge architettura, scultura, o a volte soltanto pittura. Ce n'è una a Perugia, in fondo a via dei Priori, accanto a Porta Trasimena, che però è speciale. E' intitolata alla Madonna della Luce e ha una storia da raccontare...
Potrei continuare con tante foto, aneddoti, concetti e parole-chiave, informazioni turistiche, "sassolini" di educazione civica...disseminati peraltro tra un social e l'altro...ma adesso non mi va. E per ora "passo e chiudo"! 
                      
                             ...à la prochaine... 

P.S. quest'anno insegno francese! 
e oggi, in aula, siamo "andati" in Francia con ... Dilili à Paris  ... volando sulle ali di Raiplay...
Grazie "mamma Rai"!
..il lavoro su questo film, però, tra la Ville Lumière e Perugia, è un viaggio, e il Viaggio continua...

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