IL PUDORE, L'EDUCAZIONE SESSUALE E CERTI INPUTS DAL MONDO DELL'ARTE... IL NUDO IN MOSTRA

IL PUDORE, L'EDUCAZIONE SESSUALE E CERTI INPUTS DAL MONDO DELL'ARTE...
IL NUDO IN MOSTRA

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli

Il pudore è innato. Ma va coltivato. Amo il pudore. Lo provo. Ci sono opere d'arte, esposte in noti musei, davanti alle quali più che pormi la domanda "può vederla un bambino della primaria?", mi sono chiesta: "quale è il modo giusto per presentargliela e commentarla in poche battute?!" 
Diceva il mio direttore Sergio Benincasa: 
"Si può e si deve scrivere di tutto. Bisogna vedere come. Bisogna saperlo fare." 
Intorno al tema del pudore esiste tutta una normativa in vigore, aggiornata ai tempi in essere, che andrebbe studiata da chi scrive anche sui socials.
Ma a proposito di scuola, di pudore e di educazione sessuale, non riesco a non pensare ad un fatto di cronaca di questi giorni. Ascoltando e leggendo le pagine di nera e attualità, mi sembrava di essere stata catapultata in un paese dell'America puritana degli anni '50. Ancora oggi siamo a questo punto? Un' insegnante si suicida. E perché? Rimando al "pezzo" dei colleghi dell'Ansa con l'intervento del Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi che "ha avviato approfondimenti" su quanto accaduto alla professoressa Cloe Bianco: https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2022/06/18/prof-trans-suicida-il-ministero-dellistruzione-avvia-un-approfondimento_3c67f6ba-a53e-4532-9c89-5491d3a93484.html
Ebbene, oggi dovremmo, noi genitori in primis, preparare i nostri figli ad accogliere senza puntare il dito, ridere o peggio. Come? già, come...Non sta a me dirlo, ma siamo chiamati a cercare di far capire, con semplicità e candore, nel modo appropriato all'età, ognuno come ritiene opportuno, che...ci sono bimbi che hanno due mamme, due papà, che li amano e si prendono cura di loro, che... ci sono persone che a volte scelgono di cambiare sesso (affari loro!) e sono ottimi professionisti, e via dicendo...Quando iniziare? già, quando iniziare...è la vita spesso a rispondere, e noi lì accanto a loro, insieme ai docenti, per dare strumenti adeguati di interpretazione e intervenire quando necessario. Con fermezza e umanità.
Cloe era bella. Ma la bellezza è negli occhi di chi guarda e a volte è il nostro sguardo a sporcare e ferire l'innocenza.
Ho iniziato a scrivere questo articolo ieri, in un giorno speciale, così, quasi per caso (che caso non è mai). Proprio nel giorno in cui si ricorda una santa bambina, Maria Goretti. La sua storia è a tutti nota...Quanti bambini, ragazzini oggi vengono feriti e oltraggiati? 

Torno all'arte, dopo la breve immersione nel dolore. Ma il tempo del dolore sembra lunghissimo, è la felicità che corre più veloce della luce, come elettricità. Diceva Albert Camus che chi scrive deve stare "entre la Douleur et la Beauté" (tra il Dolore e la Bellezza)... come dargli torto?!
Fuggo nell'arte e volo nella Ville Lumière. 
Un esempio recente. Anzi due.  

Forse non tutti sanno che i colori del Pompidou sono simboli,
sia nella parte anteriore (
l’avant du bâtiment)
che in quella retrostante (l’arrière du bâtiment). 
"Le jaune pour l'éléctricité; le bleu pour faire passer l'air;
le vert pour faire passer l'eau; le rouge pour transporter des personnes"
("Il giallo per l'elettricità; il blu per far passare l'aria;
il verde per far passare l'acqua; il rosso per trasportare le persone")
Per ulteriori informazioni rimando al link (merita un approfondimento!):
http://mediation.centrepompidou.fr/
informations_pratiques/accessibilite/LivretFALC-LeBatiment.pdf

1) Eravamo in primavera a Parigi. Insieme, ci siamo divertiti a perlustrare il Beaubourg-Centre Pompidou ( https://www.centrepompidou.fr/fr/ ). Ci sono un'infinità di imputs, coinvolgenti anche per i bambini, come già scritto in questo blog. Alla fine arriviamo all'ultimo piano, il sesto, riservato alle esposizioni temporanee, e...sorpresa!!! Grandi spazi e poche opere. All'improvviso ci troviamo davanti ad un'intera famiglia senza niente addosso. No, non era una performance con artisti in carne e ossa, ma sculture molto aderenti al vero, a grandezza quasi naturale. Un papà, una mamma e i due figli, maschio e femmina.



2) Vicinissimo alla Tour Eiffel c'è il Musée de l'Homme, all'interno del Trocadéro ( https://www.museedelhomme.fr/fr/galerie-de-l-homme ). Nostro figlio ha appena terminato la terza elementare e stava studiando la Preistoria, sia sul libro di testo adottato che con approfondimenti e giochi in aula sugli uomini primitivi. Nel corso delle ore di religione, è stata affrontata la teoria evolutiva, anche in rapporto alla Creazione. Argomento non facile e di non poco conto, semplificato e adattato al target di riferimento. 
I bambini hanno innato il pudore. Nostro figlio aveva in mano
la sua piccola macchina fotografica e non uno scatto ai genitali ho trovato.
Nemmeno uno. Al cervello invece ha fatto tantissime foto!

Alla Galerie de l'Homme ( https://www.museedelhomme.fr/fr/galerie-de-l-homme ), procedendo attraverso sale e postazioni interattive pensate per i più piccoli, all'inizio si parte con il corpo umano. In una teca troviamo delle riproduzioni fedelissime alla realtà. "Fotografate le opere e le didascalie, così vi create un vostro catalogo da studiare e materiale per un possibile reportage!", dico sempre ai miei studenti. Riporto dunque la relativa didascalia museale, non la foto, che qui ho scelto, come nel caso precedente, di non pubblicare: 

"Sexes de femme e d'homme, cire, XXI siècle. 
 2 SEXES: Les organes sexuels de la femme et de l'homme sont en fait très semblables. Ils se développent chez l'embryon à     partir de mêmes tissus, qui évoluent ensuite différemment selon le sexe. Chaque organe a son homologue: ovaires/testicules, utérus/prostate, capuchon du clitoris/prépuce, gland du clitoris/gland de la verge, lèvres/scrotum. 
Le pénis ne contient pas d'os (!, ndr) et ses fonctions sont indépendantes de sa taille. Le clitoris, quant à lui, est le seul organe entièrement dédié au plaisir".
TRADUZIONE: 
"Sessi di donna e di uomo, cera, XXI secolo.
2 SESSI: Gli organi sessuali della donna e dell'uomo sono di fatto molto somiglianti. Si sviluppano in un embrione a partire dagli stessi tessuti, che evolvono in seguito differentemente secondo il sesso. Ogni organo ha il suo omologo: ovaie/testicoli, utero/prostata, prepuzio clitorideo/prepuzio, glande del clitoride/ glande dell'asta, labbra/scroto.
Il pene non contiene osso (!, ndr) e le sue funzioni sono indipendenti dalla sua dimensione. Il clitoride, dal canto suo, è il solo organo interamente dedicato al piacere"

Illustrazioni: Maurizio Rubino. Testi: Francesca Pellegrino. Progetto grafico: Lisa Amerighi

A scuola gli alunni della classe di nostro figlio hanno sotto gli occhi, come rispostomi dalle docenti poi, dei disegni con le parti del corpo umano. Anch'io gli ho regalato nel tempo alcuni libri e album di figurine, stickers (gli "appiccichini", come le chiamano i bambini ) sul corpo umano, a mano a mano adatti all'età. In museo l'impatto però è più forte. Tanto più se inaspettato. E alla Duane Hanson!



Dall'iperrealismo, à rebours, fino al padre del realismo. Proprio quest'anno, in una scuola superiore, ho mostrato in aula sul maxi schermo L'origine du monde di Gustave Courbet, 1866, olio su tela, 46x55cm., Parigi Musée d'Orsay. Per chi non la conoscesse, rimando al catalogo on line del museo: https://www.musee-orsay.fr/it/opere/lorigine-du-monde-69330
L'immagine è presente anche nel capitolo 4 "Valorizzare" del manuale di S.Hernandez, E.Barbaglio, A.Beltrami, M.Diegoli, S.Maggio Arte e Territorio. Guida pratica (Come leggere e analizzare l'arte e il territorio. Tutelare e valorizzare i Beni culturali e il paesaggio. Strumenti, professioni e laboratori didattici, Electa scuola/Mondadori education, Milano, 2020 ). Stavo illustrando (corso serale IV turistico), attraverso bullet points, come costruire la "Carta d'identità di un'opera d'arte" (definizione non mia, ma perfettamente calzante, usata a p.100) e come raccontarla. 

"Una storia appassionante è quella del dipinto di Gustave Courbet intitolata L'origine du monde, che ha scandalizzato i benpensanti europei per più di un secolo, sebbene pochissimi l'avessero vista dal vivo", si legge a p.91. "Dipinta nel 1866 per un diplomatico ottomano che la perse a causa dei debiti accumulati con il gioco d'azzardo, l'opera fu trasportata in Ungheria dal nuovo proprietario. Qui sopravvisse alla rivoluzione del 1918 ma venne razziata nel corso della Seconda guerra mondiale: recuperata, fece ritorno a Parigi e qui finì nelle mani dello psicanalista Jacques Lacan; solo in tempi più recenti (1995) venne acquistata dal Musée d'Orsay, dove oggi è esposta".

L'innocenza è nell'occhio di chi guarda. E voi cosa vedete al primo colpo d'occhio?


Aggiungo un acquarello e matita, trovato in un mercato vicino al Lago Trasimeno, già con cornice e vetro. Proveniente da un' unica collezione di una villa in Romania, è arrivato in un container dall'Est Europa, così mi hanno detto e dimostrerebbe il timbro nel retro...Guardandolo vedevo macchie e dissolvenze di colori. Pensavo alle prime prove d'autore sulla ricerca pittorica legata all'astrazione e al suo potenziamento, partendo da una base figurativa, tra fine '800 e inizio '900. E mi venivano alla mente e al cuore dei nomi e delle opere: Paul Sérusier, Paesaggio al Bois d'Amour (noto come Il Talismano, 1888), Jens Ferdinand Willumsen, Monte sotto il sole (1902) e altri studiati nel manuale (consigliato anche sul Notiziario dell'Università degli Studi di Perugia per l'esame di Storia dell' Arte contemporanea) Arte nel tempo. Dal postimpressionismo al postmoderno, vol.3,  II Tomo (Bompiani per le scuole superiori, -1994-, 1996).
Esiste un libro dal titolo eloquente Capire l'arte contemporanea. Dal 1945 ad oggi (Umberto Allemandi & C., -1998-2004), altro libro consigliato all'Unipg. È di Angela Vettese, critica d'arte. C'è in esso sottesa la consapevolezza della diffidenza, quando non ostilità, nei confronti della produzione artistica degli ultimi tempi, in rapporto a ciò che nel mondo ha reso il nostro, "il Bel Paese". 
Ecco, cito ciò che scrissi negli Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, liberamente, sotto la guida del prof. Francesco Di Pilla (Studi Linguistici vol.XXXV, nuova serie XXI, 1997-1998, pp.8-9...sì, mi cito!, ndr) e chiamo in causa di nuovo ...Albert Camus

Albert Camus "è, non volendo, maestro; artista e, in virtù di questo, vero critico, capace di essere umile davanti all'opera d'arte, sentendo la necessità di divenirne interprete, senza la sufficienza e la superiorità del giudice, capace di amare un prodotto artistico, penetrarlo, provare simpatia umana, tolleranza per la sensibilità altrui. 
Camus artista, ma prima di tutto uomo, ricco di feconde contraddizioni, crisi, dubbi, ripensamenti, incertezze, mai sterili, ha testimoniato con la sua vita e opera l'importanza di un'arte che non sia improduttiva «art pour l'art»,  «engagement», se con questo termine si intende arte al servizio di una politica. Essa è invece per lui, vedremo, «refus et consentement», «déchirement perpétuellement renouvelé».
Difficile cammino, disseminato di insidie, di ineludibili contraddizioni, soprattutto per chi come Camus crede che la patria ideale di un artista degno di questo nome non possa essere «una tour d'ivoire», né «l'arène politique», perché due sono i pericoli ai quali sarebbe esposto per prolungata permanenza, rispettivamente l'irrealtà e la sterilità. Compito, dovere, missione dell'artista è vivere in continua tensione, in un pericoloso ma necessario, «aller-retour perpétuel» , «entre la beauté et la douleur, l'amour des hommes et la folie de la création, la solitude insupportable et la foule harassante, le refus et le consentement. Il chemine entre deux abîmes, qui sont la frivolité et la propagande». 
Egli non può ignorare i drammi del suo tempo e deve prendere posizione ogni volta che lo può, ogni volta che è necessario, con coraggio, senza paura. (La paura c'è, si supera!, aggiungerei adesso, ndr) Ma deve anche salvaguardarsi e mantenere, di tanto in tanto, «une certaine distance à l'égard de notre histoire», per poter analizzare, comunicare, dar forma ai problemi contemporanei. «Un grand artiste» è prima di tutto «un grand vivant» «vivre ici c'est aussi bien éprouver que réfléchir»". 

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