SLIDING DOORS...UMBRIA, IL CASTELLO DI RESCHIO, IL MINIMETRO'

A proposito di... Sostenibilità, Arte e Territorio & Cittadinanza e Costituzione
SLIDING DOORS...UMBRIA, il CASTELLO DI RESCHIO e il MINIMETRO' 
Gwyneth Paltrow..."The most magical few days at one of my favorite places on earth"

 di Elisabetta Berliocchi Bistarelli




"Ci sono giorni qualunque nell'arco di una vita a cui nessuno fa caso e giorni cruciali in cui le cose cambiano per sempre e che non puoi non ricordare. È come se qualcuno azionasse una leva all'improvviso e il treno su cui viaggi si immettesse su un altro binario. Sei convinto di dover arrivare alla meta percorrendo quella strada e invece no. Cambi rotaia e cominci una nuova avventura mentre tutto scorre come sempre. La magia di quei giorni, se sei fortunato, la capisci subito. Altrimenti te ne rimane un gusto asciutto che riesci ad assaporare solo dopo molto tempo. 
Io avevo otto anni quando è arrivato quel giorno in cui la leva invisibile è stata azionata. Il giorno in cui smetti di cercare il brivido dell'avventura, perché quell'avventura che prima pensavi essere così lontana tutt'a un tratto ti piove addosso come un temporale e a te non resta che infilarla come fosse un impermeabile. A volte capisci che è solo una questione di quando, non di se. E capisci anche che non sei più tu a tenere saldo tra le mani il timone del tuo viaggio, ma diventi parte di qualcosa che ti presenta delle regole, col suo ritmo e il suo respiro. Ed è proprio questo, il respiro di quel qualcosa in cui sei entrato senza volerlo, a scandire il tuo tempo e le tue emozioni."


Inizia così il libro dal titolo IL GIOCO DI LOLLO. Chi è Lollo? Lollo è Lorenzo, uno dei tre figli di FEDERICA ANGELI (gli altri, più piccoli, sono Alessandro e Viola). Cronista di nera e giudiziaria, scrive per «La Repubblica» dal 1998, e dal 2013 VIVE SOTTO SCORTA. Perché? Per aver portato avanti UN'INCHIESTA sulla criminalità organizzata a Ostia, la sua città, e averla chiamata con il suo nome, MAFIA. Come? Ricomponendo pezzo dopo pezzo il MOSAICO. Con pazienza, ostinazione, coraggio, engagement. "A MANO DISARMATA". È questo il titolo di uno dei suoi libri. Scrivendo e parlando, anche nelle scuole. Raccontando ciò che ha visto, sentito e che era ed è a tutti noto. Facendo nomi e cognomi. Descrivendo fatti. Con maggiore libertà, e per questo potendo giocare d'anticipo, rispetto ai "compagni di viaggio" di un giornalista. Chi sono? La MAGISTRATURA e le FORZE DELL'ORDINE. La definizione è proprio di un magistrato donna, in occasione di un corso di formazione continua, organizzato dall'ORDINE DEI GIORNALISTI dell'Umbria ad Amelia, alla Comunità Incontro di don Gelmini. Ne ho parlato in un altro articolo, qui, su questo blog. La domanda che viene spontanea è: "pure se GIORNALISTA, non è prima di tutto una MAMMA?" Che cos'è che spinge a scrivere, sapendo che il rischio c'è e che c'è un prezzo da pagare...Proprio L'AMORE per i propri FIGLI, e per quelli degli altri, per un TERRITORIO che va preservato nella sua BELLEZZA, naturalistica, paesaggistica, umana. Perché di persone è fatto un territorio. E di cultura, che non può e non deve essere cultura mafiosa. E se le mafie proliferano, l'ambiente non è "sostenibile", per usare un termine inflazionato. Ma che cos'è la mafia? Ecco come Federica Angeli lo spiega ai bambini. "«La mafia è un'organizzazione criminale molto brutta e pericolosa. Un mostro orrendo» [...] dovevo capire meglio cosa fosse. «Ma, in che senso è brutta la mafia? Che fa? Ammazza la gente? Uccide i bambini?». 
La mafia, Lorenzo, è una cosa che rende schiave le persone. In pratica c'è un gruppo di uomini e donne che si sente il padrone di un territorio, di un quartiere o di una città e pensa di comandare tutti. Hanno molti soldi i mafiosi e si comprano tutto quello che vogliono, sia oggetti che persone. Prima con le buone, offrendo loro denaro, poi, se non accettano o si tirano indietro a un certo punto del gioco, passano alle maniere forti. Sono spietati, crudeli, delle belve contro cui è difficilissimo vincere. Ma noi...vinceremooo!» urlò."
..."Erano tre anni che andava nelle SCUOLE a parlare con gli STUDENTI", racconta Lollo non nascondendo, in un momento di sfogo, il disappunto, suo e dei suoi fratellini. 
"Da quando aveva la scorta e si batteva in prima linea per la LEGALITA', ogni giorno libero lo trascorreva così, in giro per l'Italia. Parlare con i giovani era la sua strategia per RIBALTARE IL MONDO CAPOVOLTO DALLA MAFIA". 
Ma inizialmente ai suoi piccoli angeli con piedi, mani e un'ala (ce l'hanno tutti i bambini), ai suoi figli Federica Angeli ha dovuto spiegarlo attraverso un "GIOCO", ispirandosi a ROBERTO BENIGNI e al film LA VITA È BELLA. 
"La mamma ha scritto un articolo bello, ma talmente bello che il giornale, per premiarmi e ricompensarmi di tutta la fatica, mi ha regalato quattro autisti (la scorta!, ndr)  [...] «Tra quanti articoli ce la danno la villa, mamma?» Piano piano, Ale, si comincia sempre con gli autisti e poi, inchiesta dopo inchiesta, arriverà anche la villa! Anzi, sapete che facciamo adesso? Andiamo a comprare un cartoncino bianco e ci facciamo sopra tante caselline. Ogni volta che accadrà qualcosa di speciale o scriverò un buon articolo, metteremo una o più crocette sul nostro cartellone, e quando avremo completato tutte le caselline e totalizzato un buon punteggio, allora avremo la villa ".
... E poi, come spesso accade, i BAMBINI fanno domande ovvie alle quali bisogna rispondere. Almeno a loro. E Federica Angeli non fa giri di parole e alla domanda di Lollo "E come si fa a vedere se vinci tu o vince la mafia?", risponde: "Andando nelle scuole a parlare con i ragazzi. E poi coi loro genitori, e poi coi loro nonni, i loro insegnanti, i loro amici, nelle piazze, nei teatri, nei municipi. Più parlo della mafia, più gli faccio dispetto. Più spiego alle persone che noi siamo numericamente più di loro, più rialzano la testa e si ribellano. Più gli faccio capire che se ci sono riuscita io, che sono una persona normale, insieme a voi tre e al vostro stupendo papà, più sapranno che tutti possono farcela. Più gli mostro che il coraggio e la paura sono due facce della stessa medaglia e che sta ad ognuno di noi scegliere da quale parte afferrarla, più saranno persuasi e motivati a TROVARE IL VERSO CHE VOGLIONO DARE ALLA PROPRIA VITA".

Che poi è quello che fa ROBERTO SAVIANO, prossimamente a Minturno (Latina), nella splendida cornice del Teatro romano di Minturnae (via Appia). Interessante leggere le motivazioni che hanno portato l'Accademia di Belle Arti di Brera (Milano) al conferimento della Laurea honoris causae in "Comunicazione e Didattica dell'arte" a Roberto Saviano. Motivazioni riassunte in due parole-chiave: «DENUNCIA E POESIA. Gli scritti con i quali Roberto Saviano ha condotto in questi ultimi anni la sua appassionata ricerca e la sua rara capacità di denuncia - si legge nelle motivazioni - assumono rilievo non solo dal punto di vista politico-sociale, ma anche dal punto di vista poetico: la scrittura di Roberto Saviano ha scelto il pericolo di una visione che crea disagio. Una visione irritante. Una serie di "avvicinamenti" con autori e situazioni che hanno fortemente tracciato e reso visibili le sue molteplicità teoriche, un contegno, un modo di essere, un passo che proprio il mondo dell’arte contemporaneo, a nome della sua più alta formazione, riconosce come proprio» .
Più volte capita, pure a scuola, di dover porre una domanda e puntualizzare: che differenza c'è tra chi fa promozione turistica e chi fa reportages? La PROMOZIONE DEL TERRITORIO presenta, per usare una definizione di Albert Camus, L'ENDROIT della vita, il dritto. Il REPORTAGE, ancor più l' INCHIESTA, invece presenta L'ENVERS ET L'ENDROIT, il rovescio e il diritto. Perché chi sceglie di fare il giornalista non può chiudere gli occhi davanti a ciò che va denunciato con la plume, non può tirarsi indietro. Occorre fare la propria parte, in questo "aller-retour perpétuel entre la Douleur et la Beauté", tra il dolore, la ferita di un territorio, e la sua bellezza, il suo splendore. 
"Il SILENZIO e la PAURA DI DENUNCIARE: su questi due fronti avrei dovuto iniziare a indirizzare le mie energie per mettere al tappeto la mafia." Scrive Federica Angeli. Parole che ha scritto con l'inchiostro, con la voce e con le proprie scelte, e di certo sottoscriverebbe Roberto Saviano, LIBERO, più di tanti altri, nonostante tutto. "I malavitosi", continua Federica Angeli, "instillano PAURA, io instillo CORAGGIO: vediamo quale direzione prende la sabbia nella clessidra. Certo, loro hanno le PISTOLE, io invece sono a mano disarmata, ho solo la PAROLA e la PENNA per combatterli. Ma sono troppo curiosa di vedere come va a finire e se vincono sempre loro. GIOVANNI FALCONE, il giudice ucciso dalla mafia nella strage di Capaci insieme agli agenti della sua scorta e alla moglie, uno dei miei pilastri e punto di riferimento, diceva che la mafia è un fenomeno umano e come tale ha un inizio e una fine. Bene, io allora questa fine la voglio vedere". "Se è vero che la mafia vince grazie ad alcune modalità, sempre le stesse, ovvero l'INTIMIDAZIONE che crea paura, che a sua volta genera OMERTA', era quello lo schema su cui dovevo intervenire, quello da rompere." 
A mano disarmata è questo il titolo anche del film di Claudio Bonivento con Claudia Gerini, tratto dal libro di Federica Angeli, che mostra i suoi giorni sotto scorta. 
Si è appena concluso il TALENT organizzato da #NOI - ASSOCIAZIONE ANTIMAFIA (https://www.noiassociazioneantimafia.org/wp/ ) e rivolto a giovani e giovanissimi arrivati da tutta Italia. Associazione che parte proprio dalla volontà di sostenere Federica Angeli e raccoglie l'eredità di uomini come PAOLO BORSELLINO e i cinque agenti AGOSTINO CATALANO, EMANUELA LOI, VINCENZO LI MULI, WALTER EDDIE COSINA, CLAUDIO TRAINA, fatti esplodere dalla mafia in via D'Amelio a Palermo il 19 luglio 1992: 

"Diffondere la cultura della legalità in ogni angolo del territorio nazionale costruendo sinergie politico-culturali e organizzative capaci di fare rete. Vogliamo stimolare la società civile attraverso l'educazione alla legalità democratica con la realizzazione di progetti culturali nelle scuole e nel mondo del lavoro. Vogliamo creare una comunità attraverso tutti noi a partire dal litorale romano che è un territorio bellissimo che fonde storia, cultura e arte, ma ferito dalla criminalità e dal malaffare. Sono i cittadini gli unici protagonisti di questo territorio e non i clan. Il cambiamento di Ostia parte dal basso: il tema della legalità non è solo politico, affrontato da magistratura e forze dell'ordine ma prima di tutto culturale, e ha bisogno del contributo e della partecipazione attiva dei cittadini. #Noi tenderà la mano a chi richiederà aiuto, con consulenze legali e supporto psicologico. Avvierà inoltre progetti di riqualificazione per riprendersi insieme tutto quello che la mafia ha temporaneamente sottratto a tutti Noi cittadini. Siamo partiti dal messaggio che Federica Angeli ci ha insegnato: "insieme si vince".

Edizione 2022, danza, musica, teatro e narrativa/poesia per dire ancora una volta "No alla mafia, sì alla legalità". E tra i vari ospiti e i vari interventi, Stefano Corradino, giornalista di Rainews24, ha eseguito il brano dedicato a Il gioco di Lollo.



In questi giorni ha soggiornato in Umbria l'attrice GWYNETH PALTROW. Sul suo profilo Instagram ha scritto: "The most magical few days at one of my favorite places on earth" ("Alcuni dei più magici giorni in uno dei miei posti preferiti"). Torna da un po', ogni anno a RESCHIO, vicino Lisciano Niccone e Umbertide, quasi al confine con la Toscana. È un castello, con tanto di torri e di blasone, e una chiesa dedicata a san Michele Arcangelo. Nella vita c'è bisogno anche di relax e sogno, magia ed evasione. C'è tanto da scoprire e da capire, immergendosi in questo sito che dà l'avvio ad un viaggio e che, per chi può, da digitale diviene fisico, un ecosistema integrato...phygital! https://www.reschio.com/ ...

"Amiamo i semplici piaceri della vita; le cose che non vediamo l'ora durante il nostro viaggio quotidiano. La semplice realtà della natura, la bellezza dell'architettura, il paesaggio sereno o la felicità di stare con gli amici e la famiglia. La vera felicità viene da tutto ciò che ci circonda, dai piccoli lussi della vita impossibili da acquistare.
La primavera risveglia tutti i nostri cinque sensi: vedere il fremito del cervo in piedi nascosto in un prato; il verso di un gufo al chiaro di luna; il sapore degli asparagi selvatici tagliati a fette in un risotto e il calore di un uovo appena deposto, un regalo così prezioso. La gioia che danno questi piccoli lussi esiste solo per coloro che scelgono di rallentare e sintonizzarsi con la natura.  Per alcuni, una sessione in palestra, una partita a tennis, o una maratona in bicicletta mentre le nebbie mattutine si alzano è un gran lusso, così come meditare per accogliere l'alba da un bellissimo divano letto. Altri trovano irresistibile l'aroma dei chicchi tostati per non parlare della prima tazza di caffè della giornata. Queste gioie includono rubare per leggere in un angolo soleggiato del giardino e perdersi in un libro. Una passeggiata estiva lungo il fiume, mentre gli uccelli canori si tuffano e si tuffano in acqua o si sdraiano su una sponda muschiosa e osservano le stelle, sentendosi abbracciati dall'universo, mentre cercano le costellazioni scintillanti, per essere così assorbiti da una nuotata nel lago o da una corsa al tramonto che solo la pura bellezza della natura può interrompere i tuoi pensieri. Amiamo i ritmi naturali delle stagioni per rendere tutto questo possibile."



Leggendolo sembra tutto così accessibile... E in parte in Umbria lo è (non nel prezzo...sorry but...le journalisme oblige!). Sì, qui dove per chiunque è possibile fruire della bellezza, spesso rarefatta, che ci attornia. Eppure c'è un alone di MISTERO, quell'alone di mistero, al di là delle apparenze e delle convenienze, che si respira proprio in Umbria e che deriva dalla storia e dalla presenza, in questo territorio, di un linguaggio raffinato e spesso criptico, da decifrare e decodificare. Quel mistero che aleggia e piace così tanto ad un turismo di nicchia che qui, quando non in Toscana, trova le sue locations ideali. E le sue storie, spesso avvolte in una nube quasi impenetrabile. Quasi. Sì, siamo puntellati da casali - solo in questa proprietà circa 50, oltre il castello e il magazzino - la Tabaccaia - trasformato in un atelier/ studio di design. Ma della fatica quotidiana dei CONTADINI, sotto il sole, poco resta, se non nell'essenza dell'olio, del vino, del tabacco...distillati della campagna umbra e presidi slow food. Qui, per stessa ammissione dei proprietari, "il DESIGN a Reschio è tutto. Si estende oltre l'architettura, il paesaggio, i giardini o gli interni. È avere la visione per garantire che la bellezza e la gioia siano assolutamente in ogni aspetto della tenuta". E almeno un motivo c'è. Fu nel 1984 che il conte Antonio Bolza, insieme alla sua consorte, si imbatté in questo "tranquillo rifugio per le vacanze". Tante le trasformazioni. Grazie anche al conte Benedikt, il figlio che, fresco di studi e di pratica di architettura a Londra, si gettò, insieme alla moglie, a capo fitto in questa impresa. 
È una zona di castelli, la valle del Niccone. Basta spigolare tra i siti. ( https://www.medioevoinumbria.it/edifici-storici/castelli-e-fortezze/castelli-valle-del-niccone/ ). A molti sarà capitato di passare di qua. E magari cenare all'interno di uno di questi manieri strappati alle ingiurie del tempo. Ricordo una cena, qui, decenni fa, con una persona a me molto cara, inglese...Claude Harvey Walters (non il noto investigatore, ma il "sir", ufficiale della Guardia Reale a Londra, veterinario di stanza a Nairobi, con alle spalle studi universitari a Cambridge, appassionato nella ristrutturazione di casali in Umbria) e le serate in musica a Perugia organizzate da alcuni suoi amici aristocratici (termine usato nel sito. No, non "Aristogatti"...a-r-i-s-t-o-c-r-a-t-i-c-i, lo dico per i bambini) un po' come lui... Del resto l'Umbria ha tante attrattive per colpire l'immaginario di chi fa del viaggio l'essenza della propria vita e cerca rotte fuori dalle traiettorie del turismo di massa, insegnando che...non è mai troppo tardi per invertire il senso di marcia o dare una nuova direzione alla propria esistenza.
Ma l'Umbria non è solo medievale e rinascimentale. Sempre più contemporanea è la sua facies. Basti pensare alle archistars che transitano e lasciano la propria impronta internazionale. Chi? JEAN NOUVEL ad esempio, autore del MINIMETRÒ a Perugia. 
Si legge sul suo stesso sito 

"In 2001, the Perugia Municipality decided to hand over to AJN the architectural design for the "Minimetrò” project. The project is inscribed in a complicated topography of hills that characterizes the land of Perugia. The project covers a length of three kilometers, including a 1.5-kilometer viaduct that connects the city outskirts with the town’s historical center.

The new line, its seven stations and two-end stations, Pian de Massiano and Pincetto, were inaugurated in January 2008."


Sono come piccole navicelle spaziali sospese sulle rotaie sopraelevate, in gallerie e en plein air, si fermano alle stazioni firmate dall'architetto che ha progettato a Parigi l'Institut du Monde arabe, e in occasione di eventi si tingono dei colori dell'attualità e dei loghi. E se Sliding Doors è stato girato tra Buckinghamshire, Hertfordshire,  London, anche a Perugia capita di trovarsi davanti a...porte scorrevoli...e decidere, in un attimo, se correre e saltar su prima che riparta...




Ho visto tanti film interpretati da Gwyneth Paltrow che ho amato e che amo. Ma voglio qui citare solo SLIDING DOORS, una pellicola cinematografica menzionata anche da ROBERTO SAVIANO in SONO ANCORA VIVO "composto e  suonato" a quattro mani con ASAF HANUKA. Ricordo lei, di fronte a quelle porte scorrevoli della metropolitana. E vedo lui, di fronte a quelle porte scorrevoli dell'ospedale, con il simbolo dell'Ordine dei medici inscindibile dal Giuramento di Ippocrate.

Quando vivi una vita sotto protezione, anche le cose semplici diventano difficilissime. [...] Ve lo ricordate il film Sliding Doors? ...Quello in cui Gwyneth Paltrow vive due vite... ... divergenti dal punto in cui oltrepassa una porta scorrevole...Ci penso spesso...Sip!"

E lo sto sfogliando, mentre scrivo qui alla Biblioteca civica di San Matteo degli Armeni-Centro Studi "ALDO CAPITINI" a Perugia. Rileggo alcuni passi di GRIDALO e il mio cuore palpita ad ogni riga del PRIMO CAPITOLO, che trascriverei nella sua interezza..."MAPPA", da p.9 a p.18, e poi 20 e 21 e...22...e....oltre!

Ci sono tanti modi per uccidere. Anche in UMBRIA. Anche e non solo con le parole. Ci sono tanti modi per salvare qualcuno. E non solo con le parole.
C'è scritto sul Decalogo del MANIFESTO DI ASSISI. CONTRO I MURI MEDIATICI, che in pratica è "il Giuramento di Ippocrate dei giornalisti" (ma rivolto a tutti e valido per chiunque). Questa espressione l'ho sentita dalla voce di BEPPE GIULIETTI, Presidente FNSI (Federazione nazionale stampa italiana) e grande promotore della Carta di Assisi, insieme a PADRE ENZO FORTUNATO.

"Se male utilizzate, le parole possono ferire e uccidere. Ridiamo il primato alla coscienza: cancelliamo la violenza dai nostri siti e blog, denunciamo gli squadristi da tastiera e impegnandoci a sanare i conflitti. Le parole sono pietre, usiamole per costruire ponti.

Facciamoci portavoce di chi ha sete di verità, di pace e di giustizia sociale. Quando un cronista è minacciato da criminalità e mafie, non lasciamolo solo, riprendiamo con lui il suo viaggio. Diventiamo scorta mediatica della verità." 

C'è un altro "decalogo" che mi viene alla mente e al cuore (senza voler scomodare quello originale, firmato da Dio, di cui gli altri si fanno emanazione e raggi), ed è il DECALOGO DEL GIORNALISTA di "LOLO" (Manuel Lozzano Garrido). Lessi un articolo in una rivista donataci insieme allo zaino e al necessario, nel 2011 a Madrid: "Lolo, un giornalista vissuto da santo. La sua figura esemplare proposta ai giovani della Giornata Mondiale" (la GMG, fondata da Giovanni Paolo II, ndr) in: LUOGHI DELL'INFINITO (Avvenire), mensile di itinerari, arte e cultura, n.152, anno XV, giugno 2011, pp.36-37.

"Quando scrivi lo devi fare in ginocchio per amare, seduto per giudicare, eretto e potente per combattere e seminare". 

Ma pure: 

"Tagliati la mano che va a macchiare, perché gli spruzzi nei cervelli sono come le loro ferite: non possono essere curati mai".

In realtà posso dire, per esperienza, che una CURA c'è e c'è pure un MEDICO. Con la M maiuscola. Capace di lenire, curare qualsiasi FERITA perché si chiama AMORE. Chi crede lo chiama pure DIO, che arriva a noi pure attraverso chi incontriamo sul nostro cammino. Io credo. Sì, credo! E credo che le persone citate, me l'abbia fatte incontrare proprio Lui, pure attraverso la scrittura. Lo fa con tutti. È un po' il suo stile. LO STILE DI DIO. Spero di fare buon uso delle loro parole e del loro esempio. 

...MERCI. DE TOUT CŒUR.
         ...IL VIAGGIO CONTINUA...

P.S. ...in questo VIAGGIO PHYGITAL...iniziato da "LA VERA PERLA, L' UMBRIA E LA FORMAZIONE DEI GIOVANI" (che affonda le radici nella notte dei tempi), ho scelto due "compagni di viaggio". I LORO NOMI? Eccoli: ANDREA MARGARITELLI e ROBERTO SAVIANO. E annessi e connessi. NO, non è un ossimoro. SE ho sbagliato nella scelta il tempo lo dirà...IL MOTIVO?...Un po' è sotto gli occhi di tutti, un po' si vedrà...
Consentitemi di chiudere con UNA BATTUTA, l'IRONIA che alleggerisce e non ferisce, UNA FOTO e UN DIPINTO DI FAMIGLIA. 
SE FOSSI UN UOMO E SE FOSSI UN MEMBRO DELLA MASSONERIA, DONEREI PROPRIO A LORO DUE I MIEI GUANTI BIANCHI, PROFESSIONALMENTE PARLANDO. LA MIA LUNA AZZURRA E LA MIA LUNA ROSSA... e... c'è più di un motivo...SERIAMENTE SCRIVENDO...
Intanto oggi, 22 luglio, chiudo il pezzo iniziato ieri. È il compleanno del MIO FORTE E DOLCE PAPÀ. Avrebbe soffiato ben 102 candeline! IN REALTÀ IL MIO PRIMO E VERO MAESTRO SEI TU, PAPÀ! (E scusate se mi permetto ma...non è poco!!!) Abbracciami, ne ho davvero bisogno! Intanto io prego per te😉






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#SEEDParis...in pillole d'arte e d'architettura!!!