NELLA CHIESA DELL' #UNIVERSITA', SOLENNE MERCOLEDI' DELLE CENERI A PERUGIA

Dopo 13 anni il card.Gualtiero Bassetti felice di essere qui insieme a studenti, docenti e dipendenti
CHIESA DELL' #UNIVERSITA', UN SOLENNE MERCOLEDI' DELLE CENERI A PERUGIA
Promenade al crepuscolo lungo alcune vie, luoghi e punti di interesse per chi "vive" in facoltà

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli



L'ingresso al Rettorato

PERUGIA - Ore 18.15 circa. Eccomi nella piazzetta dell'Università. Parcheggio. Vedo la luce che illumina l'accesso alla chiesa e la porta aperta. Entro e trovo alcuni elementi del Coro che stanno arrivando alla spicciolata per provare i canti liturgici. Chiedo conferma riguardo l'orario. La Celebrazione eucaristica è tra circa un'ora. Di solito infatti inizia alle 19.15. Anche nell'adiacente Rettorato c'è ancora qualcuno.
Il logo dell'Unipg con Sant'Ercolano e il Grifo

Ne approfitto per andare in centro e fare una promenade à rebours, nello spazio e nel tempo, fino a piazza Morlacchi, dove hanno sede la Facoltà di Lettere e Filosofia e la Biblioteca Umanistica 

                                                                                                               

Sullo sfondo, in alto, Palazzo Gallenga-Stuart, sede dell'Università per Stranieri

 
          


"Questo ponte sembra un fiume mamma!", ha detto mio figlio guardando questo articolo accanto a me


...pure via Appia si ricorda bene...con tutti quegli scalini in salita...

Salgo l'ultima manciata di scalette, sempre impegnative.  Supero l'edicola. Mi fermo al Caffè che dal compositore perugino trae il nome, come il noto teatro a pochi passi, e la libreria di fronte. Ed è un tuffo nei ricordi...
Anche questo locale è un po' cambiato, ristrutturato al suo interno e con una nuova apertura vetrata verso Palazzo Manzoni, che vedo girandomi a destra e rimanendo seduta al tavolo. Prendo un cappuccino, do uno sguardo carico di emozioni a quella che era la mia Facoltà, e riparto. Il tratto di strada che percorro è un incanto, soprattutto adesso che il chiarore e il rosso pallido, tenue, del sole si dissolvono nella notte, lasciando spazio a lampioni e luci artificiali. Non ho potuto far a meno di scattare foto, appena scesa dall'auto, e poi sia all'andata che al ritorno. 



Ho percorso un ponte sospeso su tetti e scalini, vicoli e giardini ... un ponte che è un acquedotto medievale. E, nel silenzio, ho visto passare davanti ai miei occhi studenti e immagini sedimentate nella mia memoria e nel mio cuore.


 
A volte guardare all'interno di una finestra riserva delle sorprese ... qui, in via Cardellino, ho visto uno spartito musicale
...Poco più avanti, sempre camminando sospesa sul ponte-acquedotto, in lontananza...ho scorto la sommità della chiesa Unipg 
e la lanterna illuminata (foto "leggermente fuori fuoco")



Ma eccomi di nuovo qui, di fronte al Rettorato (posto accanto alla Cappella Universitaria), dove anche il professor Francesco Di Pilla, oggi in cielo, aveva uno studio. Gli portavo regolarmente la mia tesi di laurea, in questo ufficio, essendo all'epoca pro-rettore, o in quello in via del Verzaro, dove ha sede il Corso di Lingue e Letterature straniere moderne e contemporanee e dove abitai, insieme ad alcune amiche, quand'ero una matricola.

"INGREDERE UT ADORES" ("Entra per pregare") si legge sopra il portale della chiesa progettata da Luigi Vanvitelli, parte del complesso di Montemorcino Nuovo, e dedicata alla Vergine Annunziata. "Entra per pregare"...e qui, prima di entrare, "silenzio" e rimetto nella borsa il cellulare...
Lascio che a parlare al mio cuore sia Gesù ... anche attraverso la musica...
e il mio cuore al Suo.


"Chi canta prega tre volte", si dice. Prima che inizi la Santa Messa, insieme, resto a lungo in ascolto... Il Coro di giovani universitari sta provando, diretto da una suora. Uno di loro suona il violino, e quelle note arrivano dritte all'anima. 
La chiesa si riempie di gente. Arrivano anche passeggini, bambini e, scivolando quasi sulla loro scia, il card. Gualtiero Bassetti. Il tempo di indossare paramenti liturgici e mitra e il Coro dà l'avvio alla Santa Messa. No, non il mitra, bensì la mitra, il copricapo che i cardinali mettono in occasione delle funzioni liturgiche solenni. Siamo in tempi di guerra, del resto, e lui stesso non ha mancato di ricordarlo, con sofferta partecipazione. Ha fatto riferimento pure a vicende biografiche, vissute quando era un bambino, non dimenticando chi ora in Ucraina muore, sotto i bombardamenti, anche all'Università. 


Ma poiché bisogna sempre sperare e guardare avanti, vivendo pienamente il presente, ecco che alla fine il discorso è caduto su un progetto per l'estate, da vivere in comunione fraterna con studenti, docenti e quanti vorranno aderire ... un viaggio in Terra Santa...















       

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