SALTO ALLA BIENNALE CON FAMIGLIA...VOCE ALL'ARCHITETTURA E ALLA CITTÀ

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SALTO ALLA BIENNALE CON FAMIGLIA...VOCE ALL'ARCHITETTURA E ALLA CITTÀ
Autunno a Venezia e dintorni, due giorni tra ponti, calli e antane, panchine, vaporetto e nebbia

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli




Il tour parte da un ponte: "il ponte di Calatrava". Santiago Calatrava è l'architetto spagnolo che lo ha disegnato, voluto in acciaio e vetro. In realtà questo è il "ponte della Costituzione", percorribile dal 2008, ma pochi lo sanno. 

Veduta dal ponte che fa cogliere, in un attimo, come la Biennale di Venezia sia l'anima della vita culturale del territorio. Occhio a cartelloni e totem disseminati nel centro storico!



Sì, è proprio quello che ti è parso di vedere all'improvviso. Una persona che dorme su di una panchina, forse prega, perché ha le mani giunte, di più, incrociate, e la vita "incatenata". Siamo arrivati nella città del Leone, in cerca di piacevole evasione, ma la realtà da subito è lì ad attenderci sull'asfalto. Il red carpet è solo una parentesi. Non per tutti però.

                                                                                                     
Piccioni e gabbiani sono di casa a Venezia, nonostante i dissuasori ad aghi contro i volatili.
                                                                                                 
Questo pennuto, sembra in vedetta, immobile, sicuro, ma non sta guardando all'intorno. 
Sembra mirare un punto preciso, forse intravisto all'interno, prima di agire o spiccare il volo.


                         
Banchi di nebbia in laguna...per effetto naturale? ...per rispetto della privacy?...per celare identità al fine di dare voce quasi solo all'architettura?...si sa, il ritratto di una persona è più penetrante di un muro e distoglierebbe l'attenzione dalla struttura della stazione ferroviaria, in questo caso...
Ma il viaggiatore ha bisogno di "experience"! Ecco allora "dettagli" lasciati volutamente, per far respirare la vivace atmosfera veneziana e mostrare il via vai ai terminals e all'arrivo nella città del Festival..."Together"...parola-chiave dell'edizione 2021... che implica la presenza di essere umani, più che di inanimate architetture, e la realizzazione di edifici al servizio dell'uomo. Restando in ambito semantico-lessicale mi viene alla mente e al cuore il termine "chiesa" (maiuscolo: l'insieme dei fedeli; minuscolo: l'edificio), dalla doppia valenza: struttura architettonica e insieme di persone...quasi come "città"...Già, la città...agglomerato urbano fatto di persone che vi abitano, vi arrivano, si immergono nella "Venezia experience!", per usare un termine mutuato dalla promozione turistica... La location, appunto, valore aggiunto, permanente, ad ogni manifestazione temporanea...


E questa è la vicina chiesa dei santi Simeone e Giuda... dall'altra parte del Canal Grande...che si staglia contro un cielo grigio-perla...Ben visibili la cupola rivestita in rame, il pronao corinzio e il timpano triangolare con il bassorilievo realizzato da Francesco Cabianca, detto "Penso", che scolpì il "Martirio dei santi" ai quali è intitolato l'edificio sacro...


Ma se il grigio si fa pervasivo e onnipresente, in laguna, e l'umidità più consistente, meglio volgere lo sguardo verso un'allegra e colorata vetrina. In mostra questo materiale trasparente come l'acqua, trasparente come il legno - sì, anche il legno! lo hanno scoperto dei ricercatori negli ultimi mesi, basta guardare on line... - Vetro trasparente che diviene un arcobaleno incandescente, "soffiato" e solidificato dall'abile maestria di artisti-artigiani g-local. Creazioni variopinte e svariate figure, uscite dai laboratori di Murano e del Veneto, ispirate al mondo animale, vegetale od onirico.



E a Venezia potevano mancare le maschere? Certo che no! Presente anche "il dottore della peste", anzi "i medici della peste", fonti di tante suggestioni letterarie, basate su realtà storiche, e di stringente attualità.


Poteva inoltre sfuggire a mio marito questo portone aperto sull'androne della sede della Regione Veneto? Ovviamente no, anche in trasferta! Del resto alla Regione dell'Umbria lui è..."di casa"!



Un simpatico personaggio spunta sottotetto...lo vedete?...questione di Street Art!... I graffitisti si muovono tra legalità e illegalità...tanto più in un contesto come Venezia, con tutte le tutele e i vincoli legati ai Beni culturali e al patrimonio storico-artistico!










Passeggiando come flâneurs ci imbattiamo in alcuni coloratissimi banchi della frutta...che spettacolo!... accenti cromatici che fanno pensare al caldo e all'estate. Il pensiero vola ad un'opera d'arte, "Portuguese Market" del 1915 (MoMA di N.Y.), e ad un libro, "Una vita a colori" (MoMA/Fatatrac), scritto da Cara Manes e Fatinha Ramos, dedicato alla pittrice Sonia Delaunay e al figlio Charles.


                                                                                                                                       

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                     

Un palazzo, al Campiello de l'Anconeta, che presenta sulla facciata interessanti dettagli iconografici in bassorilievo: San Giorgio che uccide il drago; la Madonna della Misericordia che tiene sotto il suo mantello (forse) i committenti; una Madonna con Bambino incastonata nel sole (simbolo di Dio); poi mi pare di scorgere un angelo, anch'esso incorniciato dai raggi di una stella (perché il sole è una stella, non un pianeta, come hanno studiato pure alla scuola dell'Infanzia mio figlio e i suoi compagni). Ma la distanza in loco dall'opera, e la foto ora, non permettono chiaramente di distinguere il soggetto scolpito.





La facciata di questo teatro-cinema colpisce in particolare per gli archi inflessi e a ogiva, per il leone marciano sulla sommità al centro della balaustra. Realizzato in stile neogotico lagunare nel primo '900, affrescato, decorato in stile liberty, il Teatro Italia ha avuto varie vicissitudini (in esso sono state pure ricavate, prima del restyling, aule dell'Università). Dopo i necessari restauri, è divenuto oggetto di polemiche (https://www.ilprimatonazionale.it/primo-piano/mercificazione-patrimonio-culturale-teatro-italia-venezia-discount-olandese-75389/) e plausi (https://www.beniculturalionline.it/location-1779_Ex-Cinema-Teatro-Italia.php), come noto dalla stampa nazionale e locale (ormai g-local). Tutto per la riconversione d'uso, con l'allestimento al suo interno di un supermercato (lo sponsor dei lavori)!




Gondole e gondolieri...in un momento di pausa...Anche loro cellulare alla mano!!!




Le edicole sacre...Un ricordo personale legato all'Umbria e un aneddoto. Tra i percorsi turistici, in tempi di Avatar - Azioni per la Valorizzazione turistica del territorio (umbro!), il tour delle edicole sacre e, parallelamente, delle sculture contemporanee disseminate nelle aiuole in città...era uno dei miei "cavalli di battaglia". Mentre presentavo ai coordinatori del Project Work questa parte, uno dei miei colleghi, il più giovane, se ne uscì con un inaspettato "Amen!", prontamente "stoppato", con lo sguardo e un deciso "no!" detto d'impulso dai due docenti, in quel caso cavalier serventi...


Eh sì, quando si va "in trasferta", persino i comignoli che svettano sui tetti suscitano il nostro interesse e diventano soggetto di un ulteriore click fotografico.
                                                                                                           
     
...Questa locandina
non è stata ancora tolta...
Lo scatto è del 21 novembre

Sul tetto di questa semplice dimora veneziana (nella foto a destra) c'è un' "altana" in legno, cioè una “loggia aperta di tavole, riparata da spallette e posta sopra una casa per gli usi domestici”, come si legge in un curioso sito trovato navigando on line (https://bestveniceguides.it/2019/04/15/vita-in-altana-a-venezia/)

     In giro per negozi e boutique... Guardare non costa nulla (incluso nella tassa di soggiorno!) ... e non posso far a meno di fotografare questi vividi accenti cromatici verdi!
...Palloncini multicolori in vetro soffiato...da trattare con cura!!!...

...questo Paperino "sottovuoto", imprigionato in questa vetrina, mi stringe il cuore...

Caramelle dolcissime, produzione veneziana                Sì, alta moda, produzione perugina



Il Fondaco dei tedeschi...tra storia e commercio, cultura e arte, "polemiche e possibilità"...


...il Ponte di Rialto...uno dei quattro ponti del Canal Grande insieme al Ponte dell'Accademia, al Ponte degli Scalzi, al Ponte della Costituzione...

...Vista dal Ponte di Rialto...ponte "fantastico"..."Forse il ponte è l'unica opera edilizia cordiale che unisce e non separa...Solo il ponte è fabbrica di unione e collegando rive, scavalca rivalità" (Erri De Luca)...
                                                                                                     
...E poi arriva il momento in cui, con i bambini, si deve continuare in traghetto...anche in vista dell'ulteriore "fatica" tra le installazioni all'Arsenale...


...Venezia da un "oblò"...in realtà dal vetro di un finestrino del "vaporetto"...

Ed eccoci all'attracco. Lo confesso, quando vado alla Biennale mi piace osservare anche le persone che la "abitano" e fotografare alcuni dettagli, come questa sciarpa verde... e lei, seduta, assorta, attorniata dal vuoto di una piazza altrove affollata...





Tutti in fila, per controlli di Green Pass, carta d'identità e biglietti. Ultimi due giorni: per i Veneziani ingresso con riduzione!


sssssssssss....silenzio...L'Esposizione internazionale di architettura ha inizio!...E nostro figlio si dedica alle foto...Poi decide di girare liberamente...e all'improvviso mi restituisce la reflex digitale...

...senza flash...con flash...


...Gli scatti successivi mi ricordano qualcosa...Vi assicuro che non li ho fatti io...





...SEGUE...

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