San Barnaba, la neve, i fiori, le bancarelle, la rotonda...Perugia, Milano... e Cesare, con il suo pollice verso, il dito puntato dell'adlocutio!!

LA CITTÀ 
del SOLE e del SALE 
IN UNA CHIESA 
 
Perugia, Milano
San Barnaba, la neve, i fiori, le bancarelle, la rotonda...
...e Cesare, con il suo pollice verso,  
il dito puntato dell'adlocutio!!

di Elisabetta Berliocchi Bistarelli


La vera sorpresa è alla fine, sacra, architettonica, giornalistica. La parte più bella di questo edificio, all'apparenza spoglio e semplice, è la facciata, concava e convessa, che cela alla vista l'ottagono formato dalle pareti, visibile dall'interno e da vedute aerofuturiste "a volo d'uccello". Accogliente e simbolica, richiama altre concavità/convessità strutturali e rimanda, insieme ad altri elementi sferici e circolari, al cuore pulsante di ogni chiesa: IL SANTISSIMO, custodito all'interno del Tabernacolo, sotto un archetto, quando non esposto per l'Adorazione nell'ostensorio sopra l'altare. Spesso ce ne dimentichiamo, ma DIO c'è. La sua presenza è indicata da una lampada o un cero sempre accesi. Il cemento a vista (béton brut) dà una connotazione "brutalista" (Brutalismo - Wikipedia) e maggior risalto alle vetrate colorate istoriate, al Crocifisso ligneo, a bassorilievi e altorilievi in terracotta. "In questo spazio", si legge sul sito (Parrocchia San Barnaba) , "potrete trovare informazioni utili sulla vita della parrocchia, come la preparazione e la celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana e le varie iniziative legate all'oratorio e all'auditorium". Accento cromatico su cui converge lo sguardo dei fedeli, nel grigio-bianco predominante delle pareti, è il mosaico, posto come ali ai lati dell'altare, nella parte absidale. Sono sette gli elementi architettonici verticali, "menhir" preistorici rivisitati e corretti in chiave contemporanea, che formano una sorta di "cromlech", come quinte teatrali del nicchione di un ninfeo o del cortile del Belvedere in Vaticano. Rimandi...Pensate che la chiesa dedicata a San Barnaba (Barnaba (apostolo) - Wikipedia ) esiste pure a Milano ed è stata realizzata...rulli di tamburo...dall'architetto perugino Galeazzo Alessi. In essa si conserva anche un olio su tavola di Giovanni Paolo Lomazzo con San Francesco di Assisi che riceve le stimmate. "Alla fine del 2010", invece, "è stato completato, a cinquant'anni dal precedente, il restauro dell'intera facciata e della porta di ingresso al tempio, realizzata nel 1965 dallo scultore milanese Giovanni Maria Stoppani" (Chiesa di San Barnaba (Milano) - Wikipedia). Un trait d'union dunque tra le due città, in una sorta di gemellaggio "non ufficiale" e "non istituzionale" tra Umbria e Lombardia...già, Lombar..dia..














































...ma se davvero volete scoprire cosa c'azzeccano con San Barnaba la neve, i fiori, la rotonda (un'altra, non quella sul mare di Fred Bongusto o quella di Passignano sul Trasimeno), le bancarelle e la primavera, è a Milano che dovete andare a cercare...
Intanto, per partire, vi suggerisco un link:
Curiosità su Milano: El Tredesìn de Marz e San Barnaba (eventiatmilano.it)







...e qui siamo arrivati per caso (non mi ero spinta oltre il parcheggio e la chiesa finora), a un nome-chiave nel percorso della vita di mio padre, mons.Cesare Pagani. Come si dice in Umbria, questo Vescovo "non gliene fece passare una", soprattutto quando decise di chiedere la dispensa dai voti, ottenendola, al Tribunale della Sacra Rota. Lui, papà, esuberante, solare, energico uomo del fare, obbedì, nonostante tutto, per un Bene superiore (uno dei voti è l'obbedienza), per poter sposare in chiesa mia madre e dare a noi figli una vita serena e dignitosa...Più "morbido" fu mons. Pellegrino Tomaso Ronchi, frate francescano che conobbi in strada, proprio di fronte alla chiesa di san Francesco a Città di Castello. Di lui conservo ancora un dono, un rosario che teneva quel giorno tra le dita, il suo. Me lo diede come tesoro prezioso, appena gli dissi "Sono la figlia di don Luigi Berliocchi". Serbo nel cuore il ricordo della sua rispettosa tenerezza...




... c'è qui persino una scuola, o almeno ciò che ne resta, tracce nel sottotetto ...

...un giardino di bambù...




...versione "santarellina", quasi, cerchietto tra i capelli e compostezza, direbbe qualcuno...In realtà, confessandomi regolarmente con cuore sincero (altrimenti non vale), ho potuto fare la Comunione con la consapevolezza che Dio è venuto per i malati, nel corpo e/o nella spirito, non per i sani. E poi, chi è privo di peccato scagli la prima pietra...io non credo di averlo fatto, credendo convintamente nella "Carta di Assisi. Contro i muri mediatici. Le parole non sono pietre"...



...in contro-luce...
scatti di un giorno di pioggia e di lacrime...
gocce come lampi di memoria
prima che rispunti il sole...u' sole...




...la vedete?! c'è una piccola stellina in terra...trovata lì per caso...
questione di "Dio-incidenze"






...Intanto un reportage che parla per lo più attraverso le immagini, in stile "catto-massonico"...sì, esiste pure questo...non solo il "catto-comunismo"...e mica è finita qui...in Umbria 'n ce famo manca' niente, in fatto di poteri forti dal linguaggio criptico da decodificare... vige un dialogo costante tra sacro e profano, essoterico ed esoterico... sì, è una "s" a fare la differenza!! .. E però vale la pena restare come i bambini, con lo sguardo limpido, trasparente, cristallino, l'animo semplice e pulito rivolto alla luce, rivolto a Dio. Lo dice Gesù stesso nel Vangelo ("se non diventerete come i bambini"...). Lo dice San Francesco. Pure se lascia a noi la scelta libera, la più grande prova d'Amore.

QUI DALLA CITTÀ DEL SOLE E DEL SALE per ora È TUTTO...PASSO E CHIUDO!!

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