Perugia. Un insolito tardo pomeriggio di primavera...


EDIZIONE SPECIALE

Perugia, un insolito tardo pomeriggio di primavera in centro storico. 
Arriva Hannibal, anticiclone

TRAME di PITTURA e KIMONO, ARCHITETTURA DESIGN
...tra ORIENTE e OCCIDENTE...
ATTRAVERSO GLI OCCHI DI UN BAMBINO

"Quando la mamma mi porta a una conferenza per grandi nel Palazzo del Sindaco 
e poi in una chiesa dove si fanno mostre d'arte ... 
ma secondo voi, a 8 anni, è sostenibile (si può sopportare)?" 


di Elisabetta Berliocchi Bistarelli



...Partiamo da un'immagine significativa, anzi due accostate...due foto scattate il 16 maggio 2022 a Perugia...e proviamo a dare un titolo...

Tempi di guerra e pace...
...Quando piange e urla un bambino...
persino senza voce,
la mamma versa lacrime e sangue, 
gridando nel cuore.
Allora è lì che il mondo intero dovrebbe fermarsi
          ...Lacrime che lasciano il solco (dettaglio)...
                                                ho scritto io 
Il pianto del sole (dettaglio)
                         ha detto mio figlio 



...ma non lo fa...



      

...Ferite, che fanno lacrimare il cuore...ho scelto io
...Elettrocardiogramma piatto, il cuore non batte più...ha pensato a questo mio figlio


Le lacrime però sono di tutti e non sono tutte uguali...
esistono "lacrime di dolore"...
esistono "lacrime di gioia"...



                                                   Ma chi ha realizzato questi quadri?   
                                                        Per scoprirlo, basta proseguire la visione e la lettura ...
                                                      
            
Caro Luigi Maria,

        potevo scegliere se andare con te o lasciarti con il papà e con la nonna. Ho preferito tu venissi con me. È un modo per farti respirare l'aria che respiro io (vuol dire farti vivere l'ambiente che vivo, "abito" quando tu non sei con me). Un modo per farti sperimentare, a piccole dosi, il mio lavoro. E comunicare con te quasi senza dover spiegare. Cerco di trovare modi sempre diversi per coinvolgerti. L'arte, anche quella di ascoltare, è un po' come le lingue, il campeggio e il nuoto. È bene imparare fin da piccoli, e sapersi adattare, e sapersi però rispettare. E magari scopri che... pure ciò che a te appare un po' noioso, qualcosa di bello ce l'ha. A volte molto più di qualcosa. E tutto resta in te. Anche quando non ti accorgi. Era tanto tempo che non salivo verso il parcheggio del Mercato coperto. Ancora chiuso ma in via di riqualificazione. Mi ci portava tua nonna Elena, quando avevo la tua età, per anni. Tutti gli anni in cui ho frequentato, giorno dopo giorno, i corsi di inglese con Paul Cahill e di danza classica con le sorelle Anna Maria, prima, e Floriana Mariotti, poi. Senza dimenticare, ogni settimana, la sosta per prendere "il maritozzo" (la brioche) con la panna fresca e una tazza di cioccolato caldo alla Latteria in via Baglioni. E oggi, volendo parcheggiare qui...dove? Ci viene in soccorso una signora che risiede nei pressi e che, mentre facciamo inversione di marcia, ci indica il sottostante parcheggio. Già, dimenticavo...il parcheggio dedicato a Ripa di Meana, non a Carlo, però, "cane sciolto" e gentiluomo, che anni fa ho intervistato e ammirato, ma a Tancredi. A piedi saliamo verso il centro, su scalini e scale mobili, costeggiando una delle stazioni del minimetrò disegnate da Jean Nouvel, in zona Pincetto.

 
...Segui il tuo cuore e usa la ragione...
ma soprattutto sii te stesso
...l'insegnamento più grande...
Terrazza panoramica e suggestiva, affacciata sulla vallata, di fronte ad Assisi e al monte Subasio, ecco via della Rupe, con i discussi arconi e il ristorante. Dove oggi ci sono fiori, piante e aiuole, un tempo c'era un piccolo parcheggio, utilissimo negli anni '70-'80. Ci arrivavamo accedendo attraverso quello stretto passaggio ad arco, da via Oberdan, mia madre ed io, con la piccola Fiat 126 color sabbia. O da lì uscivamo... Ardua impresa invece per un'auto di grande cilindrata! Suggerendoti di gustare la passeggiata al sole e osservare sempre ciò che passa davanti ai tuoi occhi (non dimenticare di alzare lo sguardo verso l'alto!), ti conduco fino a Palazzo dei Priori, attraversando piazza Matteotti, lambendo proprio l'Antica Latteria (💬quando passeggio a Perugia, dove sono cresciuta, ogni angolo mi ricorda qualcosa...qualcosa che parla al mio cuore). Ma siamo in ritardo...No, questa volta non siamo arrivati né in anticipo né puntuali, eppure al momento opportuno, alla Sala dei Notari. Ha appena iniziato a parlare il moderatore della Tavola Rotonda sul tema Teoria Salutogenica e Psicologia dell'Abitare. "Capire il senso degli spazi per progettare luoghi per il benessere" (difficile titolo per un bambino!...confesso che pure mamma ha cercato on line il significato della parola "salutogenica").

...foto "fuori fuoco"...
...ho fatto pure un video di pochi secondi
 ma non sono riuscita proprio a tenere la mano ferma.
Sarà stata l'emozione...del resto
è sempre emozionante riascoltare e rivedere
chi consideriamo un nostro maestro
Ci sediamo sulle poltroncine azzurre in fondo. Posizione strategica con i bambini. Comode sedute realizzate da Loreti (https://www.loretiarredamenti.it/mad-museum/) sotto altri arconi in successione, antichi e possenti, carichi di storia e di memorie. 
Mentre ascoltiamo, ti indico il Grifo affrescato e gli stemmi, gli emblemi...Da essi siamo attorniati e ti invito a cercare figure mitologiche e animali simbolo, come quelle degli Evangelisti. Piccola e semplice gamification didattica (termine appreso da chi sta parlando ora) che possa alleggerire i discorsi da adulti e destare il tuo interesse per quella location d'eccezione, messa gentilmente a disposizione dal Primo Cittadino...il Sindaco Andrea Romizi. Te lo ricordi?!... con la fascia tricolore della bandiera dell'Italia è venuto nella tua scuola, quando avete cantato all'esterno e lui ha parlato sotto il sole, sul palco, al microfono. Ti ha anche inviato quella lettera, come ad ogni altro bambino, per spiegarvi le ragioni di certe scelte legate al lock-down e incoraggiarvi a proseguire il vostro percorso di studio.

La Sala dei Notari...(💭che bei concerti di musica classica ho ascoltato qui! 💬Ho persino salutato Silvio Berlusconi, quando si avvicinò agli stalli e ai sedili lignei dove, in tanti, giovani, l'ascoltavamo parlare di "merito" e di "meritocrazia" a inizio anni '90, sognando di fare la differenza con impegno, sacrificio, determinazione, superando ostacoli e cadute, guardando al futuro con ottimismo..."L'ottimismo è il sale della vita", diceva Tonino Guerra con un sorriso luminoso. Non trovo invece le parole per descriverti il sorriso luminoso, l'energia inesauribile e l'entusiasmo contagioso di tuo nonno Luigi, che ogni giorno ci ha regalato.

Volevo che le tue reazioni fossero dettate dalla pura, semplice, spontanea immediatezza dei bambini. Ecco perché non ti ho detto quasi niente di questo incontro culturale. Non mi piace inoltre pianificare tutto. Lascio un ampio margine al "caso", che caso non è mai, e all'improvvisazione, amando le sorprese!
...vapore e lacrime...il verde e l'indaco...eterei...
di Chigusa Kuraishi...
Ti ho solo svelato, prima di partire, che era un evento legato al Green Table. Ti ricordi che l'organizzatore ti aveva invitato? Quindi sei ben accetto...i bambini vanno rassicurati e accolti a braccia aperte! Di bambini se ne intende. Ne ha tre, ormai cresciuti. L'organizzatore è lui. La persona che ora sta parlando al microfono. La persona che vedi ora seduta lì al centro, su quella specie di trono. Sei stato più volte insieme a me e a papà in fondo a via dei Priori, in piazza San Francesco al Prato dove si tiene Green Table e dove tanti ragazzi studiano, si divertono, mangiano o magari prendono il sole. Ci venivo spesso, soprattutto quando abitavo in via del Verzaro o in via della Sposa con altre universitarie, prima di trasferirmi in via della Viola e poi in via delle Fonti Coperte. Tu avevi visto qualcosa con me ad ottobre, in diretta on line, tramite piattaforma, e quel logo sai riconoscerlo, complici le sfumature di colore verde, sebbene modificato.
Ora al maxi schermo c'è un 8 simbolo d'infinito. Come i tuoi anni. Come gli anni, più o meno, del suo bambino quando l'ho conosciuto. Ero in centro con una mia amica, quel venerdì di luglio. S'inaugurava Umbria Jazz 2013, e c'incontrammo lungo Corso Vannucci. Ci presentò quel bimbo dai capelli chiari e la sua mamma, sua moglie, e presentò me a loro, non sapendo ancora che c'eri anche tu...una lucina appena concepita nel mio pancino, per la gioia di Giorgio e mia. Ancora non lo sapevo nemmeno io. In quei giorni d'estate si respiravano e si respirano nell'aria le note...e io, quelle note, le misi e le metto nel mio lavoro con l'inchiostro e con l'anima. 

...Quando ti dico di essere una sua allieva,
e ribadisco il concetto, mentre scendiamo le scale
 di accesso alla sala dei Notari e alla sala della Vaccara, lo faccio
perché ciò che sono è il frutto pure degli insegnamenti che ho avuto e delle persone che ho incontrato...
Quando ti dico di essere una sua allieva,
tu Luigi Maria, usando la logica naturale dei bambini, mi rispondi:
-"Ma anche tu mamma sei una maestra!"
-"Sì, amore, ma lui è più grande e più bravo di me!"












































Ti dico...
-Sai, la persona che sta parlando è un mio docente, un mio maestro (per i bambini della primaria questo termine rende più comprensibile il legame alunno-professore, perché è un diretto riferimento alla loro esperienza di vita quotidiana e al lessico di uso corrente). 
-Un tuo maestro? e come facevi ad ascoltarlo? (mi dici dopo circa mezz'ora...si passi la 💬 spontaneità dei bambini!)
Ponendoti delle domande, capisco che in alcuni momenti ti arrivavano dei dati come un flusso di suoni quasi indistinto (capita pure a me, a volte, con le lingue che non conosco, e con chi parla velocissimo l'inglese!). Quindi, nel corso della conferenza mi soffermo su alcune parole-chiave e concetti-chiave, proprio come ci ha insegnato lui, il relatore, per noi coordinatore. Questo per rendere facili concetti apparentemente complessi. E come insegna il giornalismo.

Non era sul trono però quando spiegava! Anzi, sottolineava sempre come tutti (persino lui che è un top manager. Sai cos'è? è il capo di un team, di un'industria...), tutti noi abbiamo "punti di forza" e "punti di debolezza", ma proprio tutti, basta esserne consapevoli, puntare sui propri "punti di forza" e se possibile lavorare sui propri "punti di debolezza". Chi non ne ha?! Questo te lo dico sempre anch'io, e lo dico pure a tutti i miei studenti.
No, non era sul trono. L'ho visto persino a terra, sporcarsi le mani con il grasso della mia auto e la polvere, per aiutarmi a prendere e a cambiare una gomma bucata con una gomma di scorta (io non sapevo nemmeno dove fosse!), incastrata, non nel bagagliaio, ma sotto la macchina. Lui si è attivato d'emblée, mentre tutti erano lì immobili nel parcheggio della 6 Aprile Audiovisual - i miei compagni di corso e qualche docente- . Alla fine però ha chiamato un gommista - o era un meccanico...- di fiducia e io sono potuta ripartire tranquillamente, a fine lezione, insieme agli altri. (Ma a raccontare gli aneddoti di storia -antica e contemporanea- è più capace lui! in questo devo dire però che il prof. Pietro Pancrazi Scarpellini lo batteva, divulgatore della lezione di Giorgio Vasari, autore delle "Vite dei più eccellenti pittori, scultori e architettori",  imprescindibile punto di riferimento per tutti noi) Non ho modo lì, nella Sala dei Notari (situata accanto alla Sala della Vaccara, dove ricordo un incontro "dottorale" di Psiquadro, al quale partecipai con la prof.ssa Caterina Zappia) di raccontarti che la sua voce tu l'hai sentita quando eri nella mia pancia. Sì, Luigi Maria, sei venuto a lezione con me quando ero incinta. Credo che il giorno del concepimento sia stato il 29 giugno 2013, a casa nostra, sotto il giglio di Francia in ferro battuto- queste cose si sentono e si sanno-, durante il periodo in cui usufruivo della borsa lavoro all'Unipg, e dopo la "tre giorni" con Giorgio, papà, alla Biennale di Venezia (con quel caldo umido e la fatica della full-immersion non sarei riuscita a portare avanti la gravidanza, se fossi già stato in pancia). E hai ascoltato le sue lezioni, comodamente immerso nella placenta, e magari hai sentito le sue parole incoraggianti, piene di rispetto, stima, al momento del resoconto finale del Project Work "Arte" del gruppo StARs, della stretta di mano (forte, salda, limpida!) e dei saluti al team.  

... foto "leggermente fuori fuoco"...
Ascoltiamo anche il professor Alan Dilani (PhD Architect/PublicHealth, nato sulle montagne del Kurdistan iraniano, fondatore del giornale World Health Design) che racconta il suo percorso di ricerca e di vita, mostrando delle immagini (documenti importanti, ma da grandi, che non hanno appeal per un bambino, neppure a livello visivo. Lo "storyteller" avrebbe potuto aiutare lo studioso, mi si passi l'osservazione di parte e la battuta che alleggerisce e non ferisce). Allora ti spiego, semplificando all'essenziale, il concetto fondamentale che si vuol trasmettere : l'architettura serve a far star bene le persone! Cerca di creare benessere per il corpo, proponendo delle abitazioni dove è bello e comodo stare; per la mente e per l'anima, perché vivere in un ambiente che ti piace aiuta molto; per i rapporti con le persone, perché siano belli e tanti, aiutando a stringere e coltivare amicizie dove vivi, dove studi, dove lavori...Parola-chiave: interdisciplinarietà! E mi viene da fare una domanda: è sempre questo che si prefigge? e anche quando fosse, ci riesce?
La sua esperienza di vita è per me motivo di seria, rigorosa riflessione e mi spinge a voler cercare ulteriori notizie in merito. 
Ti scatto qualche foto ed ecco che mi rispondi con uno sguardo eloquente e con un gesto inequivocabile (fermato da un click!). 
Dopo più di un'ora - forse un'ora e mezzo- ti invito a raggiungere l'uscita, ma tu non vuoi alzarti...un po' perché gli altri restano seduti, un po' per quello che ti ho detto io (Bisogna sempre far terminare di parlare una persona. Aspettare che finisca il suo turno, prima di alzarsi e di uscire. Altrimenti sembra che quello che lui dice ti annoi, e magari si dispiace. Invece se ti alzi quando ha terminato e l'altro non ha ancora iniziato, nessuno si offende. La gentilezza. Questa è una delle parole più belle del mondo e forse la più "sostenibile". Peccato che il mondo se ne dimentichi e che non basti per difendersi). Per convincerti a seguirmi - come mamma non voglio mettere a dura prova la tua pazienza e il tuo limite di sopportazione - ti chiedo di guardarti intorno e di dirmi quanti bambini vedi: "nessuno, solo io!", mi rispondi. Appunto, ora possiamo andare. Lo capiranno...Ragionando, mi assecondi. Mi giro e vedo, davanti alla finestra dalla quale proviene una forte luce, un ragazzo che fa delle riprese video, avrà l'età dei miei studenti o poco più.
Saluto intanto all'ingresso chi mi ha, con molta gentilezza, invitata e accolta qui insieme a te e, tramite lei, Debora Vella (non la pasticciera - un altro caso di omonimia - ma la collega giornalista), mando un caro saluto a chi, ora, è sul "palco" e in prima fila... Andrea Margaritelli. È questo il suo nome (ma a te l'avevo già detto e ti avevo parlato di questo caro amico. È un ingegnere. Costruisce, un po' come te con le costruzioni e con i modellini da studiare e collezionare che prendi in edicola e monti pezzo dopo pezzo. Ma chi è un amico? - "è qualcuno che prende un grosso rischio per te! - Un grosso...? - Sì, uno grosso!", rispondendo con le parole del copione del film  Mon Meilleur Ami (Il mio migliore amico), dvd riportato da Montpellier. - E chi è il tuo migliore amico?...e tu per chi sei il migliore amico?...)
See you later...à la prochaine...

Ci godiamo il centro passeggiando en plein air. 


Facciamo una sosta nell'androne di Palazzo dei Priori, dove ti mostro il Leone e il Grifo, in bronzo, che tanto ti è rimasto impresso anni fa. Giocavi nella Sala del Caminetto, con la video-installazione Perugia Folgora - 10 minuti circa - interattiva e a ciclo continuo. Lo hai visto staccarsi dalla facciata di Palazzo dei Priori, per condurci indietro nel tempo e mostrarci la storia della nostra città, la sua doppia anima, tra "ferro e fuoco" e raffinata soavità dell'arte. 


Già, il Grifo e il Leone, grandi, imponenti, accanto al famoso Forziere di Perugia. 


C'è una tavola architettonica del Palazzo dei Priori in rilievo, sempre nell'androne, un disegno tattile, che tu trovi divertente e interessante da toccare con i polpastrelli, seguendone le linee d'insieme e i dettagli. 


Quasi senza accorgermi, ci dirigiamo verso il Pincetto, ma proseguiamo lungo via Oberdan fino a un noto negozio di giochi che dà molto spazio alla scienza. È però già chiuso. Mi ricordo della mostra che volevo vedere...e ti dico..."tanto che siamo qui, dai, andiamo insieme a vedere i kimono giapponesi e i nuovi quadri di Chigusa!" Tu l'hai conosciuta nel suo atelier in corso Garibaldi, insieme a me. Ti sei fermato a lungo ad ammirare i suoi colori, le sue opere, guardandole con attenzione, incantato - e questo mi fa dire: m'illumino d'immenso!-. Incantato molto dalla calligrafia, dall'indaco e persino dalle foglie dell'indaco, con le quali lei stessa crea le sfumature del pigmento che poi usa su tavole e tessuti. Del resto ti piace il Giappone. Pure Gozzilla arriva da lì, e hai voluto approfondire la storia di Hiroshima e Nagasaki della quale si parla nel film. Insieme abbiamo scelto l'opera che oggi è a casa nostra, corredata da certificato di autenticità...  Ali del pensiero, tempera e calligrafia - "Junko Ito" - su tavola in legno (cm.40x100), opera unica vincitrice del primo premio al concorso Manifesto donna di pace nella Biblioteca comunale San Matteo degli Armeni (dove c'è una copia sopra un arco interno). Un simbolo, che non ha prezzo, di ciò che faccio e porto avanti. La cito per questo. L'arte arriva subito agli occhi, alla mente e al cuore dei bambini, perché è anche il loro vitale modo espressivo... Chigusa Kuraishi è un'artista ma è anche una giornalista
La collezione di kimono è della sua famiglia - in alcuni c'è anche impresso lo stemma - ed è andata crescendo nel tempo grazie agli apporti di Chigusa. Un dialogo tra gli abiti tradizionali e i quadri esposti, i reperti etruschi e la chiesa... Ti spiego che siamo in una chiesa, come vedi, ma non più consacrata, cioè non è più un luogo sacro (di solito la consacrazione e sconsacrazione è il Vescovo a farla...) e non ci si celebra più la Santa Messa. Oggi viene usata dagli imprenditori culturali per progetti di vario tipo e dagli artisti per far vedere le proprie pitture, le proprie sculture...a chi passa e magari si ferma incuriosito. Merita un approfondimento questo scrigno che racchiude (fino al 29 maggio) la mostra di Chigusa Kuraishi. Si tratta della ex chiesa di Santa Maria della Misericordia, in via Oberdan n.54, in quello che fu l'ex ospedale (dal civico 40 al civico 58). Suggerisco i seguenti link:
Per ogni aggiornamento esiste anche la pagina facebook ad vocem (impresa locale)

Di seguito propongo altre opere di Chigusa, da osservare, possibilmente dal vivo, nella levità sospesa della meditazione e dell'incanto zen, lasciando che a parlare siano i suoi stupendi colori, quasi impalpabili, e l'astrattismo (per lo più) delle forme, che vanno gustate nel profondo, lasciando il tempo alle spalle per entrare nella dimensione dell'eternità.

...Chigusa Kuraishi...
pittura e scrittura...colori e parole...per dire "Pace, Armonia"


...La leggenda di Agilla e Trasimeno...
Non la conoscevo.
Ne ho sentito parlare per la prima volta
al corso AVATAR - Azioni per la VAlorizzazione Turistica
attraverso la Augmented Reality





































































...questo archetto mi ricorda qualcosa...aria di casa...


... e anche la luce... 






...lacerti murari etruschi...



                                                                                        

                                                                       





Scivoliamo quindi, velocemente, saltellando le scalette, verso la chiesa di Sant'Ercolano, santo patrono del Comune e dello Studium perugino, fino ai Tre Archi, accanto a Palazzo della Penna, e oltre...


Poi raggiungiamo la stazione del Minimetrò al Pincetto (da sotto). Ed eccoci di nuovo al parcheggio Ripa di Meana per riprendere la mia auto (che è pure tua) e tornare a casa. Ma anche qui in centro siamo di casa...



Nonostante tutto, continua sempre a sognare...e va dove vorrai!!!

                               sì, si può!
                                
                                                                                              ...de tout coeur...
                                                                                                                            mamma                                                                




























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#SEEDParis...in pillole d'arte e d'architettura!!!