GLI IMPERDIBILI. Dubai Expo, Festival del giornalismo Perugia, Biennale d'arte Venezia


GLI IMPERDIBILI.
Dubai Expo, Festival del giornalismo Perugia, Biennale d'arte Venezia

TUTTI INSIEME APPASSIONATAMENTE...
è TEMPO di PRIMAVERA, è TEMPO di PASQUA, è TEMPO di UMBRIA!!! 

Quando si dice e si fa... 
SCUOLA di "ARTe CITTàDINANZA & Co.STITUZIONE" 
in viaggio con...

 di Elisabetta Berliocchi Bistarelli


Bene...dove eravamo rimasti...Mi piace iniziare con un'immagine. Anzi due, proposte alla fine dell'articolo precedente. E dai tratti neri sui colori. Una lettera, forse due, un segno di interpunzione, se guardati secondo il giusto angolo di orientamento e di inclinazione. E un grande punto dal quale partire, come nel libro di Peter H.Reynolds dedicato all'infanzia e ai talenti da trovare, valorizzare. Ognuno ne ha. Sono dettagli da un'opera di Wassily Kandinsky esposta al Centre Pompidou di Parigi. L'olio su tela è Impression V (Parc) del 1911. Un dono g-local di Nina Kandinsky del 1976. Una donazione fatta al Beaubourg e alla cittadinanza tutta, a livello internazionale.


Riporto di seguito quanto si legge nella "dida" dei pannelli esplicativi al Beaubourg. Legende bilingui come certi vasi dell'antichità greca, come appunto quelle ceramiche decorate da figure nere su fondo rosso, da un lato, e dall'altro da figure rosse su fondo nero. Ma a ben guardare il dipinto, in alcuni angoli e frammenti, con quel campo chiaro e i segni neri, ricorda i raffinati ed essenziali lekythoi della produzione attica a fondo bianco. 
"Français. Formes et couleurs s'éloignent désormais de toute fonction et traduisent davantage rythmes et cadences. Dans son essai Du spiritual dans l'art (1912), Wassily Kandinsky qualifie d' «Impressions» six de ses peintures réalisées en 1911. Encore inspirée par la «nature extérieure», celles-ci laissent entrevoir quelques éléments concretes comme ici les deux cavaliers (in francese esistono due termini per indicare due accezioni della parola italiana 'cavaliere': 'chevalier' e 'cavalier', ndr) et leur monture. Réduites à des lignes noires, ils se superposent à un monumental triangle rouge à la signification symbolique. Cette œuvre a été exposée par l'artiste au Salon des Indépendants de Paris dès l'année de sa création. 
English.  Shapes and colours now move away from their descriptive function and begin rythms and tempos. In his essay concerning The Spiritual in Art (1912), Wassily Kandinsky described six of his paintings from 1911 as «Impressions» . Still inspired by «outside nature» , they allow  a glimpse of some concrete elements, such as this two knights and their mounths reduced to mere black lines, superimposed on a monumental red triangle endowed with symbolic meaning. This work was exhibited by the artist at the Paris Salon des Indépendants in the year it was created".


"UN VIAGGIO LO VIVI TRE VOLTE: 
QUANDO LO SOGNI, QUANDO LO FAI, QUANDO LO RICORDI" 

È ancora fresco il ricordo dell' Expo 2015 a Milano. È ancora vivo l'eco del Green Table che si è tenuto a Perugia nell'ottobre 2021. Ed ecco un' Umbria sorprendente all' Expo Dubai 2020. Dove? Ma al Regional Day Padiglione Italia, naturalmente! Poteva mancare, in primavera 2022, "il Cuore Verde" dello stivale negli Emirati Arabi?! Certo che no! E infatti, facendo cross-checking, spuntano come fiori e restano on line articoli e servizi dedicati all'evento. Un evento che promuove nel mondo, con balzo felino, il volto green del nostro territorio (lo dico con chiarezza: qui ogni riferimento e jeu de mots non è puramente casuale!, ndr). Il gatto (il gatto a lungo è stata l'immagine di copertina del profilo fb di qualcuno)...il Gatto con lo stivale, quasi come una favola per grandi e piccini. Quasi. Terra di dialogo interreligioso, di arte, impresa e scuole di eccellenza di ogni ordine e grado. L'Umbria! Perugia, la città dei giovani, delle Università e delle scuole di alta formazione, pubbliche e private. Percorsi di studio che poi diventano percorsi di vita: l'Unipg-Università degli Studi, l'Unistra-Università per Stranieri, l'Aba-Accademia di Belle Arti, il Conservatorio di Musica, l' Iid -Istituto italiano di design, il Nid-Nuovo Istituto Italiano di design...e altri centri e poli culturali che danno inesauribile linfa vitale ad un luogo e alla sua gente. Ed è bello studiare e lavorare in antichi conventi ed edifici, spesso riconvertiti d'uso. Penso. Già, penso. Penso a quello benedettino dell'abbazia di San Pietro, agli storici palazzi Gallenga-Stuart, Manzoni, Florenzi, o a biblioteche come quella comunale, Centro Studi "Aldo Capitini", nel complesso di San Matteo degli Armeni, a pochi passi dalla Via Crucis che conduce al n.8 di Monteripido. A Perugia, proprio a Monteripido, c'è San Francesco al Monte, in "dialogo muto" con San Francesco al Prato, l'Auditorium dove si è tenuta la prima edizione di Green Table. E sono sempre al n.8 la residenza per studenti e professori universitari, i chiostri che ritemprano la mente e lo spirito, l'antico Studium generale e la chiesa che custodisce l'arte sacra futurista dell'aeropittore Gerardo Dottori. Parlare infatti di Umbria e formazione non significa parlare solo di vestigia e archi etrusco-romani, reperti, torri e mura medievali, pitture e imprinting rinascimentale, perché sempre più la sua facies sta diventando contemporanea! Basti citare la zona Fontivegge, in continua evoluzione tra street art e archistars del calibro di Jean Nouvel e Aldo Rossi, che qui hanno lasciato i loro segni. Segni in dialogo incessante tra pre-esistenze, storia, genius loci, e il loro "Natural Genius" 

...Nella foto, da sinistra, Andrea Margaritelli, il co-ideatore di Green Table,
e i relatori Dante Oscar Benini, Maurizio De Caro che, insieme a Maria Concetta Mattei,
hanno animato il panel La tecnica gentile, in quel 22-10-2022, giorno in cui si ricorda San Giovanni Paolo II,
esattamente sei mesi fa...

E nascono nuovi Istituti di ricerca e proposte metodologiche, come quello legato alla figura di Maria Montessori oppure...last but not least, quello appunto che sta sorgendo insieme a Green Table e all'Auditorium di San Francesco al Prato. Ma su questo rimando alle ulteriori anticipazioni che vorrà svelare, a mano a mano, il patron della manifestazione Andrea Margaritelli, il "deus ex machina", con rispetto parlando verso quello Vero, con la《D》maiuscola... 《Deus 》, sì Dio appunto...

Roberto, Roberto Saviano è qui!!! Nero su bianco, con accenti cromatici rossi. Senza sfumature. Al teatro Morlacchi di Perugia. 
Roberto Saviano al teatro Morlacchi di Perugia il 9 aprile 2022
in occasione del jif - Journalism International Festival.
Alle sue spalle l'illustrazione di Makkox
Come fondale scenico il disegno a colori di Makkox e i video che Roberto Saviano stesso, mentre parla, proietta dal suo pc collegato al maxi schermo. MAXI come il processo alla mafia che racconta. Anche se "raccontare" non è il verbo giusto. Ma il tempo sì. Tempo presente. Uso il presente perché la realtà si vive hic et nunc, qui e ora.  All' International Journalism Festival proprio lui ha scritto nero su bianco il mio nome, insieme agli altri. Lo ha addirittura inciso sulla carta. Incisivo il suo tratto. Incisiva la sua voce. Incisivo il suo sguardo. Incisiva la sua stretta di mano. Incisivo tutto ciò che scrive, nel bene e nel male. E che firma. In fila al firmacopie. Ed ho stretto la mano alla storia contemporanea. In fila al firmacopie. E ho guardato negli occhi un Uomo (sì, lo so, neanche lui è, nel senso stretto del termine, Dio in terra). In fila al firmacopie. E ho sentito il calore di Napoli, del Mediterraneo, del mare. In fila al firmacopie. E arrivata lì, è lui che ha fatto una "mini-intervista" (a me, su di me), all'anglosassone ma "caliente" come i partenopei, verace in cinque battute. In fila al firmacopie. E ho abbracciato quei due libri, stringendogli la mano, stringendoli tra le mani, tra le braccia al mio cuore. In fila al firmacopie. E ho sentito il vulcano, prima e dopo questo incontro. Già, prima...In fila per entrare al Morlacchi. Ed ho incontrato una mia alunna e sua madre, docente pure lei. In fila per entrare al Morlacchi. Una fila lunga assai. E lì fuori, ho tirato fuori dalla borsa uno dei due libri, che loro non avevano ancora letto. Del resto io non sono riuscita ancora a vedere Gomorra dall'inizio alla fine. Cosa che ha fatto la mia alunna. Sono ancora vivo però sì, l'ho letto, è arrivato nel profondo della mia anima e l'ho portato a scuola...Un'eruzione, mentre sento la sua vita tra le pagine, tra le dita, tra le labbra. Un'eruzione, descrivendo quei colori espressionisti: a volte vividi, a volte seppiati, a volte quasi fluo...Colori di forte impatto, visivo ed emotivo. Forte. Senza fare l'eroe. Senza nascondere debolezze, fragilità, desideri. Permettendo a tutti di credere che...che  sì, è possibile vincere la paura, il dolore, la sconfitta, e rialzarsi...che sì, è possibile insieme combattere le mafie...che "la giustizia no, non è solo un'illusione", come canta Fabrizio Moro...che no, non siamo soli, anche se Solo è il coraggio, titolo dell'ultimo scritto dedicato da Roberto Saviano a Giovanni Falcone, in forma narrativa di romanzo, in uscita il 27 aprile. Già, perché lui "Cittadinanza e Costituzione" non la insegna. La fa. Di più. "Arte e Cittadinanza e Costituzione". In più di un'occasione. Forse non tutti sanno che Roberto Saviano è socio onorario dell'Accademia di Brera e ha ricevuto nel 2009 il diploma di secondo livello in Comunicazione e Didattica dell'Arte honoris causa. Questo alla presenza di Dario Fo. Un premio Nobel, anzi due. Chissà che non glielo diano davvero in futuro, come accadde ad un altro intellettuale e giornalista, da lui (e da me) tanto amato...Albert Camus appunto! Per quello che vale, io glielo darei. Indipendentemente da partiti e idee differenti, persino divergenti. Andrei addirittura a raccogliere firme e manifesterei in piazza. Già, proprio io che finora ho vissuto quasi sempre nel riserbo e non ho mai, per abitudini e per scelta, partecipato a manifestazioni di piazza. La vita è davvero sorprendente!! In fila per "conoscerlo" da vicino. E uscita da quel teatro, dentro di me ho gridato. Sì, ho gridato!!! Prima, durante e dopo. E' Gridalo, l'altro libro mio punto di riferimento. Un cuscino sul quale ho poggiato la mia testa quando, negli ultimi tempi, sono arrivati il fango e tutto il resto. E invece, poi, non riuscivo a trattenere il sorriso a trentadue denti. Per giorni. E proprio come una quindicenne ho inondato chiunque, non di lacrime (quelle le tengo per me), ma di gioia debordante, appena si è presentata l'occasione di trasmettere...la "Roberto Saviano Experience". Si dice così, giusto?! In fila, per incontrarlo. E sento ancora la musica. E scrivo qui. A casa nostra. Al buio. All'alba. E guardo, tocco lettere, tasti e segni d'interpunzione luminosi. E sorrido. De tout cœur. E suono. Certa che a qualcuno, dall'altra parte, arrivi la mia musica. Sono qui. Al mio "pianoforte" con tastiera e touch screen. Touch, come tutte le "cose" vere, interattive e vive!!! Già, suono... Oggi con le mani e con la voce.

Inizia il count down, il conto alla rovescia... -3 -2 -1 ...Al via The milk of dreams . Il latte dei sogni!!! E' questo il titolo della 59a BIENNALE INTERNAZIONALE D'ARTE DI VENEZIA (https://www.labiennale.org/it), curata da Cecilia Alemanni, che apre i battenti al grande pubblico il 23 aprile (pre-apertura in corso a parte). Ma non preoccupatevi, c'è tempo fino al 27 novembre 2022 per vederla nelle sedi dell'Arsenale e dei Giardini, oltre che negli spazi diffusi in città, e a Forte Marghera, Mestre. E mi raccomando, non dimenticate gli Eventi collaterali "ammessi dalla Curatrice e promossi da enti e istituzioni nazionali e internazionali senza fini di lucro" che "propongono un’ampia offerta di contributi e partecipazioni" e "arricchiscono il PLURALISMO DI VOCI che caratterizza la Mostra". Sono 80 le Partecipazioni Nazionali e 5 i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale Arte: Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell’Oman e Uganda. Repubblica del Kazakhstan, Repubblica del Kyrgyzstan e Repubblica dell’Uzbekistan partecipano per la prima volta con un proprio Padiglione. Il Padiglione Italia alle Tese delle Vergini in Arsenale (sostenuto e promosso dal Ministero della Cultura, Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane) è stato curato da Eugenio Viola. Uno degli ulteriori sostenitori è proprio umbro. La Fondazione Carifol (Cassa di Risparmio di Foligno) infatti, che compie 30 anni, con il Ciac (Centro italiano per l'arte contemporanea) partecipa a pieno titolo alla Biennale. La sostiene tangibilmente. E' un ritorno di immagine per tutta la regione e un arricchimento del patrimonio artistico territoriale, visto che nel 2023 Gian Maria Tosatti, artista al quale è affidato il Padiglione Italia, esporrà a Foligno e donerà alla Fondazione un'opera.
Continuiamo ora a procedere per parole-chiave e concetti-chiave, in questo viaggio nell'arte contemporanea, in dialogo con le pre-esistenze di una location da favola- lo è davvero- come Venezia. FAVOLE. Il latte dei sogni è "un libro di favole di Leonora Carrington .

Surrealismo...Un libro che ho tirato fuori, dopo molto tempo, dalla mia libreria. E' il catalogo di una mostra
che si è tenuta nel 2009 (4 luglio-18 ottobre) al Museo Revoltella - Galleria d'arte moderna di Trieste 
Leonor Fini - L'italienne de Paris
 
Oggi - lo dichiara lei stessa - la curatrice della Biennale parte proprio da un libro di fiabe della Carrington,
britannica di nascita, ma messicana di adozione e di elezione,
per guidarci nel suo e nostro viaggio reale a Venezia.
A me però sono tornati alla mente e al cuore i lavori di un'altra artista surrealista, anzi due...
l' italienne de Paris Leonor Fini, e la messicana Frida Kahlo, che sulla tela fa irrompere la realtà

The Milk of Dreams, un libro in cui l’artista surrealista descrive un mondo magico nel quale è concesso cambiare, trasformarsi e diventare altri da sé". Sarà appunto Leonora Carrington "la compagna di un viaggio immaginario che dalla metamorfosi dei corpi ci condurrà alla metamorfosi degli oggetti." LATTE. Mi fa pensare alla via lattea, al saper guardare il cielo e le stelle con gli occhi incantati di un bambino, a una sorta di "allattamento didattico", e al concretizzarsi dei sogni, nella realtà, attraverso i frutti dell'impegno, potenziato quest'anno, che la manifestazione profonde a favore dei GIOVANI e GIOVANISSIMI: la consueta Biennale educational, "un’ampia offerta, che si rivolge a singoli e gruppi di studenti (scuole di ogni ordine e grado, ndr), bambini, adulti, famiglie, professionisti, aziende e università; Biennale sessions, dedicate "alle università, alle accademie e a tutte le istituzioni operanti nella ricerca e nella formazione nel campo delle arti, dell’architettura e nei campi affini"; la prima edizione della Biennale College Arte, "alla  quale hanno aderito oltre 250 giovani artisti/e emergenti under 30 provenienti da 58 paesi in tutto il mondo". 


SCARTO. Percorsi guidati, attività di laboratorio, iniziative interattive, workshop e Second Life. Non ti butto. Ti riuso, un nuovo programma all'insegna di  "eco-sostenibilità, creatività, riuso dei materiali" che "saranno alla base delle attività per le quali si pone l'obiettivo di avvicinare i ragazzi a una sempre maggiore attenzione alla riduzione dell’impatto produttivo sull’ambiente seguendo i dettami delle buone pratiche definite dall’Europa". PHYGITAL. In presenza ma anche on line con le attività didattiche virtuali "progettate e condotte da professionisti educational formati dalla Biennale di Venezia e pensate in diversi formati per i diversi cicli scolastici; si svolgono su piattaforme di e-learning messe a disposizione dalla Biennale oppure sulle piattaforme utilizzate dalle scuole; consistono in una introduzione ai temi e contenuti dell'Esposizione, in un laboratorio didattico e in una discussione finale". ARTE PER TUTTI. C'è poi il Progetto categorie fragili, dicitura che a me personalmente non piace, al pari di "disagio sociale", perché ho riscontrato più forza e voglia di stare insieme, nonostante e "in virtù" delle difficoltà e dell'esclusione, proprio in alcune persone che necessariamente ogni giorno hanno un peso in più da portare. Un progetto, si legge nel sito ufficiale della Biennale, "pensato per categorie meno coinvolte nella fruizione di mostre ed eventi culturali - salute mentale, disabilità, senza fissa dimora, dipendenze, migranti, minori e in generale persone che si trovano all’interno di situazioni di disagio sociale - che prevede il coinvolgimento attivo di comunità educative e terapeutiche". Arte per tutti alla Biennale dunque. Fruibile anche da persone non udenti, ipovedenti e non vedenti. Sì, si può. 
Vorrei però continuare con LE PAROLE DEL PRESIDENTE della Biennale internazionale d'arte di Venezia, Roberto Cicutto. Ecco di seguito alcuni STRALCI. 
«La Mostra di Cecilia immagina nuove armonie, convivenze finora impensabili e soluzioni sorprendenti proprio perché prendono le distanze dall’antropocentrismo. Un viaggio alla fine del quale non ci sono sconfitti, ma si configurano nuove alleanze generate dal DIALOGO fra esseri diversi (alcuni forse prodotti anche da macchine) con tutti gli elementi naturali che il nostro pianeta (e forse anche altri) ci presenta. I COMPAGNI DI VIAGGIO (le artiste e gli artisti) che si aggregano alla Curatrice provengono da mondi molto diversi fra loro. Cecilia ci dice che c’è una maggioranza di artiste donne e soggetti non binari, una scelta che condivido perché riflette la ricchezza della forza creativa dei nostri giorni». «Molte opere sono nuove produzioni appositamente create per questa edizione. Un segno importante e la prova di una grande attenzione alle NUOVE GENERAZIONI di artiste e artisti. Non a caso la Curatrice ha accettato di studiare e realizzare il primo College Arte nella storia della Biennale, che si affianca a quelli di Cinema, Danza, Teatro e Musica. I risultati dei College degli ultimi anni, sotto la diretta responsabilità dei Direttori Artistici coadiuvati da tutor, sono stati molto positivi». «Sembrava difficile realizzarlo anche per ARTE. Ma invece tre artiste e un artista, scelti fra i molti candidati da tutto il mondo, vedono le loro opere esposte fuori concorso nell’Esposizione Internazionale, con UGUALE DIGNITA' rispetto ai loro colleghi già affermati, selezionati dalla Curatrice. Una tappa importante per la Biennale di Venezia che sempre di più, attraverso le attività del proprio ARCHIVIO STORICO e la costituzione di un CENTRO INTERNAZIONALE DI RICERCA SULLE ARTI CONTEMPORANEE, si fa STRUMENTO DI CRESCITA per artiste e artisti, arricchendo la propria funzione storica di produzione di Mostre e Festival.» «L’AUGURIO per questa 59a Esposizione Internazionale d’Arte è che con essa ci si possa immergere nel "RE-INCANTESIMO DEL MONDO" evocato da Cecilia nella sua introduzione. Forse un sogno, che è un altro degli elementi costitutivi della Mostra» «Ci siamo incontrati per quasi due anni attraverso Internet, inquadrati dallo schermo di un computer, ed è sempre attraverso quello schermo che Cecilia ha visitato centinaia di atelier di artisti in tutto il mondo [...] Se tutto ciò abbia fortemente influenzato lo spirito della sua mostra, non saprei dire. Ma GUARDARE DALL'OBLO' dell’astronave/computer così tanti mondi fantastici, con l’obiettivo di portarli fisicamente a Venezia per mostrarli al mondo, ha certamente rappresentato un’esperienza unica»... 



E vorrei concludere questo articolo con un nome (sabato 23 aprile si festeggia un santo cavaliere!), un video, una canzone. Ma per quanto riguarda l'ultimissima parola e l'ultimissima immagine, proprio in chiusura, lascerei spazio a Qualcuno che conosciamo tutti noi e che è co-autore del Manifesto di Assisi, il "giuramento di Ippocrate dei giornalisti" come è stato definito da Beppe Giulietti, presidente della Federazione nazionale stampa italiana e anima dell'associazione aperta Articolo 21.
 
Venezia in un video e in una canzone. No, non sono solo canzonette. Dall'alba al tramonto. Dalla mattina alla sera. Anche a Perugia. E oltre... 
Giorgia, E' l'amore che conta (videoclip da Giorgia official): 



Padre Enzo Fortunato a New York parla al Segretario delle Nazioni Unite Antònio Guterres (21-4-22)
Da guardare, leggere e da ascoltare:

-"Voglio solamente aggiungere una piccolissima cosa. Quando questo conflitto sarà passato. Passerà. Noi speriamo presto. Io spero, insieme al Cardinale (con lui presente il card. Gualtiero Bassetti, ndr.), insieme anche al suo successore, di portare qui i ragazzi dell'Ucraina, i ragazzi della Russia, i ragazzi della Palestina, i ragazzi di Israele, per un incontro. Eh...perché queste rondini possano partire...eh"
-"Moltissimo bene. Credo che lo potiamo facere"

...Buona festa della Terra! 
Buon onomastico Giorgio! ...
E ora lasciamo lo spazio al SOGNO...
...IL SOGNO POSSIBILE...
Vi aspettoooooooooooo.....................


..."leggermente fuori fuoco"...tutta colpa della selezione e dell'ingrandimento del dettaglio dalla fotografia del frame ...

Aggiornato al 22 aprile 2022

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#SEEDParis...in pillole d'arte e d'architettura!!!