IA... Oui, c'est moi, je m'appelle intelligence artificielle...
Corso di formazione continua per giornalisti. Special guest lo scrittore Aldo Cazzullo
I.A. ... Oui, c'est moi, je m'appelle intelligence artificielle...
Cortile di Francesco, ad Assisi si parla di etica, tecnologia, giovani e "Università della Barbie"
di Elisabetta Berliocchi B.
Ad accoglierci, nella piazza inferiore, sono niente di meno che la Venere di Milo, rivisitata e corretta, e il David di Michelangelo, reinterpretato dall'artista e designer Giuditta Ravalli, specializzata in scultura digitale e stampa 3D. Siamo al Cortile di Francesco in Assisi. Passo oltre, per arrivare puntuale al corso di formazione continua per giornalisti AI. A servizio di un'etica professionale, umana e sostenibile che si tiene nella Sala Cimabue-Centro Convegni, underground. Mi riprometto di fare all'uscita qualche scatto fotografico alle inconsuete sculture, con calma, prendendomi tutto il tempo necessario (https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=pfbid0bYsypvi4FbE8iib9Yu7xZTA7vFj87CTjHXqPVGsefT7vtZqinQBAZQDWsRhbpAFnl&id=100005005959745).
Ci danno, all'ingresso lungo le scale mentre scendo, un dépliant dove leggo informazioni su questa mostra allestita sotto le logge e nella sala Lorenzetti. Mostra che è anche "esperienza artistica, percettiva e partecipativa"...CICATRICI, è questo il titolo. Bullone (Pensare. Fare. Far pensare) è invece l'Ente promotore, fondazione "la cui missione è accompagnare adolescenti e giovani adulti con esperienze di patologie importanti alla riscoperta della propria identità oltre la malattia, costruendo insieme percorsi di reinserimento nella vita sociale e professionale".
E soprattutto di giovani si parla oggi. Coordina i lavori Donatella Miliani, giornalista e consigliera dell'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria. A fare gli onori di casa è padre Giulio Cesareo, attuale direttore e portavoce della Sala Stampa della Basilica di San Francesco, che sottolinea come lungo la linea del tempo i francescani siano stati "collettori" e "Assisi sempre luogo di connessione tra le parti". In collegamento video, Alberto Barachini, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega all'informazione e all'editoria, esordisce con un verbo all' infinito reiterato...occorre "difendere gli argini, la comunità, la cittadinanza democratica, difendere l'etica di categoria, difendere il valore della creatività, base della piramide economica, difendere la fiducia dei cittadini" e fa riferimento alla nuova legge sull'A.I. approvata dal Parlamento "per creare una strada più sicura per l'innovazione" (Dal reato di deepfake al miliardo da investire in startup: la legge italiana sull’AI spiegata dal sottosegretario Barachini | MilanoFinanza News). Si sofferma su deep fake, manipolazione, revenge porn, sull'art.26 e sulle pene più severe. Reati perseguibili dietro denuncia, ecco perché bisogna "vincere la paura, la vergogna e denunciare per migliorare le difese complessive del Paese". A vigilare sono le agenzie per il digitale (un miliardo stanziato per l'A.I.), la cybersicurezza... Ne deriva, ha sottolineato, l'importanza della Formazione continua dei giornalisti, affinché "siano i primi difensori della loro professionalità e responsabilità, dei Codici etici dentro le redazioni, del Codice etico sull'utilizzo dei social". Nella ricerca archivistica l' A.I. può essere utile, ma non può esserci sostituzione. In tal senso va sensibilizzato il cittadino perché vada oltre, la usi come punto di partenza per un cross-checking/fact-checking.
È quindi la volta di don Alessandro Picchiarelli, sacerdote, docente alla Pontificia Università Urbaniana di Roma, esperto di nuove tecnologie, che prosegue il discorso sottolineando come sia "difficile distinguere ciò che è corretto formalmente da ciò che è vero, sia per i giovani che per noi che diamo per vero ciò che all'apparenza pare corretto. L'A.I. sta cambiando il nostro statuto antropologico, riflettere sull' A.I. è riflettere sull'umano. La Pontificia Accademia per la Vita e RenAIssance (Cosa è Renaissance_UCA_15062022) in Vaticano si chiedono cosa fare per rimettere al centro l'uomo, per non mortificare il bene, per non ledere la dignità umana". Confessa di essersi concesso una licenza poetica nell'inserire, alla fine della sua tesi di dottorato in Teologia, una preghiera, in pratica una strofa sulla tecnologia aggiunta al Cantico delle Creature, certo che san Francesco l'avrebbe fatto oggi. Esiste del resto anche un patrono di internet, morto a quindici anni, che protegge i giovani, ed è san Carlo Acutis, fresco di canonizzazione, i cui resti mortali sono venerati nella chiesa di Santa Maria Maggiore-Santuario della Spoliazione in Assisi. È quindi ad un imprenditore che viene chiesto "come valorizzare i pro dell'innovazione digitale senza svilire i valori dell'umanesimo".
Massimo Mercati, amministratore delegato di Aboca (https://www.aboca.com/it/azienda/) , spiega come il brand, dal 1978, si concentri su una scommessa e sul rischio di impresa: "studiare la natura per la salute", puntare sulla "molecola già fatta in natura". E dopo aver aperto l'intervento con il noto refrain "siamo fatti della stessa sostanza..." continua dicendo "appartiene alla natura e alla natura torna". Questione di biodegradabilità. È del parere che l'A.I. sia "un ossimoro, una trappola concettuale...un essere naturale che parla con un essere artificiale", come quando lui stesso si rivolge all'automobile. Menziona la teoria di Gaia: "siamo tutti interconnessi". Parla di una "gabbia tecnologica dominata da terzi e di monopoli tecnocratici, di etica come polis e felicità". In alcuni passaggi fatico a comprendere la complessità delle sue riflessioni, un mio limite...pur essendo coetanei, avendo frequentato lo stesso liceo classico a Città di Castello, eravamo in sezioni diverse, lui la III A, io la mitica III C...e però alla maturità prese 6 punti più di me. Questo fa la differenza! Ricorro quindi all'ausilio dell'intelligenza artificiale, soprattutto per il discorso sulla molecola, sulla "locuzione A.I." e l' "elaborazione dati ad alto consumo energetico utile se applicato a sistemi complessi", che mi risponde: "Aboca sfrutta molecole già presenti in natura e le utilizza per creare prodotti 100% naturali, come il complesso molecolare Poliprotect® del NeoBianacid, che aderisce alle mucose dello stomaco per creare una barriera protettiva. In generale, i prodotti Aboca sono composti da materie prime vegetali e minerali provenienti da coltivazioni biologiche, escludendo sostanze artificiali e sfruttando il potenziale di sostanze naturali complesse, come nel caso di Natura Mix Advanced Mente (con estratti di Ginkgo, Schisandra e Rodiola)" . In questo fa scuola Donatella Miliani che, dopo aver chiesto all' A.I. "puoi sostituire un giornalista?", ha letto alla platea la risposta, con le varie motivazioni che ognuno può divertirsi a formularle direttamente come riprova. In sostanza l'A.I. ha ammesso: "No, non posso sostituire un giornalista, perché non posso vivere il mondo". Si prosegue trattando temi importanti come "il lavaggio della reputazione" deputato alle agenzie, e quelli evidenziati dal sacerdote Alessandro Picchiarelli, "la sfida educativa", "le accezioni del termine 'sapere' inteso anche come" saper dare senso e significato", "il rapporto docente-studente", "il gusto, la passione e il senso di pienezza", "il lavoro del giornalista che deve aiutare a interpretare, dare la chiave di lettura". Porta la sua testimonianza: "ho chiesto a chat GPT una ricerca ma non la sentivo mia, per stile, perché non era quello che avrei scelto io ...". A questo punto l'amministratore delegato di Aboca, interpellato, interviene parlando della traduzione dal francese, citando Teams, l'utilizzo e/o alterazione di dati biometrici e voce, salvo poi d'emblée andare a sedersi di lato, lasciando quello che era il posto dello special guest, come "era scritto sul cartellino", ad Aldo Cazzullo sopraggiunto.
Eccolo alle 18 circa, di corsa tra locations e presentazione del libro Francesco. Il primo italiano. Cazzullo lo paragona, per contrapposizione, ai santi cavalieri, santi guerrieri come san Giorgio, san Giacomo, santa Giovanna d'Arco, perché lui è "il santo della pace, dell'amore, del rispetto". E a proposito del Cantico delle Creature dice: "Dio ci ha affidato il creato e noi lo stiamo distruggendo. I Protocolli di Kyoto sancivano l'obbligo di ridurre le emissioni di CO2, gli Accordi di Parigi la volontarietà". La sua è una visione apocalittica. "Il capitalismo neo-liberista selvaggio se può massimizzare il profitto lo farà, senza guardare in faccia nessuno." Il diktat da autoimporsi è: "cercare di mantenere la dignità etico-professionale". Mi colpiscono due citazioni che riporta a proposito dell' A. I., una è di Isaac Asimov in L'ultima domanda, "Dio esiste? Adesso sì", e l'altra è di Lilli Gruber, "serviranno giornalisti ancora più bravi per verificare". Anche A.I. sbaglia. Aldo Cazzullo ricorda un articolo passato alla storia, sebbene non avesse nemmeno una foto tessera, dice. L'intervista di Gianpaolo Pansa a Enrico Berlinguer in cui a un certo punto questi risponde: 'Mi sento più sicuro da questa parte" della Cortina di ferro' . E chiude così. "C'è una crisi di fiducia nella vita vera. Ciò che ci salverà è la passione". Fiducia che, nell'ambito dell'informazione, stando alle parole di Silvia Castagna si ha nei telegiornali, nei giornali, non nei social.












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