LIBERAmente In UMBRIA, SEED360 nel "cortile" di San Francesco


Edizione speciale.

"Insieme per fare la differenza" e la differenziata.
Fatti e leggende metropolitane al sale e pepe. 

LIBERAmente In UMBRIA, 
SEED360 nel "cortile" del "poverello di Assisi"

A scuola da ... 
PPP (Padre Pino Puglisi), A.I.(Artificial Intelligence), Natural GeniusArchitetti, Ingegneri, Professori, Procuratori, Politici, 
ROS (raggruppamento operativo speciale)
...se... 
autorevoli costruttori del Bene. 

di Elisabetta Berliocchi Bi-star-Elli


L'ATTESA

PERUGIA. È iniziata così. La città è tappezzata di cartelloni formato maxi. Impossibile non vederli, con quel verde-blu fluo cangiante su campo bianco. Fermi al semaforo rosso in piazza Grimana (Fortebraccio), indico a mio figlio il totem (piazzetta Ruggero Puletti) dove si annuncia l' edizione 2024 del Festival dell'Architettura, SEED360 -Design actions for the future . E' un evento che coinvolge tutti: promosso da FGG (Fondazione Guglielmo Giordano), a cura di Inarch (Istituto nazionale di architettura), con il sostegno e il patrocinio di Regione Umbria, Comune di Perugia, Fondazione Perugia, Camera di Commercio dell'Umbria, Sviluppumbria, Umbria cuore verde d'Italia, con il supporto di Aboca, Ciam, Colabeton, Listone Giordano, Luce5, Tecla (scritto con E ed L al contrario), Uniko, media partner Domus e Rai, con il patrocinio di Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, Cna ppc (Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori), in collaborazione con Aba (Accademia di Belle Arti Perugia 1573), Unipg (Università degli Studi di Perugia A.D.1308), Unistrapg (Università per Stranieri di Perugia), Adi delegazione Umbria (Associazione per il disegno industriale), Fua (Fondazione umbra per l'architettura), Inu (Istituto nazionale di urbanistica), MappeLab., Pefc, Ordine degli Ingegneri, Umbria Acque, Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Perugia, technical sponsor ArchimedeArte, ArtigianMobili, Connesr, Minimetrò, OpenMind, Passioni, SanFra, Vermobil. 

IL PRIMO INTERROGATIVO 

E chi mai scriverebbe un pezzo da "rompiscatole", formulerebbe una domanda provocatoria o direbbe una parola "oppositiva" contro uno di tutti 'sti colossi parati innanzi?!! Già, chi farebbe il "cittadino monitorante"... 





IL SECONDO INTERROGATIVO.

Ti ricordi lo scorso anno quando sei venuto con mamma e papà e ti ho presentato ad Andrea Margaritelli? Ecco, sono tornati, Seed360 e lui, spesso fuori Umbria. In realtà ti aveva già stretto la mano, quando eri in pancia e ci lavoravo (coordinata insieme al team di professionisti del settore, nei vari project works, prodromi dell'evento, che personalmente ho sviluppato nella Borsa lavoro post dottorato all' Unipg e nella scuola pubblica italiana, ndr). Ed è con il candore, la spontaneità, la simpatia di un bambino di 10 anni, che di getto mi chiede, conoscendo il significato del termine inglese, lingua che ama molto: "Ma a che serve 'sto 'seme'?" Sorrido e cerco nella mente la risposta, non facile da dare..."a che serve..." E infatti rispondo: "Ci penso, poi te lo dico". 

LA RISPOSTA NELL'IMMEDIATO

Prima però giochiamo un po' ricordando il libro del nonno Luigi dal titolo Come nascono i bambini, che spiega attraverso immagini (foto di pop-up) e parole (concetti-chiave adatti al target di riferimento) l'impollinazione, la riproduzione degli animali e la fecondazione spermatozoo-ovulo (vedi foto in fondo a corredo dell'articolo). 
-Te lo ricordi, vero?! 
-Sì...
Torniamo alle nostre attività della giornata. 

LA RISPOSTA PONDERATA

La sera mi rammento dell'interrogativo, mentre guardo un post del settembre 2020, con scatti fatti nella pineta a Tagliata di Cervia, quella pineta lungo la "Riviera dei Pini" sfigurata dai danni causati dal maltempo nel 2015. Li ha riproposti facebook in questi giorni e, osservandoli, mi risuona dentro una canzone di Sergio Endrigo...

...Per fare una panchina (ah no, errata corrige: era "un tavolo", ndr.) ci vuole il legno  🎼🎵🎶🎶
Per fare il legno ci vuole l' albero 🎶Per fare l'albero ci vuole il seme 🎵Per fare il seme ci vuole il frutto 🎵
Per fare il frutto ci vuole il fiore 🎶Ci vuole un fiore, ci vuole un fiore... 🎶🎶

Cerco il testo completo, che piace a grandi e piccini. Ancora non te l'ho mostrato. Vediamo che ne pensi della mia risposta in note. Conoscendoti però so che vorrai una risposta più precisa e scientifica...

Ci vuole un fiore   (brano di Sergio Endrigo🎼🎵🎶🎶
Le cose d'ogni giornoRaccontano segretiA chi le sa guardareEd ascoltare
Per fare un tavolo ci vuole il legnoPer fare il legno ci vuole l'alberoPer fare l'albero ci vuole il semePer fare il seme ci vuole il fruttoPer fare il frutto ci vuole il fioreCi vuole un fiore, ci vuole un fiorePer fare un tavolo ci vuole un fiore
Per fare un tavolo ci vuole il legnoPer fare il legno ci vuole l'alberoPer fare l'albero ci vuole il semePer fare il seme ci vuole il fruttoPer fare il frutto ci vuole il fioreCi vuole un fiore, ci vuole un fiorePer fare un tavolo ci vuole un fiore
Per fare un fiore ci vuole un ramoPer fare il ramo ci vuole l'alberoPer fare l'albero ci vuole il boscoPer fare il bosco ci vuole il montePer fare il monte ci vuol la terraPer far la terra ci vuole un fiorePer fare tutto ci vuole un fiore
Per fare un fiore ci vuole un ramoPer fare il ramo ci vuole l'alberoPer fare l'albero ci vuole il boscoPer fare il bosco ci vuole il montePer fare il monte ci vuol la terraPer far la terra ci vuole un fiorePer fare tutto ci vuole un fiore
Per fare un tavolo ci vuole il legnoPer fare il legno ci vuole l'alberoPer fare l'albero ci vuole il semePer fare il seme ci vuole il fruttoPer fare il frutto ci vuole il fioreCi vuole un fiore, ci vuole un fiore
Per fare tutto ci vuole un fiorePer fare il frutto ci vuole un fiorePer fare tutto ci vuole un fiorePer fare tutto ci vuole un fiorePer fare tutto ci vuole un fiorePer fare tutto ci vuole un fiore
(Fonte: LyricFindCompositori: Giovanni Rodari / Luis Enrique Bacalov / Sergio Endrigo, Testo di Ci vuole un fiore © Universal Music Publishing Group)





LA RISPOSTA PONDERATA ALTERNATIVA

Riprendo in mano quel libricino verde all'apparenza leggero e maneggevole, in verità pesante come un macigno, acquistato anni fa (all'epoca insegnavo al liceo linguistico "Giordano Bruno"). Lo notai durante una riunione di docenti iscritti a LIBERA. Associazione, nomi e numeri CONTRO LE MAFIE. Quella riunione di "LIBERA Umbria" si tenne (guarda il caso...) proprio a Ponte San Giovanni, ma all' Hotel Déco (o DecoHotel che dir si voglia), non nelle aule della Giove Informatica - Form@zione dove per lo più seguivo le lezioni del percorso integrato A.V.A.T.A.R (Azioni per la VAlorizzazione del Territorio attraverso l' Augmented Reality, fondi Por-Fesr per il reinserimento professionale dei quindici disoccupati vincitori del concorso pubblico). Percorso integrato coordinato da Anna Schippa, presente alla Sala dei Notari, in occasione di SEED360 edizione 2024, accanto al compagno "Fofo" (Fabrizio Croce), assessore del Comune di Perugia. Lì alla Giove (sì, il nome del pianeta con quella macchiolina che è una tempesta, come hai studiato...il nome del padre degli dei in latino - Zeus in greco, come una delle fabbriche fondate dal nonno, quella di lavatrici, la Zeus appunto, liquidata per decisione dei soci-) ...Lì partecipavo attivamente a brain storming, team building, project work, lezioni... continuando ad abbeverarmi alle fonti di una cultura fattiva, legata al mondo del lavoro, tra arte, turismo, imprenditoria, tecnologia. I docenti? Andrea Margaritelli, Antonio Guaitini, Giovanni Tarpani, Massimiliano Macchia, Elisabetta Federici e molti altri ancora, locali e bolognesi, milanesi... L'ho utilizzato in seguito nel corso delle mie lezioni nella scuola pubblica quel libricino verde di 138 pagine dal titolo CITTADINI SI DIVENTA. Itinerari per una cittadinanza consapevole, quindi è con cognizione di causa che lo prendo come utile e calzante strumento per spiegarti cosa significa "seme". Basta sfogliarlo, per capire un altro senso che può avere questo termine, senza tralasciare la copertina e arrivando alle pp.123-138 dove è riportata la Costituzione della Repubblica italiana. 



















FERTILI SEMI...
BENI MOBILI e IMMOBILI, BENI CULTURALI MATERIALI E IMMATERIALI, 
EVENTI CONCOMITANTI D'INTERESSE PUBBLICO 

...E sempre il caso volle che l' 11 settembre, primo giorno di scuola per tanti studenti umbri, nell' Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, alimentari ed ambientali fosse in calendario la Lectio Magistralis del Procuratore Sergio Sottani, Le infiltrazioni della criminalità organizzata in Umbria. Evento del quale ho avuto notizia tramite "la chiamata" via facebook a followers e iscritti a LIBERA CONTRO LE MAFIE fondata da don Luigi Ciotti. Potevo perdermela ?!! Certo che no! A fare da "padrone di casa" è il prof. Marco Angelini, coordinatore del Corso di Alta Formazione STORIA, CULTURA E LEGISLAZIONE DELL'ANTIMAFIA che ha già avuto modo di accogliere, tra i relatori intervenuti, il giornalista Sigfrido Ranucci. E tanto per non farsi mancare niente, non mi sono persa nemmeno l'appuntamento del mercoledì 25 settembre ore 16 con Salvatore Di Gesare, tenente colonnello dei ROS, sul tema Le indagini dei reparti speciali contro la criminalità organizzata. Almeno finché ho potuto, uscendo prima per poter essere presente pure all'Auditorium di San Francesco al Prato, all' "Opening formale" (distinzione linguistica fatta al microfono dal patron Margaritelli) di SEED360, per il quale avevo ricevuto, come lo scorso anno, un regolare invito, oltre ai rapporti intercorsi con l' Ufficio Stampa nella persona di Debora Vella prima, Ludovica Solfanelli (ElettraPR) ora. 








PROCURA e CULTURA della LEGALITA', FORZE dell'ORDINE e POLIZIA GIUDIZIARIA

Ogni volta che insieme vediamo le Forze dell'Ordine, fin da quando è piccolo, ho insegnato a mio figlio ad avere rispetto e fiducia in loro, come scritto in altre occasioni, a sentirsi tranquillo proprio perché ci sono, a identificarsi nei giochi con le guardie piuttosto che con i ladri (e qui non apro il capitolo videogiochi per questioni di spazio), a chiedere aiuto se necessario, persino se dovessimo esagerare noi genitori, perché loro prima di tutto difendono i bambini e le persone che si comportano bene. 
Un Procuratore che vuole stare vicino alla sua gente e che sorride, con un sorriso dolce e accogliente, fermo e deciso quando parla. Questa la prima impressione. E' solo per essere più vicino alla platea, specifica Sergio Sottani, che si sposta, scegliendo di parlare da una specie di "pulpito" laterale, come lo definisce ironicamente lui stesso. Inizia a gamba tesa, "Non c'è l'attenzione che dovrebbe esserci su questo fenomeno mafioso. In Umbria LIBERA tiene alta l'attenzione". In Aula Magna del Dipartimento di Scienze agrarie, alimentari, ambientali è presente il giornalista Fabrizio Ricci, insieme ad Alessandra Moreschini al timone dell'associazione guidata per vent'anni da Walter Cardinali (oggi presidente onorario), "nata il 25 marzo 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia". Cultura della legalità, appunto. Il primo e (l'ultimo) pensiero del Procuratore Generale di Perugia va infatti ai giovani, impegnati anche nella nostra regione (a Pietralunga in agosto e settembre) nei campi estivi E!State Liberi! per la gestione dei beni confiscati alle mafie. "Se ne parla poco." E perché? Lo spiega attraverso bullet points. 1) "Non è una priorità politica. Si parla più di vicende sentimentali". 2) "La criminalità nella Pubblica Amministrazione". A questo punto fa un distinguo, che vado ad approfondire on line integrando con dati più precisi, nella stesura dell'articolo, il mio "bagaglio" e gli appunti presi a lezione, perché di una lezione si tratta, parte di un Corso di Alta Formazione. "La polizia giudiziaria è composta da carabinieri, polizia di Stato, polizia penitenziaria, guardia di finanza e polizia locale e provinciale. I carabinieri dipendono dal Ministero dell'interno e dal Ministero della difesa; la guardia di finanza, dal Ministero della difesa e dal Ministero delle finanze; la pubblica sicurezza dal Ministero dell'interno, la polizia locale e la polizia provinciale dall'Ente locale di appartenenza. Gli organi di polizia giudiziaria hanno il dovere di obbedire agli ordini dell'autorità giudiziaria solo nei limiti delle attribuzioni della polizia giudiziaria" [Giuseppe Battarino, Autorità giudiziaria e polizia giudiziaria: ritorno alla Costituzione, su questionegiustizia.it, 13 dicembre 2018. Citato da wikipedia. URL consultato il 5 maggio 2019 (archiviato il 28 aprile 2019]. 3) "La mafia agisce su internet. I bitcoin ("una valuta digitale adoperata dagli utenti della rete [Treccani]", ndr) si prestano a facilità di nascondere i titolari delle somme. Così come l' Intelligenza Artificiale è uno strumento forte per la criminalità organizzata. Si camuffano persone e voci per trasferire denaro." Fa riferimento poi a Fattiperbene, le pratiche di riutilizzo sociale dei beni immobili confiscati alle mafie e dati in gestione. Se è vero che in Umbria "non ci sono tanti mafiosi, meno rispetto a Campania, Sicilia... ma anche a Lombardia e Veneto", però "ci sono i beni da noi". 
Visto che parliamo di beni, di territorio e di manifestazioni, è opportuno precisare il concetto di patrimonio o bene culturale, avendo chiara la distinzione tra "Beni culturali materiali" e "Beni culturali immateriali" [Patrimonio Culturale Immateriale - Unesco Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco Definizione di Patrimonio culturale immateriale | Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (mase.gov.it)  ; https://icpi.cultura.gov.it/] e dando il giusto rilievo all'operato del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e Paesaggistico [ Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale - Ministero della cultura ; Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale ], per i quali rimando ai siti citati tra parentesi quadre.





L'ART. 416 BIS del Codice Penale e L'INTIMIDAZIONE, L'OMERTA', L'ATTIVITA' ILLECITA

Si sofferma, Sergio Sottani, sull'Art.416 bis del Codice Penale e su tre "concetti sociologici", che investono il territorio, sui quali si fonda il potere mafioso. 1) Intimidazione. 2) Omertà. 3) Attività illecita: gestione appalti, acquisizione beni, riciclaggio, scambio elettorale...racket. Oltre alle mafie "classiche" a tutti note, Cosa Nostra, Camorra, 'Ndrangheta e Sacra Corona Unita (pugliese salentina, ultimamente un po' in crisi pare), cita "la mafia foggiana di Cerignola, pericolosa (assalti in autostrada ai portavalori, violenza inaudita, dialetto incomprensibile che rende difficili le intercettazioni), la mafia etnica, in particolare l'associazione nigeriana (prostituzione, traffico di sostanze stupefacenti), la mafia maghrebina (hashish, marijuana) e albanese".  Cita anche l'attività di SI.Re.NE. (Supplementary Information Request at the National Entries-Informazioni Supplementari richieste all'ingresso nazionale), Interpol, Polizia internazionale per poi far cenno alla presenza in Umbria della mafia etnica (Associazione).
"A molti giovanissimi sembrerà strano, ma è solo dal 1982 che è stato introdotto come reato specifico nel Codice Penale, prima dal punto di vista processuale non esisteva." Fu il 13 settembre 1982 che entrò in vigore la Legge n. 646. Questa legge, nota come “Legge Rognoni-La Torre", introdusse per la prima volta nel Codice penale italiano il reato di “associazione a delinquere di tipo mafioso” (art. 416 bis). 

CASI CLAMOROSI E CERTE COSE DA CONOSCERE

Il Procuratore generale si cala sul nostro territorio e su quello delle regioni limitrofe, nelle quali ha operato, ripercorrendo la storia d'Italia attraverso processi, nomi eccellenti, detenuti in 41 bis, collaboratori di giustizia, legati anche al territorio umbro, sebbene tenga a precisare che "questa mafia non c'è in Umbria". Ed ecco che per chi volesse ripassare o approfondire alcuni snodi fondamentali della storia contemporanea, fa nomi e casi clamorosi: Michele Sindona e quel caffè avvelenato, il Maxi processo e Tommaso Buscetta, Totò Riina, Mino Pecorelli, il giornalista ucciso legato ai Servizi Segreti (e, si legge, alla Massoneria), Giulio Andreotti, la Banda della Magliana, il magistrato Alberto Nobili e la criminalità degli anni '70 a Milano, i rapimenti, Gaetano Badalamenti, mandante dell'omicidio di Peppino Impastato, e Paolo Escobar (chi non lo conosce almeno di nome?!), criminale e politico noto come "l'imperatore della cocaina". Procede parallelamente per parole-chiave e concetti-chiave: "i pizzini", la "rete di intoccabili colletti bianchi", i potenti "mafiosi spesso soggetti dall'aspetto dimesso", "il pool, processo non più celebrato da un singolo magistrato ma da più magistrati che permette di accorpare dati, creare correlazioni...", "la risposta dello Stato e la reazione stragista", l'art.41 bis e la forma di detenzione particolarmente rigorosa, per evitare che i boss possano continuare a dirigere dal carcere, l'uso dei collaboratori di giustizia e le deposizioni, i confronti, e altro ancora. Nozioni, informazioni, esperienza sul campo a beneficio degli studenti di ogni Dipartimento presenti e dei partecipanti che, frequentando almeno il 60% delle ore di lezione del Corso UNIPG sull'antimafia organizzato con LIBERA, acquisiscono 6 crediti formativi e/o l' open badge.



IL TERZO INTERROGATIVO

Per spiegare la situazione in Umbria parte da una regione affine, le Marche, e da un omicidio di 'ndrangheta, quello del fratello di un collaboratore di giustizia, Marcello Bruzzese, ucciso a Pesaro nel giorno di Natale del 2018 per una vendetta trasversale. I killers furono presi. Ciò che fa la differenza è l'atteggiamento della comunità. "A Pesaro i cittadini parlarono". In territori come il nostro "non c'è omertà. C'è fiducia nelle istituzioni e volontà di collaborare. E le istituzioni devono sapersi meritare la fiducia. Noi siamo esenti dai fenomeni tradizionali di mafia. Le associazioni mafiose in alcune regioni non hanno interesse ad alzare l'attenzione. Preferiscono l'infiltrazione mafiosa". 
Ecco perché, anche in Umbria, il Prefetto ricorre alle "interdittive antimafia". Fa un esempio concreto. Se si ha il sospetto che nella costruzione di un edificio civile o sacro "il titolare è una persona pulita, però è prestanome di altri soggetti o alle dipendenze di altri scatta l'interdittiva, il Prefetto vieta alla società di procedere", per impedire lo sviluppo della "mafia imprenditoriale" ("enormi capitali finanziari, riciclaggio di denaro, gioco d'azzardo, traffico illecito di rifiuti e tabacco..."). Ci sono "imprese sane a cui viene negato il credito dalla Banca, ricorrono agli usurai, che potrebbero entrare all'interno di compagini sociali con prestanome". E qui faccio una specificazione: una cosa è un collaboratore di giustizia, altra cosa è il testimone di giustizia. E di essere testimone di giustizia un giorno potrebbe capitare anche a te che leggi.


INTERDITTIVA PREFETTIZIA

Ma che cos'è un'interdittiva prefettizia? 
 "La c.d. interdittiva prefettizia antimafia, di cui agli artt. 91 e ss., d.lgs. 6 settembre 2011, n. 159, costituisce una misura preventiva volta ad impedire i rapporti contrattuali con la P.A. di società, formalmente estranee ma, direttamente o indirettamente, comunque collegate con la criminalità organizzata; l'interdittiva antimafia è cioè diretta ad impedire che possa essere titolare di rapporti, specie contrattuali, con le pubbliche Amministrazioni un imprenditore che sia comunque coinvolto, colluso o condizionato dalla delinquenza organizzata

L'interdittiva antimafia può legittimamente fondarsi anche su fatti risalenti nel tempo, purché dall'analisi del complesso delle vicende esaminate emerga, comunque, un quadro indiziario idoneo a giustificare il necessario giudizio di attualità e di concretezza del pericolo di infiltrazione mafiosa nella gestione dell'attività di impresa" ( Giustizia Amministrativa - Caratteri dell’interdittiva prefettizia antimafia (giustizia-amministrativa.it) )


S.O.S (Segnalazioni Operazioni Sospette), OPERAZIONI dei ROS e "MAFIA CAMALEONTE"

"Quando magistrati, politici, fanno operazioni bancarie con contanti non tracciabili o ingiustificati, scatta la SOS (Segnalazioni Operazioni Sospette). In Umbria il riciclaggio e il falso in bilancio sono reati spia che possono segnalare campanello d'allarme. Fondi in nero da gestire senza lasciare traccia, per corrompere ad esempio la Pubblica Amministrazione senza risultare. "Il Procuratore generale menziona poi due casi che si possono trovare on line e che molti ricorderanno: l'omicidio del muratore calabrese Roberto Provenzano (ucciso da un colpo di pistola il 28 maggio 2005 a Ponte Felcino) e l' "Operazione Quarto Passo" (l'inchiesta dei Carabinieri del ROS contro la 'ndrangheta nel Perugino, in particolare a Ponte San Giovanni). Fa quindi "una citazione da fare doverosamente": "I cento passi" di Peppino Impastato. "La mafia è un camaleonte. Ci sono più mafie. Ci sono le filiali, fanno capo alla casa-madre e cercano di ricreare gli stessi meccanismi con soggetti del posto". 


IMPUNITA',  LEGITTIMAZIONE dei BOSS ed ESEMPI VINCENTI

A integrazione, riprendo in mano uno studio, Il capitale sociale della mafia. Relazioni esterne e controllo del territorio di Rocco Sciarrone https://doi.org/10.4000/qds.1476 ] ("Open Edition Journals), sempre attuale benché datato, per chiarire certi meccanismi. Mi soffermo in particolare su un passaggio che ruota attorno ad un altro termine-chiave: impunità, "ovvero la non-azione degli organi repressivi. Questa ultima condizione può essere ottenuta, oltre che perseguendo strategie di dissimulazione in grado di assicurare un adeguato livello di segretezza all'organizzazione, attraverso la corruzione di funzionari pubblici e attraverso la conquista di consenso popolare (non importa se strumentale) da usare come risposta di scambio con la sfera della politica. Attraverso questi elementi, associati sempre a un uso efficace della violenza o della sua minaccia, un mafioso potrà riuscire, anche in una zona non tradizionale, ad acquisire quella reputazione necessaria a configurarlo come soggetto in grado di produrre, promuovere e vendere protezione privata. L'espansione del power syndicate si realizzerà, infatti, pienamente solo se l'organizzazione mafiosa sarà in grado di porsi, nella zona, come industria della protezione privata [...] Sia nelle aree di insediamento originario, sia in quelle di nuova espansione, i mafiosi mostrano la capacità di procurarsi all'esterno la cooperazione, attiva o passiva, di altri attori sociali e, in particolare, di instaurare rapporti di scambio reciprocamente vantaggiosi con il mondo della politica e dell'imprenditoria [...] Per intrecciare relazioni di questo tipo, lo strumento privilegiato dai gruppi mafiosi è, più che la violenza, la corruzione, la quale 'è per sua natura silenziosa, crea un clima di complicità, favorisce la mimetizzazione, consente di conseguire l'utile desiderato con rischi minori, mina dall'interno le istituzioni' (Violante, 1998, p.IX). Le organizzazioni  mafiose hanno sempre curato 'la propria politica di relazioni esterne con gli esponenti di tutte le categoria professionali e con i quadri intermedi e gli esponenti di vertice del circuito politico-istituzionale' (Tribunale di Palermo 1995, p.763) . Questi soggetti esterni, pur non facendo parte dell'organizzazione mafiosa in senso stretto, 'costituiscono punti di riferimento per l'individuazione, l'organizzazione, la conduzione e la massima redditività dell'attività criminale'. La presenza di tali soggetti 'si estende ormai dal settore finanziario a quello giuridico, a quello degli organi d'informazione, fino ai settori culturali più diversi.' (Ministero dell'Interno, 1997, p.295) Una situazione questa ben presente a chi è in prima linea contro la mafia". Oggi come ieri... Ma è in una nota, la n.18, che si fa ricorso ad un esempio concreto, citando "il collaboratore di giustizia Antonino Saia, appartenente al clan dei Cursoti, gruppo di Catania attivo anche a Milano e Torino (cfr.Sciarrone 1998, pp.218 sgg.)". Si cercava, rivela, "di corrompere queste personalità, come i poliziotti, come i carabinieri, come i magistrati, come i professionisti, per ottenere quello che ci faceva più comodo a noi. Quindi gente addentrata nell'apparato pubblico, amministratori che a noi ci facevano comodo (Cottino, 1998, p.66)" Ed è sempre in una nota, la n.17, che si torna sul concetto di impunità legandolo a quello di legittimazione e immagine vincente. "Rispetto al successo dell'esempio mafioso, importanti sono i processi di legittimazione, per i quali grande rilevanza ha proprio l'impunità. Ha scritto al riguardo Gribaudi (1990. p.356): 'La legittimità è una risorsa che si conquista, che si può ottenere, rafforzare come perdere. Rispetto a ciò è naturalmente centrale l'impunità: l'impunità legittima i mafiosi e li rende esempi vincenti'. Sull'importanza dell'impunità per i mafiosi, cfr. CPA 1993b,pp.48 e sgg."



IL SOTTILE CONFINE TRA MAFIA E CORRUZIONE

La società umbra "non è infettata da criminalità mafiosa ma anticorpi si perdono facilmente. La classe politico-amministrativa forse è immune da fenomeni corruttivi. Piccoli favori, familismo morale. Ottenere favori strozza la società. Abuso d'ufficio, favoritismo sempre più basso. L'attività di corruzione può riguardare gli esami. L'indagine di corruzione non si ferma all'atto. La corruzione politica è la forma attuale della corruzione mafiosa. Il mafioso usa la corruzione: 'il dipendente corrotto fa quello che dico io'. La cittadinanza deve essere contro l'attività di corruzione anche se non è mafia, contro tutto ciò che limita la libertà di un individuo di inserirsi, tutto ciò che limita le scelte di coscienza". In dialogo con la platea, si librano nell'aria parole e concetti come "criminalità organizzata"..."radicamento e interessi imprenditoriali"..."violenza come mezzo di coercizione e costituzione di un diverso ordine sociale"..."lobby"..."cyberattack, hacker, cybercrime"..."mafia silente, mafie mercatiste"..."Nft e usura"..."al bar la tazzina con le sue iniziali e gente che sembra folklore ma attenzione alta"..."messaggistica criptata" ...Però "la Polizia postale è molto preparata", sottolinea il Procuratore (cellulari, skype, whatsappp...) e aggiunge, "In Umbria che tipo di criminalità abbiamo? Droga e violenza di genere, stalking, pochi infortuni sul lavoro e quei pochi si prescrivono". "Da noi non c'è la mafia. Quella mafia. Tanti collaboratori di giustizia, tanti mafiosi nelle nostre carceri. C'è stato Graviano", ad esempio. 


LE LOBBY e LA PRIMA FRASE MAGICA CHE MI HA FATTO GRIDARE, DENTRO, ALLELUIA! 

"Il settore costruzioni, il settore turistico in difficoltà, il settore alimentare possono essere soggetti a infiltrazioni mafiose in una regione come l'Umbria a forte tradizione massonica con legami con l'edilizia e con il potere". Ecco l'assist per qualche domanda ad hoc. C'è una parola che ritorna come un'eco dalla platea. Le lobby. Sergio Sottani sulle prime fa una battuta. "Se consideriamo che in Parlamento 1/3 sono avvocati!...La legge sulle lobby è più una speranza che una realtà. Non siamo riusciti a fare una legge sul conflitto di interessi, figuriamoci sulle lobby... Con i favoritismi, non c'è ricambio generazionale. C'entra con la mafia? E' corruzione." E fa riferimento a un fatto, in quel pomeriggio dell' 11 settembre... "forse non è ancora uscita la notizia del suicidio di una ragazza. Legalità come solidarietà. Nelle scuole attenti al disagio e ai segnali di solitudine. La mafia vive del consenso sociale. Chi non ha nulla va dalla mafia".


IL QUARTO INTERROGATIVO 

Sì, gliel'ho fatte io, a fine Lectio magistralis, alcune domande che poi si riducono ad una, l'ultima, già formulata a scuola.

- Lei ha detto che l'Umbria è un territorio ad alta vocazione massonica. Che con i favoritismi non c'è ricambio generazionale. Che c'è corruzione se non mafia. Come Procuratore si è mai rapportato con dei Massoni? 

-Se ho avuto rapporti? 

-Sì. Ha avuto modo di interagire con la Massoneria?

- Come magistrato non posso. 

-Nemmeno io come giornalista. Sebbene nella realtà accada diversamente (Stefano Bisi, giornalista e scrittore, alla guida del Goi per due mandati, ndr ).  La Massoneria è attenta anch'essa a preservare la bellezza del territorio...

- Non mi è mai capitato nemmeno nella mia attività di Procuratore generale... finora.

- I giovani in Umbria sono dunque costretti ad andarsene, oppure, se a Napoli si rivolgono alla Camorra perché costretti dal bisogno, qui sono costretti a rivolgersi alla Massoneria, ad una lobby che garantisca posti di lavoro, che faccia sentire protetti...

- Le rispondo già di sì (me lo dice mentre finisco di formulare la domanda, ndr)

-Molti ambiscono a entrare nella Massoneria, lo trovano persino prestigioso, come un sogno, un punto di arrivo... La Massoneria può definirsi una mafia, sebbene non apertamente violenta come la Camorra a Napoli?

- Per la legge italiana non lo è. E' legale! (parole proferite sorridendo e con un'eloquente espressione del volto, mi permetto di dire, che sembravano ripetere la frase detta durante la lezione, ndr

"La legge sulle lobby è più una speranza che una realtà")

E però chiude lo scambio di battute ripetendo la frase già detta durante il dibattito... 

"legalità come solidarietà"





Esco dal chiostro...Ritornando all'auto parcheggiata lungo Corso Cavour, in prossimità della Basilica di San Pietro (prima cattedrale sorta sul Colle Caprario - Calvario- e suggestivo complesso museale), mi imbatto in un altro cartellone della manifestazione SEED360... Faccio una passeggiata verso i Tre Archi, la chiesa e le scalette di Sant'Ercolano, patrono di Perugia e dell'UnipgMi fermo in un altro chiostro, superando piazza Giordano Bruno. Quello del complesso di San Domenico e del Manu (Museo Archeologico Nazionale dell'Umbria). Un'oasi nel cuore dell'affollato deserto cittadino. Lì trovo una mostra, organizzata da una delle relatrici di SEED360Elisabetta Furin, che ho avuto modo di ascoltare, mentre parlava accanto al Presidente, l'avvocato Mario Rampini, con i miei alunni dell' Itet "Aldo Capitini" all'Aba (Accademia di Belle Arti di Perugia). Un fuori programma, una gradita sorpresa tutta per noi che eravamo lì semplicemente per visitare il Museo dell'Accademia di Belle Arti. Peccato che poi abbia dovuto farli alzare, portandoli via prima della proiezione della sfilata, posticipata per un loro ritardo "tecnico". Mi sono scusata però dalla platea per il gesto (prontamente nel momento in cui il Presidente ha chiesto ironicamente: "se qualcuno ha qualcosa da dire ora o mai più"). Gesto, ho specificato alzandomi e avvicinandomi un po' al tavolo lungo il corridoio a lato delle poltroncine, giustificato dalla volontà di rispettare accordi presi con la Gipsoteca Unipg ed essere lì all'ora stabilita, nel tour dei Musei delle Università e degli Istituti di alta formazione, viaggio nelle "scuole d'arte" di ogni ordine e grado, pianificato e progettato da anni, fondato sulla mia formazione e sul back-ground acquisito nel tempo, trasmesso attraverso la docenza negli ultimi otto anni.





..."Pensati libera", direbbe Chiara Ferragni...









IL QUINTO INTERROGATIVO 

Rifletto, nei giorni a venire. Ripenso anche ad una conversazione con il già Procuratore Fausto Cardella, intervistato in precedenza, in merito all'arte e all'usura.
La notizia di reato a chi deve arrivare?
Alle Forze dell'Ordine.





Eccomi dunque pronta ad ascoltare la lezione dei ROS (Reparto Operativo Speciale), parte dello stesso Corso di Alta Formazione Unipg e Libera Umbria. Arrivo con qualche minuto di ritardo. Questione di parcheggio e di corse dell'ultimo momento. Lo ammetto, la puntualità non è uno dei miei punti di forza, ma ci lavoro costantemente. Ecco le prime parole che segno sul mio taccuino: i ROS, dal 1990. Contrasto al terrorismo di estrema sinistra e di estrema destra. "Terminata l'emergenza terrorismo, uomini e risorse furono dirottati per la lotta alla criminalità organizzata" (wikipedia ad vocem ; Raggruppamento Operativo Speciale (carabinieri.it)). "Per mia esperienza esiste in Umbria la criminalità organizzata. Le indagini sono coperte da segreto". Parola del tenente colonnello dei ROS Salvatore Di Gesare. E' il 25 settembre. Poco dopo le 16. Mi dispiace non potermi trattenere fino alla fine dell'approfondimento sul tema Le indagini dei reparti speciali contro la criminalità organizzata. Non significa per me dare più importanza all'altra manifestazione Unipg (nella quale sono immersa da decenni) in calendario a Perugia, infatti c'è una sorta di continuità tra formazione, educazione civica, arte e territorio spendibile in aula. "L'intelligence", prosegue Di Gesare, "raccoglie informazioni. Senza non si può fare niente." Struttura anticrimine dell'Arma, "costituita dal Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, in sinergia con Polizia di Stato e Guardia di Finanza." 
"All’atto della sua costituzione il ROS assorbì la preesistente struttura anticrimine dell’Arma, nata a Torino nel maggio del 1974 con un “Nucleo Speciale di Polizia Giudiziaria”, - il Nucleo Scintilla - costituito da appena 40 unità appositamente prescelti dal Generale Carlo Alberto dalla Chiesa, per l’espletamento di particolari e complesse indagini a livello nazionale. Era l’epoca degli anni di piombo e della “notte della Repubblica” che il 16 marzo 1978 condusse al rapimento dell’Onorevole Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana." [ Raggruppamento Operativo Speciale (carabinieri.it) ]
Poi il tenente colonnello fa una distinzione di metodo, tra il "metodo Falcone, pool antimafia (cfr. "Metodo Falcone", la guardia di finanza sulle tracce dei tesori di Cosa nostra | VIDEO (palermotoday.it)) e il "metodo anticrimine Dalla Chiesa, abbandono della municipalità investigativa, dell'orticello, abbandonare il successo investigativo immediato e puntare a disarticolare quel gruppo criminale nella sua totalità". Fa quindi cenno alla "DDA, pool di magistrati della Procura della Repubblica presso i Tribunali dai 26 Distretti di Corte d'Appello." Guardo on line iniziando da WikiMafiaDirezione distrettuale antimafia - WikiMafia. Usa poi delle parole-chiave che si riallacciano a quanto detto dal Procuratore Sottani nella lezione precedente. Dopo aver parlato dell' "architettura normativa conquistata sul campo", ricordato l'articolo 416 bis del Codice Penale ("documenti tecnici che devono trasfondere fatto umano in normativa"),  "delle matrici criminali ('marchio di fabbrica')", di Cosa Nostra, 'Ndrangheta, Camorra, Mafia pugliese, mafie straniere (due più di altre costituiscono una minaccia: 1) albanese; 2) nigeriana), ed aver sottolineato che sono "un pericolo per la nostra democrazia", che la "la mafia mina l'ordine pubblico delle nostre democrazie", entra nel merito dell'Associazione per delinquere di stampo mafioso che si fonda su 1) intimidazione verso la popolazione, 2) assoggettamento, 3) omertà. Fa quindi riferimento pure lui a Pio La Torre, al che ne approfondisco meglio la biografia partendo dal suo omicidio e da quello di Rosario Di Salvo"Il quadro delle sentenze ha permesso di individuare nell’impegno antimafia di Pio La Torre la causa determinante della condanna a morte inflitta dalla mafia del politico siciliano" [ Omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo | La storia (beniculturali.it)]. "Commettere delitti e controllare il territorio (appalti, servizi pubblici, voti...) è il fine della mafia", prosegue il tenente colonnello dei ROS Salvatore Di Gesare. "Il mafioso mira a controllare un territorio in contrasto con lo Stato, impone legge, tributi, sostituendosi alle istituzioni democratiche." Inizia quindi a parlare di "Cosa Nostra", che "nasce nella sua struttura con l'Unità d'Italia", usando ulteriori parole-chiave. "Territorio, segretezza, ma anche appartenenza personale e notorietà. Il mafioso si fa riconoscere in quanto tale. Implicitamente la vittima subisce una forma di intimidazione e contribuisce al perpetrarsi del potere mafioso". Delinea la struttura di Cosa Nostra piramidale, specificando però che "nasce come organizzazione democratica al suo interno". Dalla base al vertice: uomini d'onore, famiglia, mandamento, commissione. Termini mutuati da altri contesti, come capo decina, consigliere... "Gli uomini d'onore eleggono il Capofamiglia che resta in carica 5 anni. Se ne esce o se si diventa collaboratore di giustizia, o se si muore". Importante è il rito. Ritualità esoteriche, simboli tratti dalla mitologia e dalla religione. Ottengono il consenso del popolo anche attraverso un distorto senso dell'onore e della vendetta. Le regole sembrano un "decalogo" interno: "non rubare agli altri affiliati, non desiderare la donna degli altri uomini, no prostituzione...etc. Il Capo eletto (il Capo-rappresentante - famiglia) in carcere non perde potere, c'è un reggente. Gli immigrati mafiosi duplicano la struttura mafiosa. Usa e Italia: Cosa Unica. L'estorsione, il traffico di stupefacenti, i reati economici... alimentano la cassa mafiosa e sono una strategia di controllo del territorio. Tributi calcolati sulla base delle entrate, riscuotono le tasse offrendo un servizio. Chi apre un'attività commerciale ad esempio va dal Capo, non in Comune, a chiedere: 'Posso aprire parrucchieria?' E poi ci sono gli appalti." . Cita alcuni dati. Nell'ultimo anno 487 episodi estorsivi e 184 collaborazioni. Cita il Fondo di rotazione per vittime del racket e dell'usura che è bene conoscere: Vittime di racket e usura, online il Vademecum aggiornato per accedere ai benefici del fondo di rotazione | Ministero dell‘Interno ] On line consulto il sito della Commissione parlamentare antimafiaSportello Scuola e Università della Commissione Parlamentare Antimafia (camera.it) Passa alla 'Ndrangheta e alle infiltrazioni 'ndranghetiste. Ricorda gli 'ndranghetisti tra Ponte Felcino e Ponte San Giovanni, circa 10 anni fa. "In Piemonte si mangia la 'nduja al posto della bagnacauda. La Sicilia produce marijuana. Le piantagioni si vedono con gli elicotteri." Il crack, "non ha contrasto chimico, non c'è 'antidoto'. Le 'ndrine, replicano come la pecora Dolly. La 'ndrangheta è presente in tutti e 5 i continenti, è l'unica. Si deve colpire anche il metodo, non ci si può accontentare di un successo effimero"
Termino con una "favola", cui fa riferimento il tenente colonnello, ne sento ancora l'eco mentre esco per correre, come Cenerentola, alla "festa del Principe", ormai "Re", del parquet e della Perugia che conta. La favola è quella dei tre cavalieri di Toledo. Vi consiglio di leggerla...anche lì si parla di foglie e di fiori...Eccola: La leggenda fondante, il lessico e i silenzi della ’Ndrangheta - Treccani
Ah, dimenticavo... e mi batte il cuore ripensando alla Rosa bianca in epoca nazista, quando il tenente colonnello dei ROS Salvatore Di Gesare menziona il volantino distribuito a Palermo da ragazzi universitari, "Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità", gesto, scintilla che dà vita ad "ADDIO PIZZO" [ ADDIOPIZZO - Addiopizzo.org ]












...Dev'essere questa l'auto d'ordinanza che ha trasportato il colonnello Salvatore Di Gesare...Ho sempre trovato il simbolo dell'Alfa Romeo molto significativo... rifiniture in oro (che richiama il Comando delle unità mobili e specializzate "Palidoro") ...la croce rossa su campo bianco (come lo scudo crociato della DC)... e il serpente verde, con lingue di fuoco, coronato su campo celeste. Ora lo trovo perfetto per illustrare la "Guerra del Sale" in Umbria, "terra di santi e di condottieri", terra di preti e di massoni, di Guf e di centri sociali...


IL SESTO INTERROGATIVO...IN FUCSIA!

N.B. Non è la mia materia, è vero, sebbene sia giornalista. Ho la preparazione acquisita con lo studio del Codice dell'Informazione e affini, con i corsi di formazione continua, incontri e approfondimenti autonomi. Ho poca esperienza in ambito di cronaca nera e giudiziaria, però mi è capitato, purtroppo, di trovarmi nel tempo in situazioni che mi hanno reso particolarmente sensibile a queste tematiche, come donna, come professionista, come figlia di Luigi Berliocchi, benefattore e cavaliere al merito della Repubblica (onorificenza conferitagli ufficiosamente prima della morte, ufficialmente dopo, andai io a ritirare le insegne) sul quale sarà mia premura fare luce. Ho inoltre approfondito (lo sto ancora facendo) il legame tra giornalismo e antimafia, riportando in aula scolastica, grazie a Cittadinanza e Costituzione (Educazione Civica), quanto appreso da grandi esempi, finiti sotto scorta o ammazzati...i fertili semi. 
Per fortuna ci sono "operatori del settore" ancora vivi da intervistare e ascoltare, mi si consenta ancora un po' di ironia che alleggerisce e non ferisce. E' il caso di Fausto Cardella, un mito dell'antimafia che ha sopportato le mie domande in ben tre occasioni, Roberto Saviano, che ormai vista l'assiduità di presenza ai firmacopie mi riconosce, Paolo Borrometi, autore di Siate rompiscatole! (La storia di Padre Pino Puglisi raccontata alle ragazze e ai ragazzi), Beppe Giulietti e Articolo 21, Padre Enzo Fortunato, che mi hanno fatto conoscere bene l'importanza della libertà di espressione e della libertà di stampa, del Manifesto o Carta di Assisi (Contro i muri mediatici. La parole non sono pietre)Catello Maresca, il magistrato dal sorriso luminoso, attivo nelle scuole e sui socials, convinto che lo Stato vinca sempre, Sergio Sottani, il nostro Procuratore Generale in carica, da me "stoppato" garbatamente lungo il corridoio tra le poltroncine in velluto dell' Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, al Corso di Alta Formazione Unipg/Libera Storia, cultura e legislazione dell'Antimafia. Le infiltrazioni della criminalità organizzata in Umbria, poi salutato nella Sala Cimabue del nuovo Centro Congressi ad Assisi quando, al Cortile di San Francesco, è stato firmato A.I. Assisi Act (https://www.odg.it/wp-content/uploads/2024/09/ASSISI-IA-Act-15-settembre-2024.pdf). E, last but not least, a Paolo Puletti che scrisse tanti anni fa in un'intervista su un giornale locale, Il Corriere dell'Umbria, che una "lobby" (come vogliamo chiamarle?) può togliere posti di lavoro ai "giovani non allineati" e darlo ai suoi. 

IL SETTIMO INTERROGATIVO

E Seed360? Basta consultare on line e sui socials. Anch'io non ho mancato di testimoniare e documentare, in presenza e attraverso la rete. IL RESTO...è SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI.

Invece, per riallacciarmi all'attacco dell'articolo e concludere in maniera distensiva, propongo alcune delle oltre 80 pagine illustrate dal libro citato che oggi il Moige avrebbe "revisionato e corretto", forse persino censurato, ma che negli anni '70 andava per la maggiore. Questione di educazione sessuale ...di sale e pepe... di leggende metropolitane e dati di fatto, sulla propria pelle...di seme!














Ecco, a questo serve il seme! 


L'OTTAVO INTERROGATIVO 

Sono rompiscatole?





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